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Il prestito vitalizio ipotecario è un istituto previsto dal DL
203/2005 convertito nella legge 248/2005 e modificato con la legge 44/2015
Prevede che sia possibile sottoscrivere un prestito ponendo a garanzia l’immobile di proprietà
Si sottoscrive quindi un prestito ipotecario che non prevede la restituzione della somma ricevuta in quote, ma in un’unica soluzione
Proviamo a spiegarci meglio: il signor Verdi ha 61 anni, si trova in difficoltà economiche, ma possiede un’abitazione, può quindi chiedere al suo istituto di credito o ad altro intermediario finanziario di ricevere un prestito vitalizio ipotecario ponendo un’ipoteca sulla propria abitazione
Se l’intermediario finanziario accorda il prestito, il signor Verdi riceverà una somma di denaro che si impegna a restituire in un’unica soluzione
Nell’esempio citato il signor Verdi ha 61 anni, l’età è in fatti una delle condizioni per accedere al prestito vitalizio ipotecario: possono ricorrere a questo istituto solo persone che hanno superato i 60 anni, mentre in precedenza il limite d’età era fissato a 65
Le altre condizioni sono che l’immobile sia residenziale, in piena proprietà del richiedente e libero da precedenti ipoteche, il prestito ipotecario vitalizio infatti deve essere garantito da un’ipoteca di primo grado
Il prestito ipotecario vitalizio può essere concesso congiuntamente a più soggetti, purché tutti abbiano il requisito d’età, siano coniugati o convivano “more uxorio” da più di 5 anni e l’immobile dato in garanzia sia residenza di entrambi
Abbiamo detto che il prestito ipotecario vitalizio si configura come un finanziamento a medio o lungo termine con capitalizzazione annuale degli interessi e delle spese che normalmente viene restituito in un’unica soluzione
Ma quando avviene questa restituzione?
Può avvenire alla morte del finanziato, nel caso di cointestazione alla morte del finanziato più longevo; oppure nel caso in cui il finanziato decida di alienare la proprietà o parte di essa
Vi sono poi altre cause che “fanno scattare” la restituzione: se altre persone diversi dai figli o da personale assunto dal finanziato prendono residenza nell’immobile o se l’immobile subisce modifiche significative
Rimborsare il prestito vitalizio ipotecario è un compito che ricade sugli eredi del finanziato che dovranno rimborsare anche gli interessi annuali
E se gli eredi non provvedono al rimborso?
Se entro 12 mesi il prestito non viene coperto, l’istituto finanziatore può vendere l’immobile messo a garanzia
In questa circostanza possono darsi tre casi: il prezzo dell’immobile coincide con la somma da rimborsare, è il caso più evidente e semplice, il finanziatore rientra del credito e nulla è più dovuto a nessuno; il prezzo dell’immobile eccede il credito, in questo caso l’istituto finanziatore prende la sua quota ed il resto va agli eredi; il prezzo dell’immobile non è sufficiente a coprire l’intero debito, in questo caso gli eredi non devono corrispondere la differenza e il “danno” rimane a carico dell’istituto che ha erogato il prestito vitalizio ipotecario
Considerate le tutele previste per gli eredi e la percentuale di rischio che l’istituto finanziatore si assume è evidente che il prestito vitalizio ipotecario corrisponderà ad una percentuale del valore dell’immobile messo a garanzia
Il valore viene stabilito da una perizia, come nel caso di richiesta di mutuo ipotecario, e la percentuale che può essere richiesta varia dal 10 al 50% in funzione anche dell’età del finanziato
Tanto più elevata è l’età tanto più alta è la percentuale che si può chiedere
Il contratto deve essere rogato da un Notaio perché l’ipoteca deve essere trascritta nei registri immobiliari e possono essere trascritti solo atti pubblici
Inoltre poiché si tratta di una scelta rilevante è opportuno coinvolgere il Notaio anche in una valutazione preventiva
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