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Nonostante il costo della vita sia notevolmente aumentato e si cerchino modi sempre nuovi per poter risparmiare, l’acquisto di una casa di abitazione resta l’investimento maggiormente realizzato e che, quasi, non conosce crisi.
Questo sicuramente deriva dal fatto che, anche i canoni di locazione hanno subito un aumento, e, dunque, si reputa più conveniente investire in un’abitazione della quale si sarà proprietari e quindi titolari a tutti gli effetti. Inoltre, mentre per la locazione, non è possibile ricevere alcun tipo di agevolazione, nel caso dei contratti di compravendita è possibile risparmiare, soprattutto se sapientemente consigliati dal notaio. Inoltre, una casa di proprietà può essere impiegata per molteplici scopi, oltre a quello abitativo, per esempio potrebbe, un domani, essere adibita a struttura ricettiva quale Affittacamere o Bed&Breakfast, soprattutto qualora sia ubicata in un luogo di interesse o in una città metropolitana.
Vediamo, complessivamente, quali sono, nel dettaglio, le tasse da dover pagare e le spese da dover sostenere per comprare una casa.
Molte persone credono che la spesa maggiore, quando si decide di fare un atto notarile, nel nostro caso un contratto di compravendita, sia costituita dall’onorario del notaio. In verità gli onorari del notaio, sebbene siano molto variabili a seconda del professionista, che sceglie quanto farsi pagare, costituiscono la parte minore della spesa. Oltre al corrispettivo per l’acquisto dell’immobile, le principali imposte che devono essere pagate sono le seguenti: imposta di registro, che costituisce l’imposta dall’importo maggiore, l’imposta ipotecaria e quella catastale. Gli importi che vanno a comporre queste imposte sono molto variabili, a seconda che la casa di abitazione che si sceglie di acquistare sia prima casa oppure seconda. Vediamo cosa cambia.
Nel caso in cui la casa che se sceglie di comprare, rappresenti la prima casa di abitazione, è possibile beneficiare di un notevole risparmio risparmiare, usufruendo delle agevolazioni fiscali prima casa.
Nello specifico, per esempio, l’imposta di Registro avrà un’aliquota del 2%, qualora l'acquisto sia da privato e l’IVA avrà un’aliquota pari 4%, se si compri da soggetto costruttore. Va precisato, però, che per poter beneficiare di queste agevolazioni, è necessario che:
Di seguito si riporta una Tabella riepilogativa per il calcolo delle tasse per comprare la prima casa:
Prima casa privato
Prima casa da impresa di costruzioni (entro 5 anni)
Imposta di registro
Imposta ipotecaria
Imposta catastale
IVA
Imposta di registro
Imposta ipotecaria
Imposta catastale
2%
50 euro (fissi)
50 euro (fissi)
4%
200 euro
200 euro
200 euro
Può anche accadere che una persona sia già proprietaria di una prima casa di abitazione, e voglia acquistare una seconda casa, magari come investimento futuro per il proprio figlio o per altre finalità.
In questo caso il riepilogo delle imposte è il seguente, sempre operando la distinzione fra acquisto da privato, e acquisto da costruttore, soggetto all’imposta sul valore aggiunto:
Seconda casa da privato
Seconda casa da impresa di costruzioni (entro 5 anni)
Imposta di registro
Imposta ipotecaria
Imposta catastale
IVA
Imposta di registro
Imposta ipotecaria
Imposta catastale
9%
50 euro
50 euro
10%
200 euro
200 euro
200 euro
Oltre alle spese derivanti dall’acquisto dell’immobile e relativi oneri fiscali, dei quali si è provveduto a dare un riepilogo nelle tabelle, bisogna considerare che, nel caso di un immobile già esistente, potrebbe sorgere la necessità di compiere delle ristrutturazioni.
Nel caso in cui le ristrutturazioni abbiano ad oggetto degli aspetti che incidono sull’agibilità dell’immobile, allora, di regola, dovrebbe farsene carico il soggetto venditore. Qualora, invece, si tratti di ristrutturazioni che decide di compiere l’acquirente, per distribuire meglio gli spazi interni o modificare la struttura, come meglio ritiene, ecco che si tratterà di spese che dovranno essere preventivate e che si aggiungeranno a quelle del costo della compravendita e delle tasse da dover pagare. Tuttavia, esiste la possibilità di ricevere delle agevolazioni, anche con riferimento alle possibili ristrutturazioni dell’immobile. Sarà il notaio a fornire i consigli relativi al caso specifico e a consigliare la soluzione che consente, al cliente, il maggior risparmio di spesa.
Quale ultimo aspetto, ma non meno importante, sono da considerare quali spese aggiuntive e quali oneri da dover sostenere, anche quelle connesse alla richiesta di un mutuo. Ovviamente, bisogna considerare che, qualora si decida di accendere un mutuo, il risparmio iniziale di spesa sarà notevole.
Infatti, non sarà necessario pagare la cifra richiesta in un’unica soluzione, ma si potrà scegliere, appunto, il pagamento dilazionato: sarà l’istituto di credito ad anticipare l’importo necessario all’adempimento delle obbligazioni derivanti dalla vendita, in favore sia del venditore, che del notaio rogante. Va però precisato che, dovranno essere conteggiati nella spesa complessiva, i costi relativi al mutuo, tasso di interesse, TAEG, TAN, eccetera, che, chiaramente, varieranno, a seconda dell’istituto di credito scelto.
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