L’acquisto di un locale commerciale: quali sono le tasse e a cosa fare attenzione
- L’acquisto di un locale commerciale può essere un investimento vantaggioso, a patto di conoscere le tasse da versare, le spese da sostenere e a cosa fare attenzione
- Acquisto di un locale commerciale: il ruolo del notaio
L’acquisto di un locale commerciale può essere un investimento vantaggioso, a patto di conoscere le tasse da versare, le spese da sostenere e a cosa fare attenzione
L’acquisto di un locale commerciale come investimento o per un’attività in proprio può essere una scelta interessante, occorre però aver ben chiare le tasse da versare, le spese da sostenere e a cosa fare attenzione.
Immaginiamo di volere acquistare come locale commerciale un bar o un negozio. Scartata l’ipotesi del semplice affitto, decidiamo di comprarlo, per affittarlo a nostra volta o per investire in un’attività in proprio.
In primo luogo occorre porre attenzione allo stato del locale commerciale: è libero? È affittato? È sede di un’attività avviata? Intendiamo proseguire quella attività?
A seconda delle risposte a queste domande potremo calcolare le spese da sostenere. Se per esempio nel locale vi è un’attività avviata che noi rileveremo, il valore dell’acquisto non sarà unicamente il valore immobiliare, ma comprenderà anche una quota considerata valore di avviamento.
Discorso diverso se, invece, il locale è libero, in quel caso il prezzo sarà fissato unicamente in base alle sue caratteristiche quali metratura, ubicazione, raggiungibilità, posizione rispetto al transito della clientela, vicinanza a mezzi pubblici o ad aree parcheggio, solo per fare alcuni esempi.
Una volta stabilito il prezzo, occorre calcolare le tasse da versare che sono differenti a seconda del venditore. Se infatti il venditore è un privato o un “soggetto Iva” che abbia terminato lavori di costruzione o ristrutturazione da più di 5 anni, le imposte saranno: imposta di registro pari al 9% del valore dell’immobile a cui vanno aggiunte imposta catastale ed imposta ipotecaria pari a 50 euro ciascuna. Facciamo un esempio: vogliamo comprare dal sig. Rossi un locale commerciale dal valore di 200.000 euro: le tasse previste sono 9% di imposta di registro, è cioè 18.000 euro, a cui occorre aggiungere altri 100 euro per le imposte catastali e ipotecarie.
Se invece il venditore non è un privato, ma un “soggetto IVA” che ha ristrutturato o costruito il locale commerciale che intendiamo acquistare da meno di 5 anni, le tasse previste sono differenti. Occorrerà versare il 22% di Iva sul valore dell’immobile ed aggiungere l’imposta di registro paria 200 euro. L’imposta ipotecaria è fissata al 3% del valore e l’imposta catastale all’1%.
Acquisto di un locale commerciale: il ruolo del Notaio
Il processo d’acquisto si conclude con il rogito: si tratta di un atto notarile attraverso cui la proprietà passa di mano. Diversamente dalle tasse che sono individuabili con una certa chiarezza, non è possibile definire con precisione l’onorario del Notaio perché, pur all’interno di determinati range relativi al valore del bene trasferito, i fattori che variano sono molti: la sede, l’urgenza dell’atto, le tariffe dei singoli studio. Per questo, non avendo già un notaio di fiducia è opportuno chiedere diversi preventivi, tenendo sempre presente che il prezzo non è che uno dei fattori che concorrono alla scelta del professionista a cui affidarsi.
Il Notaio, oltre a redigere l’atto, compiere le verifiche sull’immobile e sulle identità e le volontà di acquirente e venditore, si occuperà anche della registrazione del Rogito e del versamento delle imposte (ad esclusione dell’Iva che viene regolata tra acquirente e compratore) all’Erario per conto del cliente.