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Il mutuo prima casa: quali scelte possibili?

Il mutuo prima casa: quali scelte possibili?

Il mutuo per l’acquisto della prima casa è un prestito ipotecario  e deve obbligatoriamente essere stipulato da un Notaio.  Gli interessi passivi e gli oneri accessori sono detraibili al 19% dall’imposta sui redditi.

Il mutuo prima casa è un prestito ipotecario che viene acceso per acquistare un’abitazione che usufruisce dell’agevolazione fiscale detta “bonus prima casa”.

Deve obbligatoriamente essere stipulato da un Notaio e di solito tale stipula si effettua immediatamente dopo il rogito d’acquisto con cui la proprietà del bene passa dal venditore all’acquirente, ora nuovo proprietario.

Il mutuo prima casa si differenzia da altri mutui che possono essere richiesti  per acquistare altre abitazioni o proprietà diverse per la sua detraibilità, può  infatti essere detratto dall’imposta sui redditi il 19% degli interessi passivi e degli oneri accesso (tra cui figura la parcella del Notaio) fino ad un massimo di 4.000 euro. Da segnalare che gli oneri accessori possono essere detratti solo il primo anno.

Inoltre nei mutui sottoscritti per l’acquisto della “prima casa" l’imposta sostitutiva è pari allo 0,25%, in caso di mutuo per seconda casa sala al 2% del valore del mutuo. 

Il mutuo prima casa: tasso fisso, tasso variabile o misto, quale scegliere?

A concedere il mutuo sono gli istituti di credito e per individuare il mutuo più adatto alle nostre esigenze il consiglio è quello di richiedere opzioni a più banche in modo da individuare la politica creditizia più adeguata alle nostre necessità. Al di là delle singole condizioni che ogni banca potrà proporre, esistono diverse tipologie di mutui che possiamo classificare in base al tipo di tasso di interesse che li caratterizza.

Esistono mutui a tasso fisso, significa che il tasso viene fissato alla data della sottoscrizione dell’atto e rimane lo stesso  per l’intera durata del mutuo, a prescindere dalla durata del prestito, senza subire variazioni; oppure mutui a tasso variabile in cui il tasso varia a seconda del variare di altri tassi legati al mercato finanziario come ad esempio l’Euribor. Esiste la possibilità  poi di negoziare un mutuo a tasso misto quando prevediamo la possibilità di passare da un regime all’latro durante la durata del prestito. Un altro tipo di mutuo è quello con tasso capped rate in cui il tasso è sì variabile, ma non può salire oltre un certo limite indipendentemente dal variare dei parametri del mercato finanziario. Infine occorre citare il tasso bilanciato, che prevede cioè una parte di tasso fisso ed una parte di tasso variabile.

Esiste anche la possibilità di sottoscrivere un mutuo a tasso variabile ( per massimizzare le fluttuazioni in positivo dei tassi) ma a rata costante. Significa che la rata sarà sempre la medesima per l’intera durata del mutuo, a variare sarà la sua composizione percentuale tra rimborso del capitale ed interessi e conseguentemente la durata del mutuo.

La scelta del tipo di mutuo dipende da diverse variabili: dalla propensione al rischio (il tasso variabile per esempio può scendere ma anche salire di molto; il tasso capped rate può parzialmente rappresentare un calmiere per un’eventuale impennata, il tasso fisso rimane stabile, qualunque sia la situazione del mercato finanziario), dal reddito, dalla conoscenza dei mercati finanziari del sottoscrittore.

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