Notaio: Tutti metodi per monetizzare la propria casa

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La classica compravendita: alternative possibili

Ricavare denaro da un immobile è un’impresa apparentemente semplice. Si pensa sempre, infatti, alla messa in vendita (art. 1470 c.c.) della propria casa, con conseguente ricevimento di una somma di denaro pari al valore economico di questo immobile.

Sicuramente è il modo più immediato e conosciuto, da utilizzarsi quando si intende ottenere denaro, ma non si tratta  dell’unico modo possibile. A seconda di quelle che sono le esigenze delle parti, si può pensare di monetizzare una casa in differenti modi possibili, tutti consigliati dal Notaio, che traduce la volontà delle parti in legge. Analizziamo, quindi, quelli più diffusi.

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La rendita vitalizia

Il contratto di rendita vitalizia è un contratto con il quale è possibile monetizzare la propria casa non semplicemente ricavandone una somma di denaro in cambio, bensì ricavandone una rendita a vita. Si tratta,  infatti, del contratto con il quale una parte conferisce all’altra il diritto di esigere in perpetuo, quindi per tutta la vita, una somma di denaro, come corrispettivo per la vendita di una casa.

Il corrispettivo della vendita, dunque, non è una somma in una sola volta, bensì una rendita, ovvero una somma rateale attribuita alle scadenze prestabilite dal contratto. È evidente come, in un caso di questi, il vantaggio sia per entrambi, sia per chi monetizza la propria casa, ottenendo una sorta di stipendio mensile con il quale provvedere ai propri bisogni quotidiani, sia per chi acquista, pagando a rate ed evitando il pagamento unitario. Questo soprattutto quando, ad esempio, non si riesce a ottenere un mutuo.

Perché si parla di contratto aleatorio?

Si tratta di un contratto tipicamente aleatorio, ovvero caratterizzato da un certo grado di incertezza. Si ottengono degli evidenti vantaggi, come sopra detto, ma in cambio non si è al corrente di quanto durerà la vita né del vitaliziato che del vitaliziante, pertanto non si sa a quanto poi effettivamente ammonterà la rendita ricevuta nel suo complesso. Nonostante ciò, è un contratto che ha molti vantaggi e può essere preso in considerazione per monetizzare la propria casa.

Quanto costa il contratto di rendita vitalizia?

Il contratto di rendita è conveniente per ambo le parti, ma per i costi, come in conclusione vedremo, occorre considerare i coefficienti legati a differenti fattori, tra cui principalmente l’età del soggetto che vende.

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Il prestito vitalizio ipotecario: alternativa alla rendita per monetizzare la propria casa

Il prestito vitalizio ipotecario è un’altra alternativa alla vendita di una casa per determinati soggetti che si trovano nella terza età e hanno bisogno di denaro per affrontare i bisogni della vita quotidiana. Si tratta di un prestito a favore di soggetti ultrasessantenni, i quali magari per ragioni di età non riescono facilmente ad accedere ai mutui ma hanno bisogno immediato di denaro.

Ebbene, anche in questo caso la proprietà di una casa può essere utile per ottenere denaro in quanto il prestito vitalizio ipotecario si ottiene proprio grazie alla stessa: la Banca o l’istituto finanziario di altro tipo che lo concede, infatti, iscrive una garanzia ipotecaria proprio sulla casa di cui è proprietario l’anziano, il quale potrà così ottenere una sorta di rendita a vita pagata mensilmente. Alla morte del soggetto, il prestito può essere sostituito con la vendita della casa da parte degli eredi, che potranno così monetizzarlo.

Perché allora non vendere la nuda proprietà con riserva di usufrutto?

Si tratta, certamente, di una alternativa alla classica vendita di nuda proprietà con riserva di usufrutto, ma rispetto a questa è differente per effetti e vantaggi. La vendita di una nuda proprietà di una persona molto anziana, ad esempio, può avere poco valore, proprio perché il valore della stessa diminuisce quanto più aumenta l’età del soggetto. Pertanto, in questo caso, il vantaggio per il proprietario può non essere notevole, soprattutto se l’interesse primario è la monetizzazione, ovvero ottenere denaro per la gestione della vita quotidiana.

Il vitalizio assistenziale:ottenere assistenza grazie alla casa

Quando parliamo di monetizzazione, facciamo riferimento a tutte le modalità contrattuali con le quali è possibile ottenere un vantaggio di tipo economico dalla propria casa, ma non solo. La casa è un bene di inestimabile valore proprio per questo; si può sfruttare nel momento del bisogno, anche non necessariamente ottenendo denaro.

A proposito di persone anziane, quando si ha necessità di assistenza materiale, morale e anche fisica,  è possibile sfruttare la casa di cui si è proprietari, realizzando una vendita con corrispettivo caratterizzato da un vitalizio assistenziale. La persona anziana vende la propria casa e in cambio non ottiene una somma di denaro (o almeno non del tutto), bensì la prestazione di prestare continuamente assistenza morale, materiale, fisica e di compagnia alla persona.

Ad esempio, l’acquirente acquista la casa in cui vive una persona anziana, in cambio di questa si impegna a prendersi cura del venditore, accompagnarlo alle visite mediche, provvedere ai bisogni giornalieri, alla compagnia, e a tutti i bisogni quotidiani necessari.

Quanto costano questi atti dal Notaio?

Non è possibile dare una risposta unitaria, trattandosi di atti di diverso tipo, infatti il preventivo andrà analizzato a seconda del diverso tipo di atto. In generale, si può affermare che, a prescindere da quello che sia il corrispettivo (denaro, rendita vitalizia, vitalizio assistenziale ecc.), l’acquirente sta sempre acquistando una casa, pertanto si paga necessariamente l’imposta di registro in relazione al fatto che sia prima o seconda casa.

La differenza la notiamo in caso di acquisto della nuda proprietà, caso in cui il valore si calcola anche in base all’età dell’usufruttuario, secondo precisi coefficienti. Anche la rendita vitalizia o il vitalizio assistenziale scontano imposte che sono calcolate secondo coefficienti legati al valore dell’età del vitaliziato, delle rate da pagare e di quello che potrebbe risultare il valore complessivo economico alla fine del rapporto.

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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©
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