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Acquisto casa: è il momento giusto?


Quali conseguenze sta avendo l’emergenza Coronavirus sul mercato immobiliare? Può trasformarsi in un’opportunità per l’acquisto di una casa anche come investimento?

Il recente “primo rapporto sul mercato immobiliare 2020” realizzato da Noumisma, società bolognese specializzata in ricerche di mercato, e presentato lo scorso 27 marzo, ipotizza che a seguito dell’emergenza Covid 19 il mercato immobiliare subirà una pesante battuta d’arresto e che il segmento residenziale potrà arrivare a perdere fino a 120

000 operazioni di compravendita

Per chi volesse fare un investimento, viene dunque spontaneo chiedersi se questo sia il momento giusto per l’acquisto di una casa

Uno scenario simile lascia infatti immaginare che anche i prezzi al metro quadro scenderanno in conseguenza della stagnazione del mercato

Non è raro che in simili situazioni il meccanismo della domanda – offerta si sbilanci a favore dell’offerta e renda quindi i prezzi degli immobili sul mercato particolarmente interessanti per quanti desiderano procedere con l’acquisto di una casa, eventualmente anche come investimento

La crisi di liquidità che si prospetta dopo la lunga sospensione delle attività economiche potrebbe, infatti, costringere alcuni a mettere sul mercato i propri immobili, in particolare probabilmente non la prima casa, che rappresenta il bene- rifugio della maggior parte degli italiani, ma le seconde e terze case

Potrebbe dunque essere il momento giusto per concludere l’acquisto di una casa

Ricordiamo che prima di arrivare al rogito notarile con cui si sancisce il passaggio del bene, possono essere previsti alcuni step intermedi, il più importante dei quali è il “compromesso” o “contratto preliminare”

Si tratta di un contratto tra le parti che impegna entrambe a rispettare quanto scritto

Al riguardo occorre fare due precisazioni: la prima è la differenza tra proposta d’acquisto e contratto preliminare

La proposta d’acquisto obbliga esclusivamente l’acquirente, mentre il venditore non si impegna in alcun modo a vendere l’immobile al sottoscrittore della proposta e in punta di diritto potrebbe, trovando un’offerta più vantaggiosa, non tenerne conto

Il contratto preliminare invece obbliga entrambi i contraenti alla stipula dell’atto definitivo di compravendita

 La seconda precisazione è che non è obbligatorio che tale contratto sia stipulato da un Notaio, tuttavia appare una scelta lungimirante, in grado di garantire entrambe le parti, individuare sin da subito un professionista che segua passo passo le operazioni di acquisto

 

Acquisto di una casa: cambieranno le preferenze degli Italiani dopo il coronavirus?

Chi intende effettuare l’acquisto di una casa come investimento nei prossimi mesi dovrà fare attenzione anche a come cambieranno le preferenze degli italiani dopo il lungo lockdown dovuto alla pandemia del coronavirus

 

Ad oggi secondo il supplemento del Sole 24 ore “Plus 24” le abitazioni private sono concentrate nelle città e “hanno una dimensione media di 62mq, un terzo delle case italiane non possiede spazi esterni, il 60% non ha i doppi servizi, il 92% è del secolo scorso”

 

È probabile che nei prossimi mesi siano invece ricercate abitazioni con spazi esterni godibili, e di dimensioni maggiori, con uno spazio che possa eventualmente essere dedicato allo smart working o ai propri hobbies, anche se magari in zone meno centrali

 

Un cambiamento di scenario che metterà sul mercato interessanti occasioni legate anche alla possibilità di acquistare un’abitazione con l’intento di metterla a reddito

Come sappiamo l’acquisto di un immobile come “prima casa” è differente dall’acquisto del medesimo immobile come “seconda casa”

Nel primo caso sono previste agevolazioni fiscali ( imposta di registro al 2% del valore catastale, imposta ipotecaria e catastale  a 50 euro l’una, in caso di acquisto da privato; IVA al 4% sul valore dell’immobile, imposta catastale, ipotecaria e di registro pari a 200 euro ciascuna, in caso di acquisto da un costruttore entro i primi 5 anni dalla costruzione o ristrutturazione dell’abitazione ), mentre nel secondo caso le imposte  non sono ridotte: imposta di registro al 9%  se il venditore è un privato; Iva al 10% se il venditore è un costruttore e la vendita avviene nei primi 5 anni dalla realizzazione dell’immobile o dalla sua ristrutturazione


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