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Quando serve l’APE dal notaio?

Quando non serve l’APE dal notaio

Ape: che cos’è l’attestato di prestazione energetica?

Quando si realizza un passaggio di proprietà dal notaio, come vendita o come donazione di un immobile ci si chiede quando sia indispensabile e obbligatorio l’attestato di prestazione energetica.

Si tratta di una documentazione importante che attesta la prestazione energetica del fabbricato che si intende acquisire.

Per evitare di spendere inutilmente del denaro e per risparmiare tempo sarebbe opportuno conoscere qualche dettaglio in materia. Tuttavia affidarsi ad una consulenza notarile è sempre la soluzione più saggia in quanto il notaio saprà indicare quando è necessario e quando no.

Chi redige l’Ape

L’Ape viene redatto da un certificatore Ape che è un soggetto accreditato con delle specifiche competenze in materia di efficienza energetica, abilitato alle progettazioni di impianti e svolge un ruolo importante perché ha delle responsabilità civili e penali nell’esercizio della sua professione.

La formazione, la supervisione e l'accreditamento dei professionisti vengono gestite dalle Regioni con apposite leggi locali. Circa la metà delle Regioni italiane ancora non hanno adottato delle normative proprie, in questo caso la legge vigente è quella nazionale.

Quanto dura l’Ape

Una delle preoccupazioni principali è quanto dura l’Ape e fino a quando può essere utilizzata.

L’attestato di prestazione energetica ha una validità di 10 anni. È però necessario che vengano effettuati dei controlli periodicamente per verificare se la situazione dal punto di vista dell’efficienza energetica sia cambiata o meno.

Infatti nel caso in cui la casa ad esempio subisca delle variazioni e sia oggetto di lavori strutturali che modifichino le prestazioni energetiche, l’Ape andrà rinnovata sempre grazie all’intervento di un tecnico del settore che dovrà effettuare una valutazione.

Come capire che l’Ape è valido?

Per capire la validità dell’Ape bisogna controllare la data apposta in alto nell’attestato di prestazione energetica. Si tratta della data massima entro la quale l’Ape può definirsi ancora valido.

Naturalmente non basta solo controllare la data, ma è importante sapere anche se ci sono stati degli interventi strutturali tali da modificare la classe energetica.

Ape: quando è obbligatoria

L’Attestato di prestazione energetica è obbligatorio nel caso in cui vi sia un trasferimento di immobili a titolo oneroso, ossia quando vi sia un passaggio di proprietà con un prezzo o corrispettivo (vendita, permuta, transazione).

Negli atti a titolo gratuito, come la donazione, è obbligatorio tale attestato, ma non è necessaria l’allegazione all’atto notarile da parte del notaio. È inoltre necessario procurare questo tipo di documento nel caso si decida di concludere un contratto di affitto di edificio o anche di singole unità immobiliari.

Spesso si assiste all’indicazione della prestazione energetica nell’annuncio di vendita o di affitto di case con l’indicazione della classe energetica corrispondente.

Ape: quando non è obbligatoria

È proprio la legge in tema di Ape che stabilisce quando questa non sia da considerarsi obbligatoria. Ciò evita di incorrere in errori e di avere ulteriori preoccupazioni.

In particolare l’obbligo dell’Ape non sussiste per edifici industriali in cui gli ambienti sono riscaldati per esigenze del processo produttivo oppure in caso di edifici agricoli e rurali che non abbiano gli impianti di climatizzazione (si pensi ad esempio a delle cantine che siano utilizzate come depositi per attrezzi agricoli).

Anche gli edifici in cui si svolgono manifestazioni religiose o adibite al culto non sono obbligati ad avere tale certificato.

La regola in generale è che tutte le volte in cui non ci sia un sistema tecnico di climatizzazione non è necessario preoccuparsi dell’attestato di prestazione energetica. Per esempio per i box, le cantine, le autorimesse, i parcheggi multipiano, i depositi e le strutture a protezione degli impianti sportivi non si porrà questo problema.

Casa in corso di costruzione

Se si decide di comprare una casa in corso di costruzione naturalmente non essendo ancora finiti i lavori non si potrà avere l’attestato di prestazione energetica.

Per le case in corso di costruzione e in generale per tutti gli immobili in corso di costruzione al termine dei lavori il costruttore dovrà consegnare al Comune diversi documenti, tra cui l’Ape.

In questo caso però colui che ne attesta la prestazione energetica, ossia il certificatore energetico, deve essere estraneo alle altre fasi della progettazione e della realizzazione dell’edificio, non potendo essere neanche il direttore dei lavori.

Cosa succede non si allega l’Ape al rogito

È importante stare attenti a quando serva l’Ape o meno, ma naturalmente grazie alla consulenza del notaio non saranno mai commessi errori.

In ogni caso è giusto sapere che qualora l’APE non venisse allegato non si rischia l’annullamento del contratto di passaggio della proprietà che si sta concludendo, ma bisognerà pagare una sanzione amministrativa che può variare e va dai 3.000 euro ai 18.000 euro a carico delle parti del contratto.

Costo dell’Ape

Quando si richiede l’Ape a un tecnico non è sicuramente un documento che si riceve gratuitamente. Purtroppo non è possibile aver un costo definito e uguale per tutti, molto dipende anche dalla casa o dal fabbricato.

I costi per la redazione degli attestati, e la loro crescita, variano molto a seconda delle regioni prese in considerazione. 

È importante sempre diffidare dai prezzi molto bassi e soprattutto da coloro che non effettuano sopralluoghi in quanto questo è obbligatorio per legge.

Affidarsi sempre a un tecnico del settore può evitare problemi per il futuro. È fondamentale che nel costo dell’Ape siano compresi l’Iva, i costi di spedizione, le spese e altri costi aggiuntivi proprio per evitare di essere vittima di una truffa.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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