Calcolo delle quote ereditarie


I risultati di questi conteggi sono da intendersi a carattere generale ed esemplificativo in quanto il sistema è basato su valori indicativi e soggetti a variazioni. I risultati ottenuti potrebbero essere parziali, non includere alcuni costi e discostare anche di molto rispetto al reale valore. Per ottenere un preventivo completo e certo è buona norma CONTATTARE DIRETTAMENTE IL NOTAIO

Il Notaio e il calcolo delle quote ereditarie: un professionista a fianco degli eredi

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notaio calcolo quote ereditarieLe questioni relative all’eredità non sono sempre di semplice risoluzione: s’intrecciano molti fattori, dal dolore per la perdita dell’estinto, ai rapporti familiari, sino agli adempimenti burocratici necessari per entrare in possesso delle quote ereditare o per rifiutare l’eredità.

In primo luogo facciamo chiarezza sul concetto di eredità: con questo termine si intende il patrimonio di una persona fisica la cui titolarità giuridica passa ad un'altra persona per successione per causa di morte.

Esistono due tipi di successione: quella legittima che avviene senza testamento o quella testamentaria. Nel primo caso la persona scomparsa non ha fatto testamento e il suo patrimonio verrà diviso in base a quote previste dalla legge tra gli eredi legittimi; nel secondo caso lo scomparso ha redatto un testamento. Il testamento può essere “olografo”, cioè scritto di pugno dello scomparso, “pubblico” cioè redatto presso un Notaio, o ancora “segreto”, cioè scritto dal “testatore” e consegnato al Notaio che redige un verbale di ricezione, ma non conosce il contenuto del testamento.

Il Notaio e il calcolo delle quote di eredità: la dichiarazione di successione

Quando muore una persona si apre la “successione” che è il momento da cui decorrono i termini per gli adempimenti burocratici e fino a cui “retroagiscono” gli effetti degli atti collegati. La successione si apre nel luogo dell’ultimo domicilio dello scomparso: gli uffici competenti sono quelli di quel luogo fisico.

Entro 12 mesi dal trapasso del defunto deve essere redatta e presentata all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. Il Notaio, grazie alla sua esperienza ed alla sua preparazione in materia, è il professionista a cui rivolgersi per comprendere i meccanismi che regolano la successione e per compilare la dichiarazione relativa.

Nella dichiarazione di successione devono comparire le generalità degli eredi ed i beni oggetto dell’eredità. È un atto obbligatorio e su esso si baserà il calcolo delle imposte di successione. C’è tuttavia un caso in cui non è necessario presentarla, ma devono darsi contemporaneamente queste tre condizioni: l’eredità è inferiore ai 100.000 euro, non comprende beni o diritti su beni immobiliari, è devoluta al coniuge e ai parenti diretti dello scomparso.

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Il Notaio e il calcolo delle quote ereditarie in caso di successione legittima

Abbiamo detto che esistono successioni testamentare e legittime, cioè prive di testamento.

Vediamo come calcolare le quote in caso di successione legittima, cioè senza testamento. Per valutare le quote occorre rifarsi alla situazione che lascia lo scomparso.

Se lascia solo il coniuge l’intero patrimonio va al superstite, ugualmente se lo scomparso lascia solo un figlio l’intero patrimonio andrà a lui; se lascia coniuge ed un figlio il patrimonio è diviso a metà; se lascia il coniuge e due o più figli un terzo dell’eredità va al coniuge e due terzi ai figli. Se invece lascia il coniuge più fratelli e sorelle ed ascendenti al coniuge spettano due terzi del patrimonio ed il restante terzo sarà diviso tra gli altri eredi.

Se invece lo scomparso non ha figli né fratelli il suo patrimonio andrà agli ascendenti, metà agli ascendenti paterni e metà agli ascendenti materni; se invece lascia solo fratelli e sorelle il patrimonio sarà diviso in parti uguali tra gli eredi se sono fratelli germani (degli stessi genitori); i fratelli che sono tali per un solo genitore hanno diritto alla metà della quota. Chiariamo con un esempio: il sig. Rossi muore senza figli e senza coniuge, ha tre fratelli, due condividono con il sig. Rossi entrambi i genitori, uno è invece figlio della sola madre del sig. Rossi. Immaginiamo che il sig. Rossi lasci un’eredità di 120 mila euro: ai due fratelli germani toccheranno 48 mila euro a testa, al fratello con cui condivide solo la madre saranno destinati 24 mila euro.

I casi possono essere molteplici e complicati per questa ragione il ricorso ad un Notaio può essere un’intuizione lungimirante.

Il Notaio e il calcolo delle quote ereditarie in caso di successione testamentaria

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad una successione testamentaria occorre sapere che al di là di quel che dice il testamento alcuni eredi, detti legittimari, hanno diritto ad una quota dei beni del defunto, che può disporre nelle sue volontà solo della quota disponibile. Anche in questo caso facciamo un esempio: il sig. Rossi muore e decide di lasciare come unico erede dei suoi beni uno solo dei suoi tre figli. Questo non è possibile, perché la legge riconosce e tutela il diritto all’eredità di alcuni soggetti detti eredi legittimari che hanno diritto ad una parte del patrimonio. Gli eredi legittimari sono individuati dall’art. 536 del Codice Civile e sono il coniuge, i figli legittimi e i figli naturali, gli ascendenti legittimi.

Vediamo ora quali sono le quote legittime nei diversi casi: se chi muore lascia il solo coniuge metà del patrimonio spetta a quest’ultimo, la quota disponibile è quindi metà, idem se lascia solo un figlio senza coniuge; se lascia un coniuge ed un figlio le quote di legittima sono un terzo ciascuno (quota disponibile il restante terzo); se lascia un coniuge e più di un figlio le quote sono un quarto al coniuge e due quarti ai figli (quota disponibile un quarto). Se chi scompare lascia due o più figli ad essi toccano due terzi del patrimonio; se invece lascia solo ascendenti legittimi, costoro ricevono un terzo dei beni (quota disponibile due terzi); se lascia il coniuge e gli ascendenti legittimi metà del patrimonio spetta al coniuge e un quarto agli ascendenti.

Non sono eredi legittimari i fratelli e le sorelle.

Va inoltre segnalato che il calcolo della quota legittima non è effettuato sul patrimonio nel momento della scomparsa, ma secondo la seguente formula: al patrimonio devono essere sottratti eventuali debiti ed aggiunto il valore di eventuali donazioni rivalutate.

L’accettazione dell’eredità dal Notaio

Abbiamo visto che la legge tutela gli eredi legittimari, ma è obbligatorio accettare un’eredità? No.

L’accettazione di eredità può essere espressa, segnalata con un ricevuto dal Notaio o al tribunale del luogo dove si è aperta la successione, oppure tacita, cioè desumibile dal comportamento.

È possibile però anche rinunciare all’eredità oppure accettarla con beneficio di inventario. Nel primo caso occorre rinunciare espressamente all’eredità, di solito avviene quando si immagina che l’eredità sia passiva, cioè che i debiti superino i crediti. Come dicevamo, si può anche accettarla con beneficio di inventario, in questo caso si risponde di eventuali debiti del defunto solo con quanto oggetto di eredità e non con il patrimonio personale. Questa formula è obbligatoria in caso di eredi minori o incapaci di intendere e di volere.

Il Notaio e le tasse di successione

All’eredità sono legate le imposte di successione che salgono man mano che il legame con il defunto si fa più sfumato. Per il coniuge ed i parenti diretti è stabilita una franchigia di un milione di euro, se il patrimonio supera la franchigia sulla parte restante è stabilità un’imposta pari al 4% del valore; per i fratelli e le sorelle la franchigia scende a 100.000 euro e l’imposta sale al 6%; per i parenti fino al 4° grado e per gli affini in linea collaterale fino al 3° non è prevista franchigia e l’imposta è fissata al 6%, per i parenti oltre il 4°, gli affini oltre il 3° e gli estranei l’imposta sale all’8%. Se l’erede è una persona con handicap riconosciuto grave la franchigia è stabilità in 1.5 milioni di euro.

Il Notaio ed il calcolo delle quote ereditarie: chi paga le spese notarili?

Come abbiamo visto non tutti gli eredi ricevono identiche quote ereditarie, nello stesso modo non tutti gli eredi sono obbligati a concorre nella stessa misura al pagamento delle spese notarili che vengono divise “pro quota”. Significa che la divisione delle spese “segue” la divisione delle quote ereditare ed è ad essa proporzionale.

Naturalmente la legge prevede una responsabilità in solido tra gli eredi e se qualcuno si sottrae al pagamento della propria quota di spese gli altri eredi ne rispondono ed il professionista potrà chiedere agli latri eredi, o anche a uno solo, il pagamento della quota mancante.  

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