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Surroga e rinegoziazione del mutuo: serve il notaio?

Surroga e rinegoziazione del mutuo: serve il notaio?

Sempre più famiglie hanno preso in considerazione l’opportunità di rivedere le condizioni del mutuo con la surroga o la ricontrattazione. Cosa fare e quando serve il notaio

Come è ormai noto, l’apertura di un mutuo richiede l’intervento di un notaio, attraverso il quale andremo a stipulare un apposito atto che regoli il rapporto debitorio tra l’acquirente e la banca. La legge prevede che per l’apertura di un mutuo si proceda a un apposito atto notarile per tutelare le due parti coinvolte in un contratto di forte rilevanza economica in particolare per il privato. Gli ultimi anni hanno visto una discesa costante dei tassi di interesse sui mutui, tanto che nel giro di relativamente poco tempo aprire un mutuo è diventato molto più conveniente rispetto a quanto non fosse solo pochi anni prima. Da qui, la volontà di molte famiglie di rivedere le condizioni del proprio mutuo: ma quali sono le opportunità che mi si presentano? E quando mi devo rivolgere a un notaio?

Surroga, rinegoziazione e variazioni: opportunità e notaio

Innanzitutto è necessario fare una prima distinzione tra surroga e rinegoziazione. Quest’ultima infatti consiste nel “rivedere” i termini del proprio contratto di mutuo in accordo con la propria banca. In altre parole, si possono cambiare di norma durata del mutuo e tasso di interesse applicato: in questo caso l’operazione si può fare semplicemente verificando la disponibilità del nostro istituto di credito nel ricontrattare il mutuo a nostro favore e, una volta deliberata la pratica, procedere senza ulteriori passaggi all’avvio del nuovo trattamento: in questo caso non è dunque necessario l’intervento del notaio per il mutuo, anche se potrebbe essere comunque richiesto dalla banca. Diverso è il caso della surroga: in questo caso infatti il nostro mutuo passa da una banca all’altra e sarà dunque necessario rivolgersi al notaio per la modifica del mutuo. In questo caso possiamo modificare, oltre naturalmente alla banca che ci concede il mutuo stesso, la tipologia (fisso o variabile), il tasso e anche la durata, a seconda di quanto il nuovo istituto di credito sarà disposto a concederci, sempre che naturalmente sia interessato a rilevare il nostro mutuo (può capitare ad esempio che, in caso di capitali residui ormai di scarso interesse per la banca, questa decida di non procedere). L’unica cosa che non può essere modificata con lo strumento della surroga è l’importo del mutuo: poiché infatti si fa riferimento sempre alla stessa ipoteca, anche il debito a questa relativo dovrà rimanere invariato. In caso di surroga del mutuo è dunque necessario rivolgersi al notaio? La risposta è sì, ma l’onorario notarile sarà a carico della banca, quindi la surroga non ha spese per il privato. Ultima situazione: desidero anche alzare l’importo collegato all’ipoteca immobiliare. In questo caso, sia che si rimanga con la stessa banca, sia che la si cambi, sarà necessario procedere con un nuovo atto di mutuo dal notaio. In questo caso, si potrà decidere di procedere con un mutuo nuovo che includa sia la parte rimanente di quello vecchio sia l’aumento dell’importo richiesto oppure tenere il vecchio mutuo (eventualmente rinegoziandolo o ricontrattandolo) e aprirne un secondo per il maggior importo richiesto. In ogni caso, le eventuali detrazioni per la prima casa riguarderanno solo l’importo residuo del mutuo originario: le due soluzioni sul piano formale dunque si equivalgono e l’unica discriminante è dunque quella relativa alle condizioni che la banca propone. In questo caso è dunque necessario rivolgersi al notaio per il mutuo? La risposta è ancora una volta sì e questa volta le spese saranno a carico del privato e non della banca erogante.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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