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Il contratto di mantenimento: soluzione per la terza età

Contratto di Mantenimento dal Notaio

Il contratto di mantenimento, redatto da un Notaio, è una delle possibili tutele per la terza età. Prevede la cessione di un bene o altro titolo economico in cambio di prestazioni relative all’assistenza vitalizia.

Il contratto di mantenimento è una delle possibili soluzioni per anziani che si trovino in difficoltà economiche ma dispongano di beni immobili o altri beni, diritti o poteri che abbiano un valore economico.

Gli strumenti per consentire ad anziani proprietari di beni immobili di ottenere liquidità sono diversi: dal prestito vitalizio ipotecario, alla cessione della nuda proprietà, passando per la rendita vitalizia.

A questi strumenti si aggiunge il contratto di mantenimento.

In primo luogo è opportuno chiarire che tale contratto deve essere stipulato da un Notaio, la sua esperienza e la specifica preparazione consentono al professionista di indagare le volontà delle parti e di stilare il contratto con la massima aderenza ai desidèri e agli obblighi delle parti.

Il contratto di mantenimento: obblighi e vantaggi

Le parti convolti nel contratto di mantenimento sono il vitalizzato, cioè il proprietario del bene o del capitale, bisognoso di assistenza, ed il vitalizzante, cioè colui che riceve i beni e si obbliga in cambio a prestare assistenza morale e materiale al vitalizzato.

Si tratta di un contratto aleatorio che prevede cioè una certa percentuale di rischio. Il contratto di mantenimento ha in realtà una doppia alea, cioè una doppia percentuale di rischio rappresentato dal fatto che non si conosce la durata, si estingue infatti alla morte del vitalizzato, non prevedibile, e non si possono quantificare con precisione i bisogni materiali e morali del vitalizzato.

Perché il contratto di mantenimento sia possibile occorre che non vi sia un’eccessiva sproporzione tra il bene ceduto e le prestazioni che si immagina di dover sostenere. Se per esempio il vitalizzato ha una brevissima aspettativa di vita ed il bene ceduto è rilevante, come la quota di maggioranza di un’azienda molto capitalizzata e con il bilancio in attivo, o un immobile di grande valore, il contratto è nullo perché viene meno l’alea, cioè la percentuale di rischio.

Tra le possibilità offerte alla terza età per garantirsi assistenza, il contratto di mantenimento è una delle più duttili perché le prestazioni e la loro entità possono variare nel tempo e il vitalizzante è impegnato a farvi fronte. In altri strumenti come il prestito vitalizio ipotecario la quota in denaro assegnata all’anziano è fissa e lo stesso accade in caso di vendita della nuda proprietà dell’immobile.

Inoltre, come accennato, nel contratto di mantenimento possono essere ceduti non solo beni immobiliari, ma qualsiasi bene abbia una possibile contropartita economica.

Il contratto di mantenimento ha come presupposto un rapporto di fiducia fra le parti, l’assistenza che si chiede di prestare è più ampia di quella di un semplice vitalizzo alimentare o vitalizzo assistenziale e riguarda non solo la sfera fisica, ma anche la sfera morale e per così dire spirituale ed include attività come visite, compagnia.

L’assistenza al vitalizzato può anche essere prestata da terzi, ma la persona individuata deve essere gradita ad entrambe la parti.

Il contratto di mantenimento con assistenza a favore di terzi

Abbiamo detto che il contratto di mantenimento prevede due parti: il vitalizzante e il vitalizzato, ma può esser coinvolta anche una terza parte. Il vitalizzato può chiedere che le cure del vitalizzante siano estese anche al coniuge.

Ma cosa accade se il vitalizzante non mantiene i suoi impegni? In questo caso il contratto perde efficacia e il vitalizzato può richiederne l’annullamento e imporre la restituzione dei beni ceduti.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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