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Comprare e vendere un terreno: il ruolo del Notaio


Comprare e vendere un terreno richiede l’intervento di un Notaio

Si tratta infatti di una compravendita e come tale deve essere regolata da un atto pubblico e prevede il pagamento di imposte

Comprare e vendere un terreno è un’operazione di compravendita che prevede che il passaggio di proprietà sia redatto con atto pubblico

Anche in questo caso, come nel caso di acquisito di un’abitazione, la scelta del Notaio presso cui redigere l’atto spetta a chi acquista che avrà anche l’onere del pagamento della parcella del professionista e  delle imposte di registro, castali e ipotecarie

Prima di procedere a comprare o vendere un terreno vi sono alcune cose da sapere

La prima riguarda la tipologia

I terreni possono essere agricoli o edificabili

Per saperlo con certezza occorre che il venditore richieda al Comune dove si trova il fondo ed esibisca un Certificato di Destinazione Urbanistica

Sul certificato sono indicati la zona in cui il terreno è sito e i vincoli che lo gravano

Il certificato individua con chiarezza se un terreno è agricolo o edificabile

Perché è importante? Perché la diversa tipologia comporta, oltre ad un possibile utilizzo differente, una diversa tassazione

La seconda cosa da sapere è che se il terreno è agricolo i confinanti e gli eventuali affittuari che siano coltivatori diretti o imprenditori agricoli hanno il diritto di prelazione

Il proprietario è cioè  tenuto a comunicare loro l’intenzione di alienare il bene e se uno di loro avanza un’offerta coerente con le richieste del proprietario ha diritto di esercitare la prelazione

Una terza cosa fondamentale da verificare è che il terreno sia accessibile, che vi siano dei diritti di passo sui fondi che eventualmente lo separano dalle vie di circolazione

Comprare e vendere un terreno: le imposte

Se intendiamo comprare un terreno, oltre al prezzo d’acquisto, occorre calcolare anche le imposte che l’acquirente verserà e l’onorario del Notaio che redige l’atto

In primo luogo stabiliamo che la base imponibile su cui calcolare le imposte è il prezzo del terreno, diversamente per esempio che nel caso di compravendita di abitazioni tra privati in cui l’imponibile è il valore catastale

Poi distinguiamo la natura del terreno che può essere agricolo o edificabile ed infine occorre tener conto anche dell’attività dell’acquirente che può avere agevolazioni

Le imposte da versare su un terreno agricolo senza agevolazioni – cioè se chi acquista non è un coltivatore diretto – sono: imposta di registro al 15%  ( con un minimo di 1000 euro), imposta ipotecaria pari a 50 euro ed imposta catastale sempre pari a 50 euro

Se invece chi acquista è un coltivatore diretto o un Imprenditore agricolo professionale l’imposta di registro scende al 9%, le altre imposte rimangono invariate

Perché questa differenza a favore degli agricoltori? Probabilmente l’intento del legislatore è favorire chi svolge un’attività professionale e presumibilmente manterrà la destinazione d’uso del fondo

In caso di acquisto di terreno non agricolo venduto da un privato l’imposta di registro è fissata al 9% del valore del terreno le imposte catastali e ipotecaria a 50 euro ciascuna

In caso di acquisto di un terreno edificabile venduto da una società si verserà l’IVA al 22%, le imposte di registro, catastali e ipotecarie saranno pari a 200 euro

Il Notaio che redigerà l’atto di compravendita verserà all’Erario le imposte per conto dell’acquirente, tranne naturalmente l’Iva che sarà versata direttamente in fase di acquisto al venditore


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