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Come rendere inattaccabile il testamento dal Notaio

rendere inattaccabile il testamento

Quando si può impugnare il testamento e come evitarlo con l’aiuto del Notaio

Il testamento si può impugnare per diversi motivi, infatti, in ambito successorio vi sono due tipi di invalidità, ossia nullità e annullamento del testamento.

Si prospettano le ipotesi di nullità quando c’è un vizio del testamento di maggiore gravità rispetto all’annullabilità, ma la differenza sta anche nel fatto che quando il testamento è nullo non produce alcun affetto, mentre un testamento annullabile produce effetti fino a quando non viene annullato.

Nello specifico il testamento, se presenta uno della serie dei vizi che si elencheranno qui di seguito, potrà essere impugnato da chi di diritto per essere conseguentemente dichiarato nullo o annullabile, per questo motivo è opportuno redigere il testamento pubblico seguendo le indicazioni del Notaio che avrà cura che l’atto di ultima volontà non presenti nessun elemento che possa inficiarne la validità, rendendolo inattaccabile.

I vizi di nullità che possono rendere il testamento pubblico aggredibile dagli eredi

Volendo analizzare quelli che sono gli elementi che possono rendere impugnabile il testamento pubblico bisogna distinguere tra i vizi che ne determinano la nullità e quelli che, invece, lo rendono annullabile.

Quanto ai primi si distingue tra vizi formali e sostanziali, e, ad esempio, il testamento pubblico, invece, è nullo per vizio di forma quando manca la redazione per iscritto da parte del Notaio o quando manca la firma del professionista o del testatore, è altresì nullo, ma per la presenza di un vizio sostanziale, il testamento pubblico che contiene disposizioni a favore del Notaio che sta redigendo l’atto o a favore dei testimoni dello stesso, ad esempio, se il testatore decide di lasciargli la casa come sua ultima volontà.

Un’altra ipotesi di vizio che determina la nullità del testamento riguarda le ipotesi di incapacità del testatore, è infatti nullo e per questo impugnabile il testamento che viene redatto da un minore di età, proprio perché si tratta di un soggetto privo della capacità di fare testamento, ma in grado di ricevere dei lasciti testamentari.

Le cause di annullabilità del testamento da evitare quando si redige il testamento pubblico dal Notaio

L’annullabilità del testamento pubblico si verifica nell’ipotesi in cui l’atto di ultima volontà è redatto da un incapace naturale, cioè da chi, per qualsiasi motivo, nel momento in cui è stato scritto il testamento non era capace di intendere e di volere.

Il testamento è altresì annullabile se redatto in mancanza di volontà libera e consapevole del testatore, che ad esempio decide di lasciare la casa al nipote pensando sia uno studente meritevole e vuole premiarne i risultati, ma così non è, e quindi finisce per incorrere in errore.

Un ulteriore esempio di annullabilità riconducibile a tale fattispecie si ha quando il testatore dispone delle sue sostanze sotto minaccia, quindi senza che vi sia la sua libera volontà.

I rimedi per rendere non aggredibile il testamento pubblico

Le soluzioni per rendere inattaccabile il testamento pubblico redatto dal Notaio sono diverse, in primo luogo, è necessario rispettare le quote di legittima dei legittimari come coniuge, figli e genitori del defunto per evitare che lo impugnino una volta che viene a mancare il testatore.

Per evitare che il testamento sia impugnato per difetto di capacità del testatore, è necessario che il testatore al momento della redazione dell’atto di ultima volontà sia in grado di esprimere liberamente e correttamente la propria volontà testamentaria.

È inoltre necessario che non sussista alcun vizio di volontà e che il testatore al momento della redazione della scheda testamentaria non si trovi soggetto a pressioni esterne, come minacce altrui, che possano in qualunque modo condizionarne la volontà.

È bene precisare che uno dei modi per rendere il testamento inattaccabile è quello di inserire nel testamento disposizioni chiare, che non diano adito ad interpretazioni contrastanti o tali da non essere comprese e rendere difficile l’esecuzione delle volontà testamentarie, e di ciò avrà cura di occuparsi il Notaio che renderà le volontà del testatore più chiare ed in linea con le previsioni di legge.

Quando può ritenersi salvo il testamento?

In linea di massima il testamento prima della morte del testatore non può essere aggredito perché tale atto produce effetti nei confronti di terzi solo dopo tale evento.

Quindi, il testamento potrà essere impugnato solo successivamente alla morte, mai prima e fino a tale momento il testamento può essere modificato dal testatore affinché non vi siano vizi che ne inficino la validità.

Ad ogni modo quando sono trascorsi più di dieci anni dalla morte del testatore non è più possibile attaccare il testamento, questo in quanto la legge prescrive tale limite temporale come termine per l’impugnabilità.

Come fare un testamento olografo inattaccabile?

Di norma il testamento olografo presenta tre requisiti che devono essere necessariamente rispettati e sono: l’olografia, e cioè l’atto deve essere scritto esclusivamente ed interamente a mano dal testatore; la firma del testatore, che deve essere presente in ogni pagina; la data, comprensiva di giorno, mese ed anno.

Il testamento olografo, dunque, in linea di massima è impugnabile quando risulti non proveniente dal testatore e quindi falso, o quando non è scritto interamente dal testatore, né dallo stesso firmato, né datato.

Per tale motivo si può evitare di rendere il testamento olografo attaccabile rispettando i sopracitati requisiti, in questo modo le volontà testamentarie potranno essere rispettate.

Chi può impugnare il testamento?

Tra i primi soggetti che possono impugnare il testamento vi sono gli eredi legittimi del testatore i quali devono far valere il loro diritto ad ottenere la quota di legittima.

Pertanto, il coniuge e i figli del defunto, o qualora quest’ultimo non avesse figli, i genitori del defunto hanno diritto ad impugnare il testamento pubblico lesivo della quota di legittima loro spettante secondo quelle che sono le norme vigenti al momento dell’apertura della successione.

Tuttavia non sono gli unici, infatti, chiunque eserciti un reale interesse nei confronti del patrimonio del defunto può attaccare il testamento impugnandolo, e può trattarsi tanto di altri chiamati all’eredità quanto di creditori del defunto.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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