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Permuta a catena dal notaio

Come diventare proprietari di una casa con la permuta

Permuta a catena dal notaioNell’immaginario collettivo l’unico modo per poter diventare proprietari di una casa è stipulare un contratto di compravendita dal notaio. In realtà tale tipologia di contatto non rappresenta l’unico tipo di accordo possibile a prestazioni corrispettive, in quanto le parti potrebbero accordarsi anche per uno scambio di beni, concludendo un contratto di permuta.

Ma è possibile prevedere una permuta tra più di due persone? In cosa consiste? Quali sono i costi in termini di tasse e imposte da dovere fronteggiare in sede di stipula dal notaio? Ecco cosa c’è da sapere.

Che cos’è il contratto di permuta

Prima di analizzare le peculiarità della permuta tra più persone, ossia della cosiddetta permuta a catena è necessario comprendere quali siano le caratteristiche principali di tale tipologia contrattuale a titolo oneroso.

La permuta è un contratto con il quale le parti convengono il reciproco trasferimento della proprietà di cose o altri diritti: si tratta di un accordo a prestazioni corrispettive, in cui si assiste generalmente a uno scambio di beni, anche immobili.

Un esempio è rinvenibile quando due persone, ciascuna titolare di una casa, decidano di effettuare uno scambio delle stesse; altro caso può verificarsi quando vi sia uno scambio tra un terreno, di cui è titolare una società costruttrice, con l’edificio (non ancora costruito) che la società costruttrice si impegna a realizzare. È importante sapere che nella permuta è necessario che i beni oggetto di scambio, abbiano lo stesso valore, altrimenti bisognerà ricorrere ad un conguaglio, ossia a una somma di denaro che possa colmare la differenza di valore tra le due parti.

Differenze tra permuta e vendita

Non sempre sono chiare le differenze tra una vendita e una permuta dal notaio, soprattutto quando si presenta una differenza notevole, in termini di valore, tra i beni oggetto di scambio.

Quando il conguaglio è molto elevato, possono quindi sorgere dei dubbi: la compravendita è quel contratto in cui si prevede il trasferimento di una cosa verso il corrispettivo di un prezzo. Ebbene, se si stipula una permuta con un conguaglio in denaro alto, potrebbe in realtà realizzarsi, anche in parte, una compravendita.

In questo caso la consulenza notarile è di fondamentale importanza in quanto solo grazie al notaio, esperto del settore, sarà possibile comprendere quale sia il tipo di contratto più adatto al caso concreto, non potendosi effettuare una generalizzazione dei casi che possono verificarsi.

Parti della permuta: permuta a catena

Generalmente quando si pensa al contratto di permuta si immaginano solo due parti che provvedono a scambiarsi diritti sugli immobili. In realtà gli studiosi del diritto hanno ipotizzato anche contratti di permuta a più parti, in cui è possibile individuare reciproche attribuzioni. Un esempio di questi è dato proprio dalla permuta a catena che, come analizzeremo adesso, è un caso particolare di permuta, oggetto di dibattito anche in relazione alla sua tassazione.

Cosa si intende per permuta a catena

Per comprendere al meglio il concetto di permuta a catena, occorre porre un esempio, in modo tale da chiarire ogni dubbio. Si pensi al caso in cui si vi siano tre fratelli che intendano scambiarsi, dopo tanto tempo dalla divisione ereditaria, i beni che hanno ricevuto in successione da parte dei genitori.

In questo esempio il primo fratello trasferirebbe un immobile in favore del secondo fratello che a sua volta cederebbe un immobile al terzo fratello che, per concludere il cerchio, darebbe un bene al primo fratello. Ciò che si realizza è proprio un meccanismo a catena che prevede la partecipazione al contratto di tre persone e non solo di due soggetti, come avviene nel caso classico della permuta in cui si assiste ad uno scambio reciproco di beni.

Si tratta quindi di un accordo plurilaterale con cui si realizza in parte una delegazione: il primo fratello, infatti, non solo trasferisce un immobile al secondo, ma incarica quest’ultimo a trasferire un immobile al terzo fratello, che a sua volta cederà al primo fratello un altro bene. Trattandosi di un particolare tipo di contratto, occorre affidarsi a un notaio per comprendere al meglio la disciplina applicabile.

Permuta a catena dal notaio: tasse e imposte

In virtù della peculiarità della forma contrattuale, è opportuno analizzare i costi, in termini di tasse e imposte, legati alla cosiddetta permuta a catena.

Il notaio essendo un sostituto d’imposta riceve il denaro relativo alla stipula del contratto da versare nelle casse dell’erario nei termini stabiliti dalla legge.

Anche la permuta “a catena” deve essere tassata, ai fini dell'imposta di registro, come una permuta “ordinaria”, vale a dire pagando l’imposta di maggiore entità tra quelle astrattamente applicabili ai trasferimenti di cui la permuta si “compone”.

Permuta a catena e consulenza

Quando si tratta di un tipo di contrattazione così complessa, è sempre opportuno affidarsi a un notaio per richiedere una consulenza e altresì un preventivo pe comprendere dal punto di vista economico e giuridico quale sia la soluzione più conveniente.

Il notaio, infatti, saprà illustrare il ventaglio di opzioni possibili e guidare nella scelta più adatta alle proprie esigenze.

Spesso infatti si considera la vendita come l’unica strada percorribile, mentre esistono diverse soluzioni che possono facilitare il trasferimento e talvolta agevolare anche eventuali problematiche familiari. In particolare in ambito ereditario, quando si è beneficiari di una casa di cui non si voglia utilizzare è possibile scambiarla con altri eredi al fine di raggiungere il risultato desiderato.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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