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È essenziale per determinare il valore delle imposte: in particolare conoscere la rendita castale è necessario per calcolare il valore catastale, determinante per calcolare le imposte di registro nella compravendita delle abitazioni tra privati; per il calcolo dell’Imu, ed infine per stabilire il valore erariale dell’immobile
La rendita catastale è stabilita in base a due parametri: le dimensioni dell’immobile e le tabelle di estimo, ossia dati relativi all’uso dell’immobile ed alla sua collocazione
Per esempio: la rendita catastale di un immobile ad uso abitativo a Milano sarà differente dalla rendita catastale di un immobile con la medesima destinazione urbanistica e la medesima metratura, ma posizionato in un comune dell’hinterland e da un immobile di pari metratura ma con destinazione commerciale o produttiva
Ma dove si trova la rendita catastale? È indicata sulle schede catastali e può essere rinvenuta consultando il sito dell’Agenzia delle Entrate
Abbiamo detto che la rendita castale è essenziale per conoscere il valore castale dell’immobile, un dato rilevante in fase di compravendita degli immobili tra privati perché è la base imponibile dell’imposta di registro
Quando si acquista un’abitazione, oltre al prezzo dell’immobile, si devono versare alcune imposte
In caso di compravendita tra privati queste sono: imposta di registro, imposta ipotecaria e catastale
Le ultime due sono fisse e pari a 50 euro ciascuna, l’imposta di registro è pari al 2% del valore castale in caso di acquisto di prima casa e al 9% in caso di acquisto di seconda casa
Vediamo dunque come si calcola il valore catastale per la prima casa partendo dalla rendita catastale
La formula è semplice: il valore catastale è pari alla rendita catastale, rivalutata del 5% moltiplicata per un coefficiente pari a 110
Facciamo un esempio: immaginiamo di voler acquistare una prima casa con rendita catastale pari a 900 euro, per stabilire il valore catastale occorre rivalutare la rendita del 5% (da 900 a 945 euro) moltiplicarla poi per 110 (103
950 euro)
L’imposta di registro sarà pari al 2% di questo valore e cioè a 2
079 euro
Se invece vogliamo calcolare il valore catastale per l’acquisto di una seconda casa il coefficiente sale a 120
Per cui, ricalcando l’esempio di cui sopra: rendita castale 900 euro, rivalutazione del 5% (945) e moltiplicazione per 120 (113
400 euro)
L’imposta di registro sarà pari al 9% di questo valore è cioè 10
206 euro
Se invece si procede all’acquisto dell’immobile da un costruttore entro 5 anni dalla sua costruzione o ristrutturazione le imposte di registro, catastale e ipotecaria sono pari a 200 euro, ma sull’acquisto si paga l’iva pari al 4% in caso di acquisto di prima casa o al 10% in caso di acquisto di seconda casa; al 22% su immobili di lusso
Le imposte di acquisto vanno versate direttamente al Notaio che stipula il rogito che si occuperà di versarle all’erario per conto del cliente
E nel caso degli edifici appena costruiti come si fa a stabilire la rendita catastale? In questi casi la rendita deve essere richiesta da un tecnico abilitato all’agenzia del territorio entro 30 giorni da quando è stato emesso il certificato di agibilità
Si parla in questa circostanza di rendita proposta
Se la transazione avvenisse con “rendita proposta” e poi la rendita risultasse superiore, l’Agenzia delle Entrate procederà ad applicare le maggiori imposte ma senza alcuna sanzione
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