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Al giorno d’oggi il patrimonio di una persona è composto da beni materiali, immobili e mobili, nonché da beni e diritti digitali. La questione dell’accesso ai dati digitali riveste una forte rilevanza in caso di morte del proprietario in quanto, senza una precisa disposizione e conoscenza delle credenziali di accesso (password), i dati rischiano di restare inaccessibili agli eredi. È quindi interesse sempre più pregnante per un soggetto regolare la sorte di questi beni per il tempo in cui avrà cessato di vivere, disponendo per testamento pubblico, con l’assistenza del notaio, dei beni sopra descritti. Le ipotesi che possono delinearsi sono diverse e provvederemo ad analizzarle nel seguito.
Cosa sono i beni digitali?
Quando parliamo di beni digitali, facciamo riferimento a due categorie di beni:
Il principale problema che si riscontra al momento dell’apertura della successione è quello della presa di possesso dei beni che facevano parte del patrimonio del defunto. Per entrare in possesso di quasi tutti i beni digitali, occorrono delle credenziali. Si pensi al codice di accesso ad una cassetta di sicurezza, al pin del conto corrente, al pin per l’accesso allo smartphone o ad altri dispositivi di questo tipo, alla password per accedere a Facebook, Instagram o altri social network o, infine, alla password dell’email.
Le password svolgono una doppia funzione:
Il contenuto del server è destinato a rimanere per sempre nascosto o, in alternativa, in relazione al mancato utilizzo, il gestore del provider, a seconda della disciplina che lo regola, può decidere di distruggerne il contenuto.
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Sì, è possibile dare mandato ad una persona di fiducia mediante un contratto sottoscritto anche dal Notaio, con il quale si comunicano a questo soggetto le proprie credenziali, affinché alla propria morte le gestisca e consenta l’accesso degli eredi ai dati digitali.
Può essere anche uno degli eredi, purché sia una persona di fiducia che possa svolgere questo compito materiale nel migliore dei modi.
Sì è possibile, per questo il Notaio avrà cura di verificare le condizioni contrattuali sottoscritte dall’utente al momento della conclusione del contratto di utilizzazione del servizio, per verificare che non preveda alcuna clausola di in trasmissibilità agli eredi.
È possibile recarsi dal Notaio affinché questi riceva un testamento pubblico che contenga un legato di password, ovvero una disposizione testamentaria con la quale si attribuisce ad un determinato soggetto o più soggetti la propria credenziale.
Quando si redige un testamento pubblico che contenga un legato di password, occorre chiedersi quale sia l’oggetto di questa disposizione. Cosa viene lasciato agli eredi?
Il contenuto di questa disposizione può essere diverso a seconda che si voglia lasciare solo la chiave di accesso oppure anche il contenuto a cui la stessa consente di accedere.
Esempio n.1: Tizio ha un conto online. Lascia la propria credenziale di accesso al figlio Caio, il quale alla morte del padre accederà al conto, rinvenendo 10.000 euro. Tizio nel testamento deve specificare se intende lasciare a Caio solo la credenziale di accesso, perché lo ritiene idoneo al compito di preservarla e consentire l’accesso al conto, oppure se intende lasciargli anche la somma rinvenuta.
Esempio n.2 Tizio ha scritto un manoscritto inedito. Lascia per testamento al proprio figlio Caio la credenziale di accesso alla cartella che lo contiene, con il compito di accedervi per pubblicarla. Tizio nel testamento deve specificare se intende incaricarlo solo di questo compito o se, invece, intende anche attribuirgli i diritti di utilizzazione economica derivanti dalla pubblicazione.
In questo contesto è di particolare rilevanza il ruolo del Notaio, il quale avrà cura di indagare la volontà del testatore, per comprendere come intenda gestire i propri dati digitali per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Tra le varie tecniche testamentarie, si può fare altresì luogo alla nomina di un esecutore testamentario. Si tratta di un soggetto scelto dal testatore, al quale viene attribuito il compito di dare esecuzione alle disposizioni contenute nel testamento.
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Vi sono dei limiti relativi alla tipologia di server a cui il soggetto può accedere e che, per le particolari caratteristiche, non possono essere liberamente lasciate per testamento agli eredi.
Tali disposizioni, infatti, devono avere il carattere della liceità.
Vediamo, dunque, alcune ipotesi di questo tipo.
No, si tratta di dati personali che certificano l’identità del titolare sottoscrivente.
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