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Calcolo dell’imposta di registro per la prima casa: di cosa si tratta?

Calcolo dell’imposta di registro per la prima casa: di cosa si tratta?

Quando si compra un’abitazione tra le spese da prevedere ci sono anche le tasse. Ecco come affrontare il calcolo dell’imposta di registro per la prima casa e le altre imposte

Non solo il prezzo dell’acquisto. Quando si decide di comprare casa occorre fare un’attenta valutazione anche delle imposte relative: IVA, se dovuta, imposta di registro, catastale, ipotecaria. Tasse ed imposte variano a seconda della classe dell’abitazione scelta, della provenienza del bene (privato o costruttore) e della possibilità oppure no di acquistare l’abitazione con le agevolazioni prima casa.

 Affrontiamo il calcolo delle imposte in caso di acquisto di prima casa da un privato.

Le imposte da versare sono: imposta di registro, pari al 2% del valore catastale, imposta ipotecaria nella misura fissa di 50 euro, imposta catastale anch’essa nella misura fissa di 50 euro.

La sola imposta variabile è la prima: vediamo quindi un esempio di calcolo dell’imposta di registro per la prima casa.

Abbiamo detto che corrisponde al 2% del valore catastale. Il valore catastale si calcola rivalutando la rendita catastale del 5% e moltiplicandola per un coefficiente stabilito di 110. Il 2% di questo importo sarà la nostra imposta di registro.

Facciamo un esempio per comprendere bene: immaginiamo di avere una casa con rendita catastale di 800 euro. Calcoliamo il valore catastale: 800X1,05 (il 5% di rivalutazione) x 110 (il coefficiente) totale 92.400 euro. Il 2% di questo importo, e cioè 1.848, sarà la nostra imposta di registro.

È bene specificare che questi calcoli sono validi esclusivamente in caso di acquisto di prima casa e se l’acquirente è una persona fisica (o un’impresa dopo i cinque anni dai lavori di costruzione o ristrutturazione). Inoltre segnaliamo che per le abitazioni appartenenti alle classi A1 (abitazioni signori), A8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artisti e storici), non è possibile accedere alle agevolazioni per la prima casa.

Se acquistiamo un’abitazione non come prima casa, il calcolo dell’imposta di registro cambia.

Si calcola con il medesimo sistema (detto sistema del prezzo-valore), ma cambiano percentuali e coefficienti.

Facciamo un esempio. Se acquisto la medesima casa con rendita catastale di 800 euro senza le agevolazioni previste il suo valore catastale sarà: 800 x1,05 (rivalutazione del 5%) x 120 (il coefficiente che come si può vedere è più alto di quello indicato per la prima casa) totale 100.800. Su questo valore catastale calcoliamo l’imposta di registro la cui aliquota senza agevolazioni prima casa sale al 9% e cioè 9.072 euro.

Rimangono invece inalterate le imposte ipotecaria e catastale che devono essere versate nella misura di 50 euro ciascuna.

Il Notaio può aiutarci nel calcolo dell’imposta di registro per la prima casa e nell’individuazione delle altre imposte?

Naturalmente sì e non solo. Rivolgersi al Notaio sin dai primi passi della compravendita di un immobile può rivelarsi una scelta lungimirante. Il suo ruolo super partes tutela, infatti, sia l’acquirente che il venditore. Non solo può occuparsi del calcolo dell’imposta di registro per la prima casa, ma anche di tutte le altre imposte. Potrà verificare la correttezza dei requisiti per ricorrere alle agevolazioni relative alla prima casa e seguire la stesura di ogni atto relativo al passaggio di proprietà del bene, dal compromesso sino al rogito e alla sua registrazione. Si incaricherà anche delle necessarie verifiche sull’immobile, dalla sua regolarità castale all’assenza di vincoli ipotecari. 

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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