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I costi del Notaio: distinguiamo tra onorario e tasse

I costi del Notaio: distinguiamo tra onorario e tasse

Quanto mi costi Notaio? Per avere un’idea chiara dei costi del Notaio bisogna distinguere nella parcella le cifre che riguardano l’onorario del professionista e quelle che invece sono tasse e imposte.

Quali sono i costi del Notaio? Impossibile dirlo senza prima aver compreso la sua figura ed il suo ruolo. Il Notaio è un pubblico ufficiale, esperto in materia giuridica che acquisisce il suo ruolo tramite il superamento di un concorso pubblico organizzato dal Ministero della Giustizia.

Il Notaio redige atti pubblici: significa che gli atti che stipula hanno valore di prova legale fino a querela di falso. Questo consente di ridurre moltissimo i contenziosi. Per esempio per quanto riguarda gli atti legati al settore immobiliare solo lo 0,003%  crea contenziosi (fonte il sito del Notariato).

Ci si rivolge al Notaio per costituire società, vendere ed acquistare immobili, dirimere questioni legate alla famiglia, come testamenti, donazioni ed altro.

Ma quello che forse non tutti sanno è che il Notaio a riscuotere e a versare all’Erario tutte le imposte collegate agli atti stipulati.

Quando parliamo di costi del Notaio occorre tenerlo bene a mente, perché nella parcella figurano sia i compensi per la sua attività che le tasse da versare.

Facciamo alcuni esempi.

Immaginiamo di recarci dal Notaio per acquistare la nostra prima casa. Il Notaio prima del rogito compirà i controlli preliminari sull’immobile, accerterà la possibilità dell’acquirente di venderlo e del compratore di acquistarlo, verificherà che non vi siano vincoli o ipoteche pendenti, si accerterà della prestazione energetica dell’immobile, stipulerà il rogito e si preoccuperà di registrarlo all’agenzia delle entrare, di depositarlo presso i pubblici registri e di effettuare la voltura catastale.

La sua parcella comprenderà un compenso per queste attività, ma anche le tasse da versare all’Erario che saranno la parte più consistente della parcella stessa.

Infatti se ci rechiamo da un Notaio per acquistare una prima casa da un privato verseremo al privato il prezzo dell’immobile, ma al Notaio le tasse previste e cioè il 2% del valore catastale dell’immobile (rendita catastale rivaluta al 5% moltiplicata per il coefficiente di 110) più 50 euro per le imposte di catastali ed ipotecarie. Se per esempio la nostra prima casa costa 200.000 euro ed ha una rendita catastale di 900 euro verseremo il prezzo al venditore  e consegneremo al Notaio, di sole tasse, 2079 euro di imposta di registro (il 2% sulla rendita castale (900 euro) rivalutata del 5% (945) moltiplicata per il coefficiente di 110 (103.950 euro), più 100 euro tra imposta catastale e imposta ipotecaria. Quindi della parcella del Notaio 2179 euro saranno una “partita di giro” che verseremo a lui ma egli verserà all’Erario.

Se acquistiamo una seconda casa la percentuale relativa alle tasse sale ulteriormente: l’imposta di registro è infatti al 9% ed il coefficiente di moltiplicazione della rendita catastale sale a 120, per cui per la stessa casa verseremo di sole tasse 10.206 euro di imposta di registro e 100 euro tra imposta catastale e ipotecaria.

I costi del Notaio: sono detraibili?

Ora che abbiamo realizzato che nei costi del Notaio sono comprese le tasse vediamo se è possibile detrarli almeno in parte. Non sono detraibili le spese sostenute per la compravendita, mentre si possono detrarre le spese sostenute per l’accensione del mutuo per la prima casa. La detrazione è pari al 19% delle spese sostenute e viene detratta nell’anno successivo all’acquisto, possono essere detratte anche le spese sostenute del Notaio per il conto del cliente, ma naturalmente non le tasse.

I costi del Notaio rappresentano sì una spesa consistente, ma come abbiamo imparato, spesso la parte più rilevante della parcella è relativa alle tasse. Se non dispone di un professionista di fiducia è sempre possibile chiedere un preventivo per individuare il Notaio a cui affidarsi, ricordando che il prezzo non è che uno dei parametri da considerare nella scelta, accanto a disponibilità, eventuale urgenza, sede in cui stipulare l’atto, solo per citare alcuni criteri.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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