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Acquisto casa con riscatto per il venditore


Perché viene stipulata la vendita con patto di riscatto

A causa delle incertezze economiche del sistema in cui viviamo, soggetto a numerosi e costanti cambiamenti, la vendita e l’acquisto di una casa rappresentano sicuramente scelte importanti, ma che al tempo stesso, richiedono delle riflessioni di convenienza anche a lungo termine

Il legislatore ha proposto una soluzione con la vendita con patto di riscatto che consente al compratore di acquistare immediatamente un bene, ma allo stesso tempo dà al venditore la possibilità di cambiare idea e di riacquistare il diritto di proprietà sullo stesso

Affidarsi ad un notaio per poter ottenere il risultato desiderato è la soluzione migliore

Cosa si intende per vendita con patto di riscatto

Il legislatore prevede espressamente nel codice civile la vendita con patto di riscatto

Tale vendita ha un carattere speciale perché consente di inserire una clausola nel contratto chiamata “riscatto convenzionale” con cui il venditore di un bene mobile o anche di una casa, al momento della conclusione del contratto, può riservarsi il diritto di riacquistare il bene oggetto di vendita entro un termine che viene stabilito dalle parti

Perché solitamente viene stipulato tale contratto?

Tale forma contrattuale può essere scelta per diverse ragioni

Può accadere, ad esempio, che il venditore abbia bisogno di monetizzare immediatamente, ossia di avere delle somme di denaro con la stipula del contratto, ma allo stesso tempo di volersi riservare il diritto di riacquistare l’immobile oggetto del contratto

Infatti, con questo contratto il venditore non perde definitivamente il diritto di proprietà

Il patto di riscatto può essere inserito in un momento successivo alla vendita?

Nella prassi ed in particolare in tutti gli atti notarili, accade che il patto di riscatto sia previsto nel contratto sin dall’origine e che, quindi, sia il venditore che il compratore siano consapevoli della possibilità che ha il venditore di poter riacquistare il bene oggetto di vendita

Secondo i professionisti del settore non si può in un momento successivo, quando la vendita cosiddetta pura è stata concluso, prevedere che sia inserito il diritto di riacquistare il bene da parte del venditore

Questo esporrebbe il compratore ad un rischio costante di assistere alla sottrazione del bene acquistato da parte del venditore che intenderebbe modificare il contratto e convincere il compratore ad un successivo trasferimento

Naturalmente, se fosse ammissibile, la modifica contrattuale dovrebbe raccogliere il consenso di entrambi i soggetti, non potendosi procedere unilateralmente

Questa fattispecie così particolare prevista dal legislatore deve considerarsi indivisibile

Che diritti ha il venditore?

Il venditore può esercitare il diritto di riscatto e riacquistare il bene nei termini stabiliti

Gli studiosi del diritto lo definiscono come un diritto potestativo, quindi, il soggetto può decidere di esercitare o meno tale diritto

Non si tratta di un obbligo imposto al debitore, ma di una possibilità che viene lui concessa mediante l’introduzione di questa specifica clausola contrattuale

Il venditore può rinunciare al diritto di riscatto? In che modo?

Se non è ancora scaduto il termine per poter esercitare il riscatto e, nel caso in cui non abbia ancora esercitato il riscatto, ci si chiede se il venditore possa rinunciare a tale diritto

Secondo l’opinione preferibile non c’è alcuna norma che vieta al venditore di poter rinunciare al diritto di riacquistare il bene

Si ritiene che sia opportuno che la rinuncia avvenga nelle medesime modalità con cui è stato stipulato il contratto iniziale e , quindi, con un atto notarile per rendere certa la sua rinunzia

Se, invece, il venditore avrà già esercitato il diritto di riscatto con atto pubblico notarile, la sua eventuale rinunzia, non può essere qualificata come rinunzia al diritto di riscatto, ma di una rinunzia vera e propria al diritto di proprietà sulla casa, che si presenta come una fattispecie completamente differente

Il venditore può cedere il diritto di riscatto?

Il diritto di riscatto non può essere ceduto separatamente dalla posizione del venditore

Per realizzare tale volontà e, quindi, per far sì che un soggetto subentri al posto del venditore per poter riacquistare il diritto di proprietà sulla casa, è necessario procedere con una vera e propria cessione del contratto

In questo caso dinanzi al notaio dovranno presentarsi il venditore originario, il nuovo venditore a cui sarà ceduto il contratto e il compratore iniziale

Non basta la presenza del venditore e di colui che vuole acquisire la sua posizione, in quanto è strettamente necessario il consenso di colui che ha acquistato la casa, per poter completare l’operazione

Quindi, è una fattispecie trilaterale

Ciò determina una modifica dei soggetti protagonisti del contratto

Con il subingresso del nuovo venditore, spetterà a quest’ultimo il diritto di poter riacquistare il bene venduto dall’originario venditore

Naturalmente questo diritto si può esercitare solo se il venditore iniziale non abbia esercitato ancora il diritto di riscatto, altrimenti sarebbe una questione completamente diversa e si parlerebbe di cessione del credito

Cosa accade se il venditore esercita il diritto di riscatto?

Nel caso in cui il venditore decida di esercitare il diritto di riscatto viene praticamente ripristinata la situazione iniziale

Il bene viene riconsegnato dal compratore senza pesi, ipoteche che eventualmente abbiano potuto gravare sull’immobile

La dichiarazione sarà accompagnata dal rimborso del prezzo e delle spese

È come se si avesse un ritorno del diritto originario in capo alla persona del venditore

La posizione del compratore

Colui che acquista la casa con il patto di riscatto ha un diritto di proprietà limitato che acquista immediatamente, ma il venditore potrebbe riesercitare il diritto di riacquistare la casa entro un termine determinato

Si discute sulla tipologia di diritto del compratore

Secondo alcuni si configura come una sorta di proprietà temporanea (sul presupposto che si ritenga ammissibile nel nostro ordinamento) in quanto potrebbe essere sottratta in un momento successivo all’acquisto da parte del venditore

Che obblighi ha il compratore?

Il compratore ha l’obbligo di conservare il bene in buono stato, in modo da evitare che sia pregiudicato il diritto del venditore di acquistare il bene

Quindi, dovrà mantenere un comportamento in buona fede


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