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Atto di rogito ed atto di mutuo: il ruolo del Notaio


L’atto di rogito e l’atto di mutuo devo essere stipulati obbligatoriamente presso un Notaio

 Vediamo insieme i costi, l’onorario del professionista, le imposte e le possibili detrazioni fiscali

L’atto di rogito e l’atto di mutuo solitamente vengono stipulati l’uno di seguito l’altro

 

Con il termine rogito d’acquisto si intende l’atto che certifica il passaggio definitivo di una proprietà immobiliare dal precedente al nuovo proprietario

Non di rado coincide anche con la consegna delle chiavi del nuovo appartamento

Con atto di mutuo s’intende la sottoscrizione del contratto tra il mutuatario, colui che riceve il prestito, ed il mutuante, colui che lo concede, nel caso delle trattative immobiliari spesso il mutuo è un mutuo ipotecario, un contratto cioè in cui a fronte della concessione di un prestito si iscrive l’ipoteca sull’immobile di solito oggetto della transazione

 

Sono entrambi atti pubblici, cioè seguendo la definizione dell’enciclopedia Treccani: “l’atto pubblico è il documento redatto con le richieste formalità à da un Notaio o da altro pubblico ufficiale autorizzato ad attribuirgli pubblica fede nel luogo dove l’atto è formato (artt, 2699 -2701 del Codice Civile)”:

Le caratteristiche principali degli atti pubblici sono due: fanno piena prova fino a querela di falso, cioè fino a che non venga dimostrata a seguito di un procedimento la loro non corrispondenza alla realtà; sono titoli esecutivi  cioè, sempre citando l’enciclopedia Treccani: “Costituiscono la condizione necessaria per dare inizio al procedimento in esecuzione forzata, sono contenuti in un documento cartaceo che descrive il diritto per cui si procede, il titolare del diritto ed il debitore della prestazione oggetto del medesimo”

Per esempio la natura di titolo esecutivo di mutuo consente che, in caso di mancato pagamento delle rate, si possa far ricorso all’ufficiale giudiziario per l’esecuzione forzata, senza attendere alcun altro intervento

L’atto di rogito e l’atto di mutuo: i costi del Notaio

L’attività notarile non prevede un listino prezzi predefinito, per questa ragione è opportuno chiedere un preventivo al professionista a cui desideriamo affidarci, sapendo che, al di là del prezzo, sono vi sono altri elementi determinanti quali, ad esempio, il rapporto di fiducia, l’urgenza dell’atto, la disponibilità del professionista

Inoltre nelle spese che il Notaio esporrà vi sono diverse componenti; per esempio nel caso del rogito il Notaio verserà le imposte all’erario per conto del cliente e queste devono naturalmente essere considerate distinte dall’onorario del Notaio

Al riguardo ricordiamo che per l’acquisto di un’abitazione vi sono regimi fiscali diversi a seconda che si tratti di una prima o seconda casa

Se stiamo acquistano un’abitazione con il bonus prima casa da un privato le imposte saranno: imposta di registro pari al 2% del valore catastale dell’immobile, imposta catastale e ipotecaria pari a 50 euro ciascuna; se stiamo acquistando da un costruttore le imposte di registro, catastale ed ipotecaria saranno apri a 200 euro ciascuna  a cui occorrerà aggiungere il 4% di  IVA sul valore dell’immobile se la l’acquisto avviene entro 5 anni dalla costruzione o ristrutturazione del bene

  Questo regime fiscale rappresenta un’agevolazione, se infatti stiamo acquistando una seconda cassa da un privato l’imposta di registro sale al 9% e se acquistiamo da un costruttore (sempre nei 5 anni previsti) l’IVA sale al 10%, ed al 22% per le abitazioni di lusso (A/1, A/8, A/9)

È importante ricordare che il Notaio che stipula il rogito si occupa anche dalla sua istruttoria e cioè dei previsti controlli preliminari sull’immobile e della registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, del versamento delle imposte del deposito dell’atto presso i Pubblici Registri e della voltura catastale

Anche nel caso della stipula del mutuo è previsto un onorario per il Notaio, solitamente proporzionale al valore del mutuo

In questo caso è opportuno segnalare che se il mutuo stipulato è un mutuo relativo ad un’abitazione acquistate con il bonus prima casa è possibile detrarre dell’imposta sui redditi il 19 percento degli interessi passivi del mutuo e per il primo anno anche degli oneri accessori (in cui si annovera anche l’onorario del professionista) fino ad un massimo di 4

000 euro


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