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La dichiarazione di successione è prevista dal Testo unico numero 346 del 1990, considerato il più valido ed importante riferimento normativo in materia di successioni e donazioni
All’interno del suddetto Testo unico la dichiarazione di successione viene definita come un adempimento obbligatorio attraverso il quale comunicare all’Agenzia delle Entrate che nel patrimonio della persona che è venuta a mancare, siano subentrati gli eredi
È molto importante capire chi siano i soggetti tenuti a presentare la dichiarazione di successione e quanto tempo abbiano per fare tale dichiarazione, prima di poter parlare di successione tardiva
Coloro i quali debbono presentare presso l’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione sono di norma gli eredi che non vogliano rinunciare all’eredità; colui che amministra l’eredità; i soggetti a favore dei quali è stata fatta una disposizione testamentaria a titolo particolare, i cosiddetti beneficiari di un legato ed i relativi eventuali rappresentanti;gli immessi nel possesso dei beni facenti parte dell’eredità del de cuius; il curatore dell’eredità giacente ed, infine, i soggetti incaricati dal testatore, dell'esatta ed effettiva esecuzione delle sue ultime volontà, anche detti esecutori testamentari
La normativa in tema di dichiarazione di successione stabilisce il termine entro cui presentarla e nello specifico è richiesto che la relativa documentazione vada presentata all’Agenzia delle Entrate entro dodici mesi dalla morte del de cuius che coincide con la data di apertura della di lui successione
Ecco che i soggetti, sopra elencati, hanno a disposizione un anno dalla morte del de cuius per ottemperare tale procedura e per farlo possono o avviare la procedura online tramite l’apposito sito preposto a tal scopo, di cui dispone l’Agenzia delle Entrate, cui si accede per mezzo delle credenziali SPID, oppure rivolgersi ad un ufficio intermediario abilitato, quale ad esempio un CAF, o anche procedere ad effettuare la domanda online, presentandosi di persona direttamente presso l’ufficio di competenza dell’Agenzia delle Entrate che se ne occuperà
È bene precisare, in questa sede, che esistono casi in cui non vi è l’obbligo della denuncia di successione e quindi si può non procedere alla presentazione della dichiarazione stessa
In particolare si tratte delle ipotesi in cui l’importo di cui si costituisce l’eredità non è superiore ai centomila euro, oppure al caso in cui non sono presenti nell’eredità i beni immobili o i reali diritti immobiliari, oppure quando l’eredità può passare direttamente in linea retta, dal de cuius ai legittimi eredi, come coniuge, figli e parenti
Il Notaio ha un ruolo fondamentale nell’ambito della successione, difatti, è lui il professionista che nel momento dell’apertura della successione, soprattutto per il compimento di tutte le pratiche preliminari in cui si richiede una collaborazione di tutti gli eredi partecipanti
Nello specifico il Notaio coadiuverà gli eredi nella compilazione della dichiarazione di successione, compiendo tutti gli accertamenti necessari, provvedendo alla redazione del prospetto di autoliquidazione delle imposte, il modello di pagamento di tasse, imposte, sanzioni ed altre entrate, nonché la relativa autocertificazione; inoltre procede alla registrazione della dichiarazione presso l’Agenzia delle Entrate competente, presentando la voltura catastale al Catasto relativamente agli immobili oggetto di eredità
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Ebbene il termine prescritto dalla legge per presentare la dichiarazione di successione è di dodici mesi dall’apertura della successione, tuttavia la legge stabilisce la possibilità di presentare successivamente la dichiarazione qualora non sia possibile rispettare la scadenza suddetta di un anno
Tendenzialmente, le cause per le quali vi sia impossibilità a rispettare i termini per la presentazione della dichiarazione di successione possono essere diverse, e possono determinare la fattispecie della cosiddetta dichiarazione di successione tardiva poiché viene ad essere presentata con ritardo, oltre il termine
Tra le varie motivazioni alla base di tali mancanze,in linea generale, trova posto il disinteresse da parte degli eredi,o ancora la volontà degli stessi di non procedere ai pagamenti delle imposte collegate alle operazioni relative alla successione del defunto, o anche i conflitti familiari che molto spesso accompagnano le questioni riguardanti l’eredità di un parente defunto
Qualora sussistesse una delle suddette motivazioni e non si dovesse procedere alla dichiarazione della successione, solo qualora non fosse già intervenuto il fisco con i dovuti accertamenti, gli eredi hanno ancora una possibilità di presentare la dichiarazione di successione, procedendo con il ravvedimento operoso che si sostanzia nella regolarizzazione della propria posizione fiscale nell’ambito della successione del caro defunto
Altro non è che un’auto-denuncia all’Agenzia delle Entrate con cui si impone al ritardatario il pagamento dell’importo dovuto, oltre al pagamento della mora, ove quest’ultima varia a seconda di quanto sia consistente il ritardo accumulato
È bene precisare che in caso di successione tardiva oltre alle imposte già dovute bisogna corrispondere l’equivalente delle sanzioni che variano a seconda del tipo di ritardo
Ebbene se il ritardo accumulato non è superiore ai trenta giorni, la sanzione amministrativa applicata, varia dal 60% al 120% dell’imposta dovuta
Se non era prevista alcuna imposta, si applica una sanzione monetaria dai 150 ai 500 euro
Nei casi in cui non sia stata fatta alcuna dichiarazione successiva, le percentuali variano da 120% a 240% dell’imposta dovuta o se non è dovuta imposta, da 250 a 1
000 euro
Se invece il ritardo è solo inerente il versamento dell’imposta, la sanzione è del 30%
Il ravvedimento operoso è l’istituto giuridico che promuove l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali rettificando la propria situazione e che nel caso della dichiarazione di successione consiste nei pagamenti che erano stati omessi e che avrebbero dovuto essere soddisfatti in passato
Il ravvedimento può avvenire provvedendo alla regolarizzazione con un pagamento spontaneo dell’imposta dovuta, degli interessi, calcolati al tasso legale annuo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere effettuato a quello in cui viene effettivamente eseguito;della sanzione in misura ridotta
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