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La donazione immobiliare è un istituto a cui può capitare di ricorre in casi particolari
Vediamo di cosa si tratta, qual è il ruolo del Notaio e quali sono i rischi di una donazione immobiliare
Innanzitutto vediamo che cos’è una donazione immobiliare: è un contratto che si deve stipulare per atto pubblico ed in presenza di due testimoni
In questo contratto il donatore si priva di una proprietà, in questo caso immobiliare, e la destina, ancora in vita, al donatario
Nella donazione immobiliare capita spesso che il donante rinunci alla proprietà di un immobile a favore del donatario in cambio dell’usufrutto, cioè della possibilità di utilizzare il bene fino alla sua scomparsa, dopodiché l’immobile è a disposizione del donatario, che di fatto è già il proprietario
Facciamo un esempio: il sig
Rossi decide di donare la sua casa di proprietà al figlio, il figlio ne diverrà proprietario all’atto della donazione, una sorta di “anticipo dell’eredita”, ma il sig
Rossi continuerà ad abitare nella sua casa
L’usufrutto non riguarda solo il diritto di abitazione
Se per esempio il signor Rossi decidesse di affittare immobile di cui ha l’usufrutto, spetterebbe a lui il denaro proveniente dal canone di locazione
Ugualmente le spese relative all‘abitazione donata, fino a che sarà attivo l’usufrutto, toccheranno al sig
Rossi padre, usufruttuario
La donazione immobiliare, impattando sui patrimoni di donatore e donatario, non è sempre un atto semplice: per questa ragione richiede una forma specifica, quello dell’Atto pubblico, e la presenza di testimoni
La donazione immobiliare può essere “revocata” in caso di ingratitudine da parte del donatario, cioè se commette atti gravissimi nei confronti del donante oppure per “sopravvenienza dei figli”, cioè se il donante scopre di avere figli dopo la donazione
Oltre a ciò la donazione non può ledere i diritti dei “legittimari”, cioè degli eredi del donante che hanno diritto ad una parte di eredità detta “legittima”
In questo caso la donazione può essere impugnata
Data la complessità del quadro, il ricorso ad un Notaio di fiducia è determinante per condurre l’atto ad un esito positivo
Veniamo ora ai costi della donazione immobiliare
I costi previsti sono imposta di registro nella misura di 200 euro, imposta ipotecaria pari al 2% del valore catastale dell’immobile ed imposta catastale para a 1% del valore catastale dell’immobile
Se il donatario chiede di usufruire dell’agevolazione prima casa le imposte catastali e ipotecarie si calcolano nella misura fissa di 200 euro ciascuna
Oltre a ciò deve essere considerata l’imposta di donazione che è inversamente proporzionale al grado di parentela: è tanto più bassa quando più stretto è il legame
L’imposta di donazione varia dal 4 all’8 % secondo questa tabella: per donazioni tra figlio, padre, madre, nonno, nipoti l’imposta è il 4% del valore catastale con franchigia a 1 milione di euro; per donazioni tra fratelli e sorelli l’imposta sala al 6% e la franchigia scende a 100
000 euro; tra parenti fino al 4° grado l’imposta sale al 6% senza franchigia, tra persone diverse all’8% e senza franchigia
Facciamo un esempio: un genitore dona a un figlio una casa il cui valore catastale è 500
000 euro, l’imposta di donazione è 0 ( la franchigia infatti non è stata superata); se la stessa casa viene donata tra fratelli l’imposta di donazione è al 6% sul 400
000 euro (500
000 euro meno 100
000 di franchigia) e cioè 24
000 euro; se la medesima casa è donata a parenti fino al 4° grado l’imposta sarà il 6% ma senza franchigia, cioè calcolata su tutti i 500
000 euro, ossia 30
000 e infine, se la medesima casa è donata a persone non parenti fino al 4° grado, l’imposta di donazione sarà l’8% e cioè 40
000 euro
Naturalmente andrà calcolato anche l’onorario del Notaio che si occuperà della donazione e dei controlli preliminari sull’immobile
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