Notaio: Successione Legittima, quali soggetti sono i successori legittimi?

La successione legittima avviene quando:

-    o non vi è alcun testamento

-    o c’è un testamento ma privo di disposizioni patrimoniali o nullo, annullato o revocato

-    o nel caso in cui detto testamento disponga solo di determinati beni ed in tal caso insieme alla successione testamentaria si aprirà quella legittima.

La successione legittima nasce a tutela di determinati soggetti legati al de cuius da un vincolo familiare; tale per cui, se non è stato diversamente disposto, essi vengono tutelati dalla legge divenendo i titolari del patrimonio superstite.

SUCCESSORI LEGITTIMI

I successori legittimi sono: il coniuge, i discendenti, gli ascendenti, i collaterali e gli altri parenti fino al sesto grado.

notaio successione legittimaSe questi soggetti mancano l’eredità è devoluta allo Stato, al fine di attribuire un titolare al patrimonio ereditario rimasto vacante il quale provvederà all’amministrazione dei beni de cuius ed al pagamento dei debiti ereditari nei limiti dei beni ricevuti. 

Le norme che regolano la successione legittima nel codice civile sono gli articoli 565 e seguenti. La successione dei parenti dall’articolo 565 all’articolo 580, del coniuge dall’articolo 581 all’articolo 585 e, infine, quella dello Stato all’articolo 586.

I discendenti (i figli) sono sempre successori legittimi. La categoria dei discendenti esclude tutti gli altri parenti ad eccezione del coniuge che ha diritto a metà dell’eredità se alla successione concorre solo un figlio e a 1/3 negli altri casi. Nel caso in cui non ci siano discendenti la classe successiva è costituita dagli altri parenti ossia fratelli e sorelle e parenti fono al sesto grado. L’ascendente più prossimo esclude i remoti.

IL CONIUGE NELLA SUCCESSIONE LEGITTIMA

Il coniuge superstite può essere erede universale quando il de cuius non lascia figli, ascendenti o fratelli o coerede nel caso in cui si trovi a concorrere con i figli, ascendenti o fratelli. In particolare:

  • in assenza di parenti, ascendenti, figli e loro discendenti, al coniuge superstite è attribuito l’intero patrimonio.
  • In presenza di ascendenti del defunto senza altri parenti o la successione di fratelli e sorelle senza ascendenti comporta l’applicazione di 1/3 agli ascendenti o fratelli e sorelle e 2/3 al coniuge.
  • Nel caso in cui ci sia un figlio insieme al coniuge viene attribuito 1/2 del patrimonio a ciascuno.
  • Con più figli, al coniuge spetta 1/3 e 2/3 del patrimonio diviso tra i figli.
  • Se il coniuge concorre con i genitori e i fratelli è attribuito 2/3 al coniuge, 1/4 ai genitori e 1/12 ai fratelli.
  • Infine, il concorso tra coniuge e fratelli comporta l’attribuzione di 2/3 del patrimonio al coniuge e 1/3 ai fratelli.

Con il divorzio e con la separazione con addebito viene meno qualsiasi diritto successorio, potendo il coniuge superstite vantare unicamente ili diritto ad un assegno vitalizio, nel caso in cui al momento dell’apertura della successione godeva del diritto agli alimenti e attualmente versi in stato di bisogno ai sensi del combinato disposto degli articoli 5 e 9 della legge 898 del 1970.

Inoltre al coniuge divorziato superstite spetta la pensione di reversibilità se risulta già titolare dell’assegno e non sia passato a nuove nozze.

La separazione senza addebito invece fa tenere in vita il rapporto di coniugo e pertanto anche i diritti successori.

FIGLI NON RICONOSCIBILI NELLA SUCCESSIONE LEGITTIMA

La legge n. 219 del 2012 ha soppresso la distinzione tra figlio legittimo e naturale, non distinguendo tra figlio nato all’interno o fuori dal matrimonio, ma unicamente tra figlio riconosciuto o meno.

Ai figli non riconoscibili spetta un assegno vitalizio che corrisponde alla quota di eredità alla quale avrebbero diritto se la filiazione fosse tata dichiarata o riconosciuta.

I figli possono chiedere o la capitalizzazione dell’assegno o l’assegnazione di beni ereditari pari al valore dell’assegno a loro spettante.

UNITI CIVILMENTE E CONVIVENTI MORE UXORIO

La legge n. 76 del 2016 ha disciplinato anche l’ambito della successione legittima per gli uniti civilmente e i conviventi more uxorio.

Le unioni civili in ambito successorio sono equiparate al matrimonio pertanto il soggetto superstite ha la stessa quota del coniuge.

Per i conviventi, invece, non è prevista una particolare disciplina, divenendo fondamentale la redazione di un testamento presso un notaio al fine di tutelare il convivente che rimarrà in vita.

La legge Cirinnà per i conviventi di fatto regola unicamente il diritto di continuare ad abitare nella casa di comune residenza per due anni o per un periodo pari alla convivenza, se superiore a due anni e comunque non oltre i cinque. Il tempo aumenta nel caso in cui ci siano figli minori o disabili.

Altri successibili oltre il coniuge

Oltre al coniuge, all’unito civile vi sono altri successibili. Tra questi rientrano nel primo ordine i figli che succedono in parti uguali tra loro escludendo sia gli ascendenti ossia i genitori che i collaterali, ossia i fratelli e sorelle.

Nel secondo ordine rientrano gli ascendenti, ossia i genitori e anche i fratelli e le sorelle. Tali soggetti subentrano alla successione solo se il defunto muoia senza lasciare figli. Al terzo ordine appartengono i collaterali fino al sesto grado. Nel caso in cui tutti i soggetti sopra elencati non siano presenti, l’eredità verrà devoluta allo Stato. L’acquisto dell’eredità da parte dello Stato non ha bisogno di accettazione in quanto non è ammessa la rinuncia. Lo Stato non risponde dei debiti ereditari e dei legati oltre il limite dei beni acquisiti.

Cosa fare al momento dell’apertura della successione

In caso di presenza di testamento, al momento dell’apertura della successione si provvede alla pubblicazione dello stesso rivolgendosi ad un notaio che provvederà al rogito notarile per atto pubblico. In caso di assenza di testamento, la prima cosa da fare è comprendere la portata dell’asse ereditario, ossia la sua composizione. Il patrimonio del defunto potrebbe essere formato da somme di denaro, beni mobili, immobili, crediti, conti correnti. Una volta compresa la sua consistenza, bisognerà decidere se accettare o meno l’eredità. L’eredità può essere accettata in forma espressa o tacita o anche con beneficio di inventario dal notaio. È anche possibile decidere di rinunciare all’eredità. La rinuncia può avvenire soltanto in modo espresso con atto pubblico notarile o presso un Tribunale.

Dichiarazione di successione

In ogni caso dal punto di vista fiscale, allo scopo di non incorrere in sanzioni, è necessario entro dodici mesi dalla morte della persona, provvedere alla presentazione della dichiarazione di successione. Anche il notaio può provvedere alla compilazione di quest’ultima su richiesta della parte.

Nel caos in cui nel patrimonio del defunto vi siano beni immobili, è necessario procedere a una voltura catastale, aggiornando così la nuova situazione relativa alla titolarità degli stessi. I beni saranno formalmente intestati agli eredi e legatari. Dopo aver registrato la dichiarazione di successione presso l’ufficio di Agenzia delle Entrate, decorre il termine di 30 giorni per presentare la dichiarazione di voltura.

Cosa accade se si sbaglia la dichiarazione di successione

Può accadere che al momento della presentazione della dichiarazione di successione siano commessi degli errori nella compilazione, ad esempio vengano omessi dei beni presenti nell’asse ereditario, vengano indicate delle quote errate etc. In tal caso è possibile porre rimedio con la dichiarazione integrativa che ammette la possibilità di modificare i dati dichiarati inizialmente.

Successione legittima e legittimari

Spesso si fa confusione tra eredi legittimi e legittimari. Le norme che regolano la successione legittima subentrano solo nel caso in cui un soggetto non abbia lasciato un testamento. Invece, emerge la successione necessaria, ossia quella che tutela i legittimari, solo se il soggetto defunto abbia con il testamento o con le donazioni effettuate in vita per atto pubblico notarile creato dei pregiudizi patrimoniali al coniuge ai figli o in assenza di questi, ai genitori. Il legislatore mira a tutelare queste categorie di soggetti in virtù del legame familiare intenso che li lega.

Chi sono gli eredi legittimi

Gli eredi legittimi sono tutti quei soggetti sopra indicati, ossia il coniuge o la persona unita civilmente, i parenti di colui che viene a mancare entro il sesto grado. In assenza di tutti questi subentra lo Stato.

Chi sono i legittimari

I legittimari sono anche definiti eredi necessari o riservatari e sono dei soggetti a cui la legge riserva una quota di eredità allo scopo di dare rilievo al vincolo familiare intenso che li lega al defunto. Sono i figli (in assenza di essi gli ascendenti del defunto) e il coniuge. Al momento della morte di un soggetto, sebbene il legislatore abbia un occhio di riguardo in virtù del legame con il defunto, non possono essere considerati automaticamente eredi, ma devono appunto agire in riduzione per poter ottenere la quota di eredità riservata dalla legge.

Il rapporto tra gli eredi legittimi e legittimari

Quando opera la successione legittima non rileva la successione necessaria, ossia quella dei legittimari. A tal proposito per poter comprendere al meglio questo concetto è necessario fare un esempio.

Se viene a mancare uno zio e quest’ultimo non ha figli, né moglie e i fratelli sono morti e altresì i genitori, la successione si devolverà in favore dei nipoti, ossia i figli dei fratelli. Questi sono definiti parenti in linea collaterale di terzo grado. Se invece, lo stesso zio avesse avuto moglie e figli e lasciato un testamento in favore dei nipoti i legittimariossia la moglie e i figli avrebbero potuto agire in giudizio con l’azione di riduzione per fare valere i loro diritti. Questo tipo di esempio fa comprendere la differenza tra ciò che accade in presenza di testamento e ciò che può succedere in assenza dello stesso.

Cosa succede se qualcuno rinuncia all’eredità?

Può accadere che la successione non sia regolata da testamento, ma dalla legge. In questo caso colui che è chiamato alla successione per legge può decidere di accettare o rifiutare l’eredità dal notaio. Nel caso in cui decida di rinunciare si considera come se non fosse mai stato chiamato alla successione. Qualora il rinunciante abbia dei discendenti, la quota dello stesso va in loro favore per rappresentazione, subentrando gli stessi nei medesimi diritti. In assenza di discendenti la quota del rinunciante si accresce in favore degli altri chiamati all’eredità.

Successione legittima anche in presenza di testamento

La successione legittima si potrebbe aprire anche in caso di presenza di un testamento pubblico notarile o olografo. Infatti, potrebbe accadere che il testatore abbia disposto di un testamento contenente solo i legati. In questo caso significa che il testatore voleva attribuire solo determinati beni a singole persone, senza istituire nessun soggetto erede del patrimonio. Per tali ragioni deve aprirsi la successione legittima, in quanto non si avrebbero persone che pagherebbero i debiti. Come previsto dal legislatore, infatti, sono proprio gli eredi a dover pagare i debiti ereditari.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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