Esclusione di un socio da una società di persone

L’esclusione del socio come causa di scioglimento del rapporto sociale

Esclusione di un socio da una società di personeLo scioglimento del rapporto sociale nelle società di persone, ossia nella società semplice, nella società in nome collettivo e nella società in accomandita semplice, può avvenire per tre diverse ragioni:

Ciascuna causa di scioglimento presenta delle specifiche peculiarità.

Il procedimento di esclusione dal notaio

I soci si recheranno dal notaio per procedere all’esclusione del socio, a seconda della causa che abbia determinato tale necessità.

Si tratta di una modifica dei patti sociali che si adotta con la maggioranza dei soci. Ma come deve essere calcolata la maggioranza? Qual è il criterio per poter procedere al calcolo?

La maggioranza dei soci si calcola per teste e non per quote di partecipazione agli utili (le cosiddette quote di interessi); ciò si desume anche dal fatto che non viene computato nel calcolo il socio che si vuole escludere.

È necessaria la partecipazione del socio escluso dinanzi al notaio?

La norma parla di deliberazione di esclusione. Nelle società di persone non vige il metodo della collegialità assembleare con preventiva convocazione dei soci, ma può essere adottato con un’espressa clausola statutaria. Ci si chiede se in questo caso la legge lo imponga.

Solitamente, essendo una modifica dei patti sociali, ossia una modifica al contratto sociale, si parla di decisione dei soci. Per le decisioni, infatti, non è necessario informare tutti i soci.

Secondo la prassi, si ritiene però opportuno convocare il socio che sarà escluso. Tuttavia, nel caso in cui il socio da escludere non sia presente dinanzi al notaio, si potrà lo stesso procedere all’esclusione del socio, anche in sua assenza.

Cosa accade se il socio da escludersi è assente?

Nel caso in cui il socio che si intenda escludere è assente, è necessario informarlo sulla sua esclusione. L’esclusione non produce effetti immediati, ma ha effetto decorsi trenta giorni dalla data della comunicazione al socio escluso. Da quel momento in poi, il socio escluso potrà sentirsi definitivamente fuori dalla compagine sociale. Nel termine previsto dal legislatore il socio potrebbe opporsi e il giudice competente, qualora lo ritenga opportuno, potrà sospendere l’esecuzione.

La comunicazione a cui ha diritto non ha delle forme particolari. Per prassi avviene mediante lettera raccomandata.

Quando è possibile escludere un socio?

I casi, per i quali è possibile inquadrare l’esclusione del socio, possono suddividersi in due categorie:

  • Esclusione facoltativa prevista dall’art. 2287 del codice civile
  • Esclusione di diritto prevista dall’art. 2288 del codice civile.

L’esclusione di diritto del socio

Con riferimento all’esclusione di diritto deve considerarsi escluso il socio dichiarato fallito nei confronti del quale sia stata aperta o estesa la procedura di liquidazione giudiziale secondo il codice della crisi o dell’insolvenza. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che nel corso dell’attività sociale uno dei soci può essere dichiarato fallito con sentenza, in virtù di una procedura iniziata a causa del mancato pagamento prolungato di debiti. Nelle società di persone la responsabilità è illimitata, ciascun socio risponde illimitatamente e solidalmente con il proprio patrimonio. Per tali ragioni, si determina l’estensione del fallimento.

È, inoltre, escluso il socio nei cui confronti un creditore particolare abbia ottenuto la liquidazione della quota a noma dell’art.2270 del codice civile.

L’esclusione facoltativa del socio

Con riferimento, invece, all’esclusione facoltativa è proprio il legislatore che raggruppa in tre categorie le cause di esclusione del socio.

La prima categoria è caratterizzata da gravi inadempienze delle obbligazioni che derivano dalla legge o dal contratto sociale. Esempi di gravi inadempienze possono rinvenirsi nella violazione del divieto di concorrenza di cui all’art 2301 del codice civile oppure nell’utilizzo da parte di un socio, di beni appartenenti al patrimonio sociale, senza che sia stato prestato il consenso da parte degli altri soci, per scopi estranei a quelli della società.

La seconda categoria è rappresentata da casi di interdizione, di inabilitazione del socio o da una condanna ad una pena che comporta l’interdizione anche temporanea dai pubblici uffici.

Siccome in questi casi l’esclusione non avviene automaticamente, ma è solo facoltativa, è dubbio se sia necessaria un’autorizzazione per continuare l’esercizio dell’attività sociale.

La terza categoria comprende, invece, i casi di sopravvenuta impossibilità dell’esecuzione del conferimento per una causa che non sia imputabile al socio.

Nelle società di persone è ammesso il conferimento di opere e servizi, quindi può accadere che il socio sia obbligato nei confronti della società al compimento di una determinata attività. Nella prassi potrebbero, ad esempio, cambiare le condizioni di salute del socio che non gli consentirebbero la prosecuzione dell’attività a cui si era obbligato.

La liquidazione del socio escluso

Nei casi in cui il rapporto si scioglie limitatamente a un socio a seguito dell’esclusione, questi o i suoi eredi hanno diritto solo a una somma di denaro che rappresenti il valore della quota. Il socio escluso non potrà pretendere la restituzione dei beni che ha conferito. La liquidazione della quota è fatta in base a una situazione patrimoniale della società nel giorno in cui si verifica lo scioglimento che considererà sia gli elementi del passivo che dell’attivo, ossia tutti i beni, i debiti e i crediti della società.

La liquidazione sarà ad opera ed a carico della società, che è la reale debitrice del socio escluso e non dei soci. Nel caso in cui la società non abbia accantonato una riserva, ossia non abbia denaro sufficiente per poter rimborsare il socio, si dovrà procedere alla riduzione del capitale sociale. La riduzione del capitale sociale costituisce una modifica dei patti sociali e richiede la presenza del notaio, in quanto modifica del contratto. Il notaio con atto pubblico notarile riceverà l’atto di modifica e provvederà a ridurre il capitale sociale, tenendo conto dell’esclusione del socio.

Quanto costa escludere un socio?

L’esclusione del socio prevede che siano pagate l’imposta di registro e i diritti di segreteria. Non si dimentichi che è necessario anche modificare i patti sociali a seconda se vi sia o meno la riduzione del capitale. È opportuno rivolgersi ad un notaio per ottenere maggiori informazioni al fine di raggiungere il risultato desiderato.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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