Legato d’azienda: lasciare l’azienda per testamento

Lasciare l’azienda per testamento

Legato azienda dal notaio, lasciare l’azienda per testamentoLa questione del passaggio generazionale dell'azienda può essere affrontata sotto vari punti di vista, perché diversi sono i modi per attribuire l’azienda prima dell’apertura della successione: donazione, patto di famiglia, vendita, testamento.

A seconda della volontà del soggetto e delle sue intenzioni è possibile, con l’aiuto del Notaio, scegliere la soluzione ideale. La disposizione testamentaria può essere utilizzata quando l’intenzione è quella di attribuire a un soggetto determinato l’azienda, senza lasciare che venga a far parte della massa ereditaria, dovendo poi essere gestita e divisa dai vari eredi.

Quando il titolare dell’azienda individua il soggetto che riveste le qualità necessarie per continuare a gestire l’azienda, è possibile nominarlo espressamente nel testamento, con conseguente attribuzione dell’azienda a suo favore al momento dell’apertura della successione.

Posso lasciare l’azienda anche con testamento olografo o mi conviene andare dal Notaio?

Lasciare l’azienda è un’operazione complessa, che deve considerare non solo l’azienda nel suo complesso, ma anche tutti i rapporti che ne fanno parte, contratti, debiti, crediti, segni distintivi come il marchio, l’insegna, nonché i beni immobili ( il magazzino, l’edificio e tutti gli immobili in cui viene esercitata l’attività d’impresa). Per questo motivo, pare opportuno ricorrere al testamento pubblico, nel quale con l’aiuto del Notaio verranno definiti tutti i sopra menzionati aspetti, affinché all’apertura della successione sia tutto definito e il beneficiario dovrà solo decidere se accettare o meno. Come vedremo ciò è di peculiare importanza proprio perché l’azienda si compone di diversi elementi, alcuni dei quali possono essere trasferiti anche separatamente rispetto all’azienda.

Perché lasciare l’azienda per testamento e non donarla in vita?

Il passaggio generazionale dell’azienda può essere realizzato in vario modo e quando si intende attribuirla ad esempio a qualcuno dei figli a titolo gratuito si può scegliere l’alternativa della donazione. La differenza sostanziale in termini economici è che con la donazione il figlio deve pagare l’imposta relativa, mentre con il testamento all’apertura della successione occorre pagare le imposte di successione, congiuntamente a eredi o altri legatari.

Tuttavia, la scelta risiede soprattutto nella volontà di attribuirla in maniera unilaterale, senza necessariamente avere il consenso del beneficiario. Con il testamento, il titolare dell’azienda autonomamente decide a chi lasciarla e, successivamente, al momento dell’apertura della successione, sarà il figlio a decidere se accettare o meno, ma in un secondo momento. Con la donazione, occorre realizzare un vero e proprio contratto, devono recarsi dal Notaio donante e figlio e realizzare il trasferimento che ha effetto immediato. Il genitore, dunque, perde subito la disponibilità dell’azienda mentre con il testamento è possibile gestirla fino al momento della propria morte.

Cosa differenzia il testamento dal patto di famiglia?

Oltre alla donazione, anche il patto di famiglia rappresenta una valida alternativa. Oltre alla chiara differenza dovuta al fatto che il testamento è un atto che ha effetto a partire dalla morte del titolare dell’azienda, il patto di famiglia è anch’esso un contratto e ha effetto immediato.

Con quest’ultimo, tuttavia, il titolare può attribuire l’azienda ad uno dei figli e poi regolare anche i diritti degli altri; l’assegnatario dell’azienda, infatti, deve liquidare a colore che non hanno ricevuto nulla una somma di denaro. Con il testamento, invece, si attribuisce l’azienda a uno solo di loro, la restante parte dei beni del testatore va in eredità e con quella gli altri figli potranno rivalersi.

Il legato d’azienda: che succede ai debiti aziendali?

L’azienda è il complesso dei beni organizzati per l’esercizio dell’impresa ed è composta da numerosi elementi, tra cui non solo beni mobili e immobili (edifici, magazzini, negozi, automobili, oggetti di vario tipo), ma anche debiti, crediti, contratti e rapporti giuridici di vario tipo.

Per quanto concerne i crediti, essi passano automaticamente in capo al beneficiario. Pertanto, se il figlio riceve l’azienda per testamento e accetta, l’azienda aveva un credito nei confronti di un fornitore, continua ad averlo nonostante sia passata ad un altro beneficiario. L’aspetto più spinoso riguarda, tuttavia, i debiti. Cosa succede se il figlio riceve all’apertura della successione un’azienda piena di debiti?

Successione e debiti aziendali

Una problematica di particolare importanza attiene ai debiti aziendali. Non sempre si ereditano aziende proficue con situazioni economicamente fiorenti e pertanto ci si preoccupa di chi debba sostenere i debiti.

I debiti aziendali non possono identificati e confusi con i debiti ereditari in quanto rappresentano una componente inscindibile del bene.

Se l’azienda viene assegnata con il testamento dal notaio a una persona che non viene nominata erede, questa dovrà rispondere dei debiti aziendali nei limiti del valore dell’azienda. Per l’eccedenza dei debiti rispetto al valore ne risponderanno gli eredi, ossia coloro che abbiano accettato l’eredità.

Che succede ai contratti già stipulati?

Nella successione per testamento dell’azienda, se vi sono contratti in essere, il beneficiario succede nei contratti, con eccezione di una eventuale clausola testamentaria che lo escluda espressamente. Con il testamento, infatti, si può manifestare a pieno l’autonomia testamentaria e le decisioni spettano unilateralmente solo al testatore, che ha la possibilità di gestire il passaggio dell’azienda in totale libertà. 

Pertanto ciò che si realizza è l’automatico subentro nei contratti dell’azienda non avente carattere personale stipulati dal testatore per l’esercizio dell’impresa. L’esclusione di alcuni contratti può avvenire ma non devono essere essenziali all’esercizio dell’impresa.

Segni distintivi dell’azienda e testamento

Un’altra problematica da affrontare, relativa all’azienda, è la trasmissione per testamento dei segni distintivi dell’azienda.

In caso di successione, la ditta si trasferisce insieme all’azienda automaticamente, salva diversa volontà del testatore. Quest’ultimo infatti, potrà unicamente esplicitare l’attribuzione della ditta a un soggetto diverso e in questo caso l’azienda si estinguerà.

Marchio e testamento

Il testatore potrebbe anche comunicare al notaio di inserire nel proprio testamento una disposizione avente ad oggetto il marchio dell’azienda. Ci si chiede se sia possibile trasferirlo indipendentemente dall’azienda.

Il marchio è liberamente trasferibile e quindi è possibile attribuirlo sia a colui che riceve l’azienda, sempre mediante testamento, sia a un soggetto diverso.

Divieto di concorrenza e testamento

Quando si trasferisce l’azienda con un contratto dal notaio vige il cosiddetto divieto di concorrenza. Il problema sorge nel caso in cui l’azienda venga trasferita mediante testamento dal notaio alla morte del titolare.

Secondo alcuni il divieto di concorrenza varrebbe per tutti gli eredi, mentre secondo altri solo nei confronti di coloro che hanno effettivamente partecipato all’azienda. C’è anche chi sostiene che tale divieto non si applichi quando l’azienda viene trasferita con il testamento. In questi casi la consulenza del notaio è di particolare importanza in quanto aiuterà a raggiungere il risultato desiderato.

Quanto costa questa operazione al beneficiario dell’azienda? Perché si risparmia con il testamento?

Per quanto concerne il titolare dell’azienda che deve fare testamento pubblico dal Notaio, le spese non sono ingenti in quanto il testamento rimane in deposito fino al momento dell’apertura della successione e non è un atto che va registrato. Pertanto il testatore paga l’onorario del Notaio più IVA principalmente.

Azienda ricevuta in donazione

Colui che riceve l’azienda paga spese diverse rispetto a un atto tra vivi: se dovesse ricevere una donazione pagherebbe l’onorario del Notaio, che ovviamente nel caso del testamento non paga, oltre all’imposta di donazione a seconda del valore dell’azienda, nonché l’imposta di registro.

Nel caso dell’attribuzione tramite  testamento, quando si apre la successione e di conseguenza il testamento, le spese sono divise tra gli eredi in virtù delle rispettive quote e i legatari ( tra cui colui che ha ricevuto l’azienda) contribuiscono in proporzione al valore di quanto hanno ricevuto.  Pertanto, in conclusione, ricevere l’azienda per testamento è un risparmio anche per il beneficiario.

Azienda e consulenza notarile

Quando si decide di trasferire l’azienda è opportuno rivolgersi al notaio prima di intraprendere una strada definitiva. Il notaio, come abbiamo visto, potrà offrire diverse soluzioni grazie alla sua competenza specializzata e settoriale in materia. È opportuno analizzare anche la situazione economica finanziaria in cui versa l’azienda. Grazie a questa piattaforma è possibile richiedere un preventivo online gratuito senza alcun impegno e scegliendo il notaio nella città che si preferisce.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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