La sospensione dalla successione dal notaio

Cosa significa essere sospesi dalla successione

Sospensione dalla successione dal notaioIl concetto di sospensione dalla successione è di recente introduzione, ma può essere molto utile da conoscere, nell’ambito mortis causa.

Una persona può essere sospesa dalla successione di un’altra, a prescindere dal fatto che sia nominata o meno all’interno di un testamento, nel caso in cui adotti determinate condotte previste dalla legge. Vediamo meglio perché ciò può accadere e quali sono nel dettaglio le conseguenze.

Quando può succedere

La sospensione dalla successione avviene qualora vengano tenute delle condotte considerate riprovevoli, nei confronti della persona della cui successione si tratta, e dunque non sarebbe giusto che si possano compiere atti di gestione, relativi al suo patrimonio ereditario.

Nello specifico, ciò accade nel caso in cui si venga indagati per l’omicidio volontario o anche solo tentato, nei confronti del proprio coniuge o dell’altra parte dell’unione civile.

È importante che ci sia solo l’indagine, e non la condanna: infatti qualora il processo sia terminato, ciò che opera non è la sospensione della successione, bensì l’indegnità a succedere. Trattandosi di una disciplina di legge, a tutela di interessi ben determinati, non potrebbe essere derogata dal testatore con una disposizione in senso contrario nel testamento.

Chi può essere sospeso dalla successione

Questi comportamenti, che conducono alla sospensione, devono essere necessariamente adottati da persone ben determinate dalla legge. Nello specifico deve trattarsi del coniuge o della persona con la quale si è uniti civilmente.

Con riferimento al coniuge, si applica sia alla persona alla quale si è legati da un vincolo di matrimonio, sia alla persona legalmente separata. Da questo elenco viene escluso il soggetto nei confronti della quale intervenuta sentenza di divorzio, poiché non rientra più nel novero dei soggetti considerati legittimari, e dunque già non sarebbe titolare di diritti sulla successione (eccetto nel caso in cui gli spetti l’assegno di divorzio).

Cosa accade alla persona sospesa?

La sospensione comporta che i soggetti che la subiscono non possono più considerarsi chiamati all’eredità, perché la chiamata nei loro confronti risulta sospesa. Se non ci sarà la condanna, ma un decreto di archiviazione o sentenza di proscioglimento, riacquisteranno i diritti successori. In questo caso, potranno decidere se accettare l’eredità, oppure rinunciarvi.

Nel caso contrario, quindi qualora venga emessa la condanna, diventeranno definitivamente indegni a succedere. Finché è pendente la sospensione, non si potranno nemmeno esercitare i diritti di cui all’articolo 460 del codice civile.

Diventare indegni a succedere

L’indegnità a succedere è la forma di esclusione definitiva dalla successione. Quindi, mentre con la sola sospensione, rimane pur sempre una possibilità di diventare eredi, se interviene l’indegnità, proprio perché subentra l’effettiva condanna, non si potrà vantare alcun diritto successorio, con riferimento all’eredità della persona che si è uccisa (o che si è provato ad uccidere).

Oltre che in relazione alla sospensione della successione, la disciplina dell’indegnità a succedere prevede altre cause, tassativamente elencate nel codice civile. Affinché un soggetto possa divenire indegno, deve aver assunto condotte sbagliate, o relazione al soggetto della cui eredità si parla, o aver attentato alla sua libertà testamentaria.

Esiste ugualmente un modo per ereditare?

L’unico modo per risolvere una sospensione, divenuta indegnità, è quello della riabilitazione. Questo significa che è possibile che una persona possa comunque avere dei diritti sulla successione, nel caso in cui la vittima dei suoi comportamenti sbagliati, lo riabiliti espressamente. Ovvio che, si tratta di un’ipotesi non applicabile in tutti i casi, sia perché la persona offesa potrebbe non perdonare, e sia perché nell’ipotesi in cui l’indegnità sia intervenuta per l’omicidio del soggetto, non ci sarebbero i presupposti materiali perché una riabilitazione possa avvenire.

La riabilitazione può essere totale, oppure parziale: è totale se la persona torna a riacquisire completamente tutti i diritti successori, è parziale se è ammessa a succedere solo nei limiti di quanto gli è stato espressamente attribuito.

Esclusione dalla successione nel testamento

Il principio della libertà testamentaria, consente di prevedere un effetto simile a quello della sospensione, seppur in via definitiva, per decisione assunta direttamente dal testatore, all’interno della scheda testamentaria. I motivi possono essere gravi o futili, ma questo, diversamente da quanto avviene per la sospensione dalla successione, non conta. Ci sono diversi modi per poter escludere una persona, ma prima va compiuta una precisazione.

Sebbene il testamento non sia un atto che deve essere obbligatoriamente redatto da un notaio, potendo essere scritto per intero anche dal testatore, come nel caso del testamento olografo, qualora si vogliano inserire disposizioni particolari, risulta sempre opportuno rivolgersi a un professionista. Se non altro perché, in questo modo, si è certi di non sbagliare, e di non adottare scelte che potrebbero essere contrarie a legge, o causare un’inefficacia successiva di quanto disposto.

Diseredare una persona per escluderla

La diseredazione è una disposizione molto particolare, oggetto di un vivo dibattito. Nel caso in cui si voglia decidere di inserirla nel proprio testamento, è opportuno chiedere consiglio al notaio. Si tratta infatti di uno strumento molto delicato, soprattutto perché non è molto pacifico che possa essere adottato nei confronti di qualunque soggetto. Per esempio, non sarebbe possibile escludere con una diseredazione palese, un soggetto legittimario, come un figlio o un coniuge. Bisogna stare attenti a formulare una simile scelta, potendo, a volte, risultare più opportuno, adottare lo strumento della sostituzione. In ogni caso, bisogna valutare con riferimento all’ipotesi concreta.

Escludere un soggetto senza menzionarlo nel testamento

Un altro modo che ha il testatore per escludere una persona precisa, dalla sua successione, per qualunque motivo, è una soluzione meno palese. Si potrebbe scegliere di adottare non un’esclusione in modo aperto, ma di mero fatto: basta, semplicemente, non menzionarla.

Si tratta di quella che, nel linguaggio più tecnico, viene definita pretermissione; vanno, però, compiute delle precisazioni. Affinché una simile soluzione possa ottenere l’effetto sperato, deve emergere nel testamento, con disposizioni formulate in modo chiaro e mirato, la volontà di attribuire tutti i beni facenti parte dell’asse ereditario, a determinati soggetti, escludendo colui che, invece, non si vuole favorire in alcun modo.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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