Acquisto usufrutto sull’azienda
- Acquistare il diritto di usufrutto sull’azienda dal notaio
- Come si trasferisce l’usufrutto sull’azienda
- Diritti e obblighi che ha l’usufruttuario dell’azienda
- Diritti e obblighi del nudo proprietario dell’azienda
- Quanto costa avere usufrutto sull’azienda
Acquistare il diritto di usufrutto sull’azienda dal notaio
Oltre all’acquisto del diritto di proprietà sull’azienda, è possibile diventare titolari anche solo del diritto di usufrutto sulla stessa. Esistono naturalmente delle differenze tra i diritti, gli obblighi e i poteri che può avere un pieno ed esclusivo proprietario che ne acquista un diritto di proprietà e un usufruttuario, che ne acquista, invece il godimento. Vediamo cosa c’è da sapere sull’usufrutto dell’azienda e quanto costa.
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Come si trasferisce l’usufrutto sull’azienda
Quando il proprietario dell’azienda intende trasferire l’usufrutto sulla stessa a un’altra persona dal notaio ha diverse strade che può percorrere, tra cui la conclusione di un contratto o la redazione di un testamento.
Il proprietario dell’azienda può recarsi dal notaio per vendere o donare l’usufrutto sulla stessa per atto pubblico notarile; mentre per la donazione esiste l’obbligo dell’atto pubblico alla presenza dei due testimoni, per la vendita vi sarebbe soltanto l’obbligo della forma scritta, ma per rendere pubblico questo trasferimento anche nei confronti dei terzi è necessaria la pubblicità, mediante la trascrizione dell’atto pubblico notarile.
L’usufrutto sull’azienda inoltre può essere costituito anche per testamento dal notaio: si pensi al caso in cui si voglia attribuire l’usufrutto dell’azienda a una persona in virtù di particolare capacità imprenditoriali solo per un determinato periodo di tempo, ma lasciare la nuda proprietà in favore di un proprio caro.
Durata usufrutto sull’azienda
L’usufrutto è un diritto temporaneo ed ha, quindi, una durata limitata. Esiste una differenza se viene trasferito in favore di una persona fisica o in favore di una persona giuridica: per le persone fisiche la durata non può eccedere la vita dell’usufruttuario (è proprio per questo che si parla di usufrutto vitalizio), mentre per le persone giuridiche la sua durata massima è di 30 anni. In ogni caso le parti sono libere di stabilire la durata che preferiscono nel rispetto sempre dei limiti di legge.
Diritti e obblighi che ha l’usufruttuario dell’azienda
Una volta acquistato il diritto di usufrutto dal notaio per atto pubblico notarile, l’usufruttuario dovrà rispettare gli obblighi imposti dal legislatore che adesso analizzeremo. Innanzitutto l’usufrutto è un diritto su cosa altrui ed essendo un diritto temporaneo, l’usufruttuario non potrà modificare di sua iniziativa la destinazione economica della azienda e dovrà quindi cercare di conservare l’efficienza non solo dell’organizzazione, ma anche dei servizi e dei beni che ne fanno parte.
L'usufruttario sarà soggetto all'adempimento di alcuni doveri durante la gestione dell'azienda ed in particolar modo ad esercitare la propria attività secondo la diligenza del buon padre di famiglia e a redigere un inventario iniziale a sue spese.
È importante precisare che l’usufruttuario una volta acquistato tale diritto non potrà compiere degli atti di straordinaria amministrazione. Ma quali sono questi atti? Per comprendere al meglio la portata di tali atti è opportuno fare degli esempi: l’usufruttuario non potrà ad esempio modificare la ditta, mutare l’impresa esercitata e disporre dei marchi appartenenti all’azienda.
Può l’usufruttuario concedere l’azienda in locazione?
L’usufruttuario può cedere in locazione l’azienda e durante la durata dell’usufrutto non dovrà chiedere alcun consenso, né autorizzazione, al nudo proprietario. Stesso discorso vale per la cessione dell’usufrutto sulla stessa: in questo caso però la durata del cosiddetto subusufrutto sarà limitata e commisurata alla durata del primo usufrutto costituito dal notaio. Nel caso però decida di trasferire l’usufrutto dal notaio l’atto di cessione dovrà notificarlo al nudo proprietario.
Diritti e obblighi del nudo proprietario dell’azienda
Colui che trasferisce l’usufrutto (ossia il proprietario) diventa nudo proprietario e per effetto della cessione dal notaio sarà privato del godimento del bene che, invece, spetterà all’usufruttuario.
Nel momento in cui viene ceduto l’usufrutto il nudo proprietario non potrà svolgere attività tali da sviarne la clientela. Che cosa vuol dire? La legge parla di divieto di concorrenza e si presenta proprio come una forma di tutela a favore dell’usufruttuario che gode dell’usufrutto sull’azienda ceduta e, sebbene non sia espressamente previsto dalla legge, si ritiene che questo obbligo, nei successivi cinque anni, si possa estendere anche all'usufruttuario.
A seguito della scadenza dell’usufrutto o per qualsiasi altra causa della cessazione di tale diritto, il nudo proprietario diverrà nuovamente pieno ed esclusivo proprietario dell’azienda e se sono stati eseguiti dei miglioramenti avrà diritto ad un'indennità al momento della restituzione della cosa.
Debiti aziendali e rapporto tra usufruttuario e nudo proprietario
Una tematica di particolare importanza è il rapporto che sussiste tra l’usufruttuario e il nudo proprietario in merito ai debiti aziendali. Infatti mentre le spese di gestione sia di ordinaria e che straordinaria amministrazione sono a carico dell’usufruttuario, dei debiti aziendali nati prima della cessione dell’usufrutto non ne risponderà l’usufruttuario, così come il nudo proprietario alla cessazione dell’usufrutto non sarà responsabile dei debiti assunti dall’usufruttuario.
Quanto costa avere usufrutto sull’azienda
Prima di decidere se acquistare il diritto di usufrutto dal notaio su un’azienda è importante stabilire un budget. Al momento del rogito notarile oltre al prezzo da pagare al nudo proprietario, in caso di contratto di compravendita dal notaio, bisognerà sostenere delle spese relative alle tasse e imposte, in quanto l’atto con cui viene costituito il diritto di usufrutto su un’azienda è soggetto a imposta di registro. Il valore dell’usufrutto sarà calcolato in base al valore venale dell’azienda che comprende tutti i beni e diritti che ne fanno parte e anche l’avviamento assunto al netto dei debiti che risultano dalle scritture contabili o da atti aventi data certa.