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Spesso accade che, nell’ambito di dinamiche familiari, un genitore effettui una donazione dal notaio in favore di un figlio o un nonno in favore di un nipote
Ciò rappresenta un anticipo della successione in quanto tali beni cadrebbero in successione ugualmente in loro favore, ma si ha l’intenzione di immetterli sin da subito nella disponibilità dei beni, per le ragioni più disparate
Vediamo cosa c’è da sapere in caso di apertura della successione e cosa è necessario fare prima della divisione dal notaio
Al momento della morte della persona, prima di potere essere considerati eredi e pieni titolari del patrimonio del defunto, è necessario rispettare un iter ben preciso che richiede diversi passaggi che possono variare in quanto non sempre è presente un testamento lasciato dal testatore
Nel caso in cui venga ritrovato un testamento, che sia pubblico, olografo, segreto o internazionale è necessario recarsi dal notaio per la sua pubblicazione
Il notaio infatti riceverà un verbale di pubblicazione del testamento allo scopo di renderlo conoscibile a tutti
Si tratta di un importante passaggio in quanto, in alternativa, la successione sarebbe regolata dalle norme di leggi
Tuttavia è importante precisare che la successione può anche essere regolata in parte con il testamento e in parte dalla legge: ciò avviene quando nel testamento non siano previste le quote ereditarie per l’intero
Si pensi al caso in cui il testatore stabilisca che solo metà del patrimonio vada un figlio e nulla specifichi per il resto; per l’altra metà del patrimonio quindi si aprirà la successione legittima in favore di determinati soggetti (familiari) nelle quote fissate dalle norme
Uno degli adempimenti prima di diventare eredi del defunto è la presentazione della dichiarazione di successione all’Agenzia delle entrate che oggigiorno avviene in via telematica
La presentazione può avvenire autonomamente, senza rivolgersi a un professionista, ma al fine di evitare di commettere errori è sempre preferibile rivolgersi ad un esperto come il notaio in quanto in caso di errori sarà necessaria rettificarla e in alcuni casi bisognerà pagare anche delle somme di denaro come sanzioni
La dichiarazione di successione deve essere presentata nel termine di 12 mesi dalla morte del testatore ed è importante rispettare questo termine per scampare delle sanzioni pecuniarie
Una volta accettata l’eredità, sia che avvenga in modo espresso dal notaio che in modo tacito, sarà possibile procedere alla divisione dell’eredità
È però necessario prendere in considerazione prima di effettuare tale atto, le donazioni effettuate in vita dal testatore
Nel caso in cui siano state effettuate in favore di determinati soggetti, che adesso vedremo, bisognerà conteggiarle nel patrimonio ereditario in quanto costituiscono un’anticipata successione
Il fenomeno giuridico che prevede la considerazione di determinate donazioni effettuate in vita dal testatore dal notaio viene chiamato collazione
Con questo determinati soggetti fanno rientrare le donazioni nel patrimonio ai fini del calcolo della quota spettante a ciascun condividente
La collazione, ossia rimettere in gioco i beni ricevuti in vita per donazione dal notaio, deve essere effettuata solo da determinati soggetti che come previsto dal codice civile sono i figli, i discendenti e il coniuge
Si discute in caso di premorienza di uno dei figli cosa accada se il defunto in vita abbia fatto una donazione in favore di un nipote
Cosa dovrà conferire alla massa ereditaria? Secondo alcuni dovrà conferire sia i beni che ha ricevuto in donazione lui stesso, sia quelli del padre essendo subentrato per rappresentazione nella medesima posizione
In questi casi è opportuna la consulenza di un notaio
Lo scopo della collazione è proprio quello di mettere determinati soggetti sullo stesso piano, evitando che uno sia privilegiato rispetto a un altro e che ricevi di più rispetto alla quota stabilita
Con questo tipo di conferimento, si ristabilisce l’equità tra quei soggetti che la legge ritiene importanti per il defunto per lo stretto legame familiare che li lega
La collazione può essere fatta sia in denaro che in natura
Che vuol dire? Significa che è possibile rimettere nell’asse ereditario prima della divisione dal notaio, sia il valor del bene immobile espresso in euro e quindi una somma di denaro, sia il bene immobile
Esistono però dei limiti, perché se per esempio un figlio abbia ricevuto una casa in donazione dal notaio e successivamente la abbia venduta o ipotecata, necessariamente dovrà conferire alla massa ereditaria, non il bene immobile, ma la somma di denaro corrispondente al valore dell’immobile ricevuto in donazione
Una delle domande più frequenti è se sia sempre obbligatoria rimettere in gioco i beni ricevuti in donazione dal notaio da parte dei soggetti sopra indicati
La risposta è negativa in quanto il donante, ossia colui che effettua la donazione, potrebbe decidere di dispensare ossia di esonerare dalla collazione
Che cosa vuol dire questo? Significa che l’intenzione è quella di far sì che un figlio ad esempio riceva più di quanto gli spetti per legge
Quindi, in sede di divisione, qualora nella donazione dal notaio sia stata prevista la dispensa dalla collazione, non sarà necessario prevedere un passaggio preventivo alla divisione consistente nel conferimento nella massa ereditaria dei beni ricevuti in donazione
Essendo una tematica tecnica e complessa in questi casi per capire come procedere e se la donazione ricevuta in vita possa determinare dei problemi è consigliabile sempre una consulenza notarile
Il notaio è un tecnico specializzato che potrà offrire ogni tipo di indicazione allo scopo di procedere in sicurezza evitando di spendere più soldi del dovuto e mettere a rischio degli acquisti
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