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Imposte e scadenze per la successione


Le imposte e le scadenze per la successione sono individuate dalla legge con molta chiarezza, ma la delicatezza del momento in cui si devono affrontare spesso complica la situazione

Facciamo chiarezza

Le imposte e le scadenze per la successione sono definite dalla legge con efficacia e chiarezza, tuttavia ad essere complessa a volte è la situazione

Per fare chiarezza incominciano ad individuare gli adempimenti necessari

In primo luogo occorre sapere che esistono due tipi di successione: una detta testamentaria (se il defunto ha lasciato un testamento) ed una detta legittima (nel caso in cui il defunto non abbia lasciato il testamento)

Con la successione gli eredi sono chiamati ad entrare in possesso del patrimonio (attivo e passivo) del defunto

 

La successione si apre con la scomparsa del caro estino e nel luogo della sua ultima residenza

Questo è essenziale perché all’Agenzia delle Entrate competente andrà presentata la dichiarazione di successione, il documento su cui verranno calcolate le imposte

Ma andiamo con ordine

Dopo l’apertura della successione gli eredi possono esercitare la facoltà di accettare o meno l’eredità

L’eredità può essere accettata, in toto, debiti e crediti, rifiutata nella sua totalità o accettata con beneficio di inventario, che significa che si risponde di eventuali debiti del defunto solo con quanto ereditato e non con il proprio patrimonio personale

L’accettazione puo essere tacita, ma la rinuncia o l’accettazione con beneficio di inventario devono essere dichiarate o con un ricevuto dal Notaio o dal cancelliere Tribunale dove si è aperta la successione

L’accettazione con beneficio di inventario deve essere fatta entro 3 mesi dall’apertura della successione

Se si rifiuta l’eredita non è necessario presentare la dichiarazione di successione, se si accetta il secondo passo è redigere la dichiarazione di successione

 È un documento che va presentato all’Agenzia delle Entrate e che costituirà la base delle imposte di successione

Deve essere redatto e consegnato entro 12 mesi dall’apertura della successione all’Agenzia delle Entrate del luogo in cui la successione si è aperta

Esiste in caso di successione legittimala possibilità di non redigere la dichiarazione se si danno due fatti: l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta, il patrimonio oggetto dell’eredità non superi i 25

822, 84 euro e non comprenda beni immobili o diritti reali mobiliari

La legge prevede una quota dell’eredità, qualunque siano le disposizioni testamentarie, per gli eredi legittimari, che hanno ciò diretto ad una parte dell’eredità

Gli eredi legittimari sono il coniuge, i figli e gli ascendenti

  

La dichiarazione di successione può essere redatta da un Notaio

La specifica preparazione del Notaio in materia suggerisce di rivolgersi ad un professionista per individuare con correttezza ogni dettaglio della dichiarazione

Imposte e scadenze per la successione: ecco gli importi e le franchigie

Una volta presentata la dichiarazione di successione saranno calcolate le imposte da versare

Le imposte sono inversamente proporzionali alla vicinanza tra eredi e defunto, inoltre la legge ha previsto alcune importanti franchigie

Il coniuge ed i parenti in linea retta sono esenti da tasse di sucessione fino ad un milione di euro e sul patrimonio eccedente versano il  4% di imposta di successione; i  fratelli e le sorelle sono esenti fino a 100

000 euro e sull’eccedenza della franchigia versano  il 6% di tassa di successione; i parenti  e gli affini in linea retta fino a 4° e gli affini in linea collaterale fino la 3° versano il 6% sul totale dei beni ricevuti, i parenti e gli affini in linea retta oltre il quarto grado, i collaterali oltre il  3° e gli estranei versano l’8% senza alcuna franchigia

  Per tutti le imposte di trascrizioni per i beni immobili sono al 2% e le imposte castali all’1%,  a meno che si vantino i benefici di prima casa

Se l’erede è una persona con grave handicap la franchigia sala a 1

5 milioni di euro


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