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La condizione necessaria per poter ottenere la nomina di un amministratore di sostegno dal giudice tutelare è la presenza di un’infermità o di una menomazione, per effetto delle quali il soggetto si trovi nell’impossibilità anche parziale o temporanea di provvedere ai propri interessi
In base al decreto di nomina dell’amministratore di sostegno, è possibile comprendere qual è il ruolo dell’amministratore di sostegno
A seconda della gravità della menomazione e della patologia è possibile individuare una forma di tutela differente
Il decreto di nomina, infatti, contiene l’oggetto dell’incarico e gli atti che possono essere compiuti in nome e per conto e gli atti che possono essere eventualmente compiuti da solo
Diverse sono le tipologie di amministrazione di sostegno che possiamo analizzare
Il giudice tutelare deve stabilire la cura della persona e la cura del patrimonio con il minore sacrificio possibile della capacità di agire
Infatti, la Cassazione afferma che il beneficiario di amministrazione di sostegno non può essere definito un soggetto incapace
Nel caso in cui sia nominato un amministratore di sostegno in funzione di rappresentanza, l’amministratore di sostegno può essere definito come un rappresentante legale che agisce in nome e per conto del beneficiario
Questa è la forma di tutela più forte nell’ambito dell’amministrazione di sostegno
Ciò significa che davanti al notaio per la stipula dell’atto comparirà soltanto l’amministratore di sostegno
Nel caso in cui, invece, sia nominato un amministratore di sostegno in funzione assistenziale, la tutela può essere definita leggermente inferiore in quanto gli atti vengono compiuti dal beneficiario, ma con il consenso dell’amministratore di sostegno
Ciò vuol dire che dinanzi al notaio dovranno comparire entrambi e serve il consenso di entrambi per la stipula degli atti notarili
In assenza del consenso del rappresentato (ossia del beneficiario dell’amministrazione di sostegno) l’atto è nullo, mentre in assenza del consenso dell’amministratore di sostegno l’atto è annullabile
È possibile anche che il decreto di nomina preveda che determinati atti possono essere compiuti dal solo beneficiario senza alcuna rappresentanza, né assistenza
In particolare è opportuno precisare che ci sono degli atti che vengono definiti personalissimi e che non possono prevedere alcuna forma di rappresentanza, né legale né volontaria
Esempi di tali atti sono rinvenibili nella capacità di contrarre matrimonio, di fare testamento o di riconoscere un figlio nato fuori dal matrimonio
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Le misure che vengono adottate a tutela del beneficiario di amministrazione di sostegno vengono definite tailored measures, ossia provvedimenti su misura per la persona con menomazione o disabile
Questa è la differenza con le tutele più forti previste per l’inabilitato e per l’interdetto
Di conseguenza la capacità di agire è la regola e l’incapacità rappresenta l’eccezione
L’autorizzazione per stipulare è necessaria tutte le volte in cui il beneficiario del provvedimento non può compiere l’atto da solo, ma necessita o dell’amministratore di sostegno rappresentante o dell’amministratore di sostegno in funzione assistenziale
A differenza delle autorizzazioni per gli inabilitati e gli interdetti, nel caso dell’amministrazione di sostegno gli atti da compiere dinanzi al notaio devono essere autorizzati tutti dal giudice tutelare ai sensi dell’art
411 del codice civile
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Può accadere che ci sia un conflitto di interessi tra il beneficiario di amministrazione di sostegno e il suo rappresentante
In questo caso è possibile ricorrere alla nomina di un curatore speciale a cui provvederà il giudice tutelare su istanza
In virtù della complessità della tutela che può variare a seconda della tipologia e della gravità della menomazione, il giudice tutelare può prendere differenti provvedimenti e consentire per determinati atti che non sia prevista l’assistenza né la rappresentanza
In tema di donazioni, non possono donare i soggetti che sono dichiarati incapaci dal legislatore, ossia i minori, gli interdetti e gli inabilitati
L’amministratore di sostegno non sarebbe contemplato in questa categoria
In passato, tuttavia, era diffuso l’orientamento che negasse la possibilità al beneficiario di amministrazione di sostegno di donare, in quanto l’atto di donazione implica un impoverimento dello stesso, senza ricevere alcun corrispettivo e non sempre può avere la capacità di comprendere l’atto che si sta compiendo
Tuttavia, di recente si è diffuso l’orientamento che il beneficiario conserva la capacità di donare salvo eventuali espresse limitazioni del provvedimento di nomina
Seconda la Cassazione ciò lo si desume dal fatto che non ci sono norme che lo vietino
La donazione si caratterizza per la personalità e per la spontaneità dell’atto
In virtù di quanto sopra esposto il beneficiario di amministrazione di sostegno è un soggetto pienamente capace e può fare testamento
Deve essere espressamente previsto il divieto nel decreto di nomina per impedire tale atto
L’accettazione dell’eredità non deve necessariamente essere con beneficio di inventario
Anche in questo caso l’obbligo legislativo sussiste per i minori, gli interdetti e gli inabilitati
Per tali ragioni deve esserci una precisa disposizione nel provvedimento di nomina
Ciò non esclude che il giudice tutelare possa ritenere opportuna l’accettazione con beneficio di inventario
Per tali ragioni è valida sia l’accettazione espressa dell’eredità, sia l’accettazione tacita
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Nel caso di specie se è stata rilasciata procura prima del decreto di nomina, la procura perde efficacia se è necessaria l’assistenza o la rappresentanza
Se, invece, quell’atto per cui è stata rilasciata la procura può essere compiuto da solo, la procura non perde efficacia
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