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Il deposito del prezzo per l'acquisto della casa: chi può richiederlo

Il deposito del prezzo per l'acquisto della casa: chi può richiederlo

Il deposito del prezzo è una delle possibili tutele per chi vende o acquista casa, può essere richiesto sia dal compratore che dall’acquirente, vediamo a cosa serve e perché è sicuro

Il deposito del prezzo in Italia è facoltativo, mentre in Francia è obbligatorio. Di cosa di tratta? Si tratta di un meccanismo di tutela previsto dalla legge per chi acquista o compra casa applicabile anche tra privati cittadini. Il deposito del prezzo prevede il versamento su uno specifico conto corrente dedicato del saldo del prezzo della compravendita immobiliare e delle eventuali speso dovute dal venditore e non ancora pagate, per esempio spese condominiali arretrate o ancora cifre necessarie alla cancellazione di ipoteche che gravino sull’immobile. Tali cifre rimarranno sul conto dedicato sino a che il Notaio non abbia provveduto alla registrazione dell’atto ed alla sua pubblicità. Essendo una pratica facoltativa occorre che sia espressamente richiesta dall’acquirente o dal venditore al Notaio ed è bene notare che quando una parte ne ha fatta richiesta l’altra parte non può opporsi e la pratica viene attivata. Normalmente la richiesta viene effettuata dall’acquirente che tutela sua posizione e vincola il denaro fino a quando non ha la certezza matematica che l’abitazione sia libera da gravami e di sua proprietà. Ma può essere effettuata anche il venditore che attraverso il deposito del prezzo può verificare che gli assegni circolari con cui ha ricevuto il pagamento non siano falsificati. Di solito infatti il Notaio riceve il deposito del prezzo sul conto dedicato alcuni giorni prima della compravendita e quindi incassa effettivamente la somma certificando che vi sia l’effettiva disponibilità da parte dell’acquirente.

Il deposito del prezzo: quando e come avviene e perché è sicuro

La richiesta di ricorre al deposito del prezzo può avvenire anche pochi giorni prima della stipula del rogito, ma di solito è opportuno parlarne con il Notaio già in fase di contratto preliminare o durante i primi approcci per la stesura del rogito. Il deposito può avvenire tramite assegni circolari non trasferibili o tramite un bonifico bancario eseguito alcuni giorni prima della compravendita. Se la transazione immobiliare è frutto di un muto ipotecario il deposito avviene il medesimo giorno della stipula del rogito, non potendo l’intermediario finanziari mettere a disposizione la cifra prima. Il deposito del prezzo è sicuro perché il conto corrente dedicato è intestato al Notaio, ma essendo dedicato è totalmente distinto dal suo patrimonio personale o professionale, in caso di morte del Notaio non rientra ovviamente nell’asse ereditario, inoltre il conto è naturalmente impignorabile e le somme versate possono essere utilizzate solo per gli impieghi per chi sono state depositate. Gli interessi che dovessero maturare vengono destinati allo Stato. Quando si richiede il deposito del prezzo l’acquirente versa al Notaio prima o contestualmente all’atto l’importo dei tributi previsti, l’onorario e le altre spese relative all’atto, pena l’instipulabilità dell’atto. Una nota: gli importi per i tributi e per le spese anticipate dal Notaio devono essere versati sul conto con in assegno separato rispetto a quello destinato a coprire il suo onorario. Una volata avvenuta la registrazione del rogito e verificato che non vi siano impedimenti formali, ipoteche di terze o interventi giudiziari, il Notaio procede a versare sul conto del venditore le somme spettanti.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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