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Come e perché revocare una donazione? Ma prima ancora è possibile farlo? La donazione è un contratto attraverso il quale una parte, il donante, arricchisce un’altra persona, il donatario, colui che riceva la donazione
La donazione non può essere utilizzata per privare i propri eredi legittimi della quota loro spettante in caso di scomparsa del donante
Se per esempio il signor Rossi desiderasse lasciare tutti i suoi beni sono ad uno dei suoi due figli e pensasse di farlo in vita attraverso una donazione sì ingannerebbe perché è impossibile violare le regole sulle quote legittime attraverso il contratto di donazione
La donazione si effettua per atto pubblico, tramite un Notaio e dinnanzi a due testimoni, di norma l’atto di donazione è irrevocabile
Il donante non può in autonomia revocare una donazione
Perché sia possibile revocare una donazione perfezionata deve intervenire il giudice che può farlo solo in due casi: per ingratitudine e per sopravvenienza di figli
Analizziamo ora la fattispecie in cui si procede a revocare una donazione per ingratitudine
È prevista dall’art
801 del Codice Civile che stabilisce che la donazione si può revoche se il donatario ha commesso fatti gravi nei confronti del donante
Quali fatti gravi? Ingiuria grave, rifiuto degli alimenti previsti, o ancora nel caso in cui abbia recato danno dolosamente al patrimonio del donante o peggio abbia ucciso o tentato di uccidere il donante e/o i suoi congiunti
La richiesta di revoca deve essere effettuata dal donante o dai suoi eredi entro 12 mesi dal momento in cui è venuto a conoscenza del comportamento ingrato
Una seconda ragione per cui è possibile revocare una donazione è la fattispecie prevista dall’art
803 del Codice Civile: la sopravvenienza di figli
Se il signor Rossi perfeziona una donazione nella convinzione di avere due soli figli, ma ha poi notizia di aver un altro figlio o concepisce un terzo figlio la donazione può essere revocata per via giudiziale
La revoca deve essere richiesta entro 5 anni dalla nascita del figlio o dalla data in cui si è avuta notizia dell’esistenza di un altro figlio
No, benché gli effetti siano di fatto gli stessi revocare una donazione non è la stessa cosa di chiederne l’annullamento
L’annullamento è previsto per “mutuo dissenso”
Significa che sia il donatario che il donante sono concordi nel “porre nel nulla” la donazione che cessa i suoi effetti
L’annullamento per mutuo dissenso deve essere effettuato per atto pubblico dinnanzi al Notaio con le medesime formalità che sono richieste per la donazione, tra cui la presenza di due testimoni
Il Notaio scelto per l’annullamento non deve necessariamente essere lo stesso che ha stipulato la donazione
L’atto di annullamento ha naturalmente dei costi che dipendono dalla consistenza dalla donazione, dall’esperienza del professionista scelto, dall’urgenza dell’atto
Come abbiamo visto la donazione è un istituto complesso, tendenzialmente irrevocabile che ha regole precise sia per quanto riguarda la stipula che per quanto riguarda la possibile revoca e l’annullamento, per questa ragione prima di procedere è opportuno valutare con attenzione con un professionista di fiducia se la donazione è lo strumento più efficace per raggiungere lo scopo che il donante si è prefisso
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