Rogito notarile: attestato di prestazione energetica e regolamento di condominio, i documenti che non ti aspetti
- Se intendiamo vendere la nostra abitazione per trasferirci in un’altra città o anche semplicemente per avere una casa più grande, o ancora perché abbiamo la fortuna di ricevere in eredita un’abitazione che ci è più consona, occorre arrivare preparati al rogito notarile, con i documenti in ordine.
- Rogito notarile e attestato di prestazione energetica: che cosa c’entrano questi due documenti?
- Rogito notarile: l’attestato di prestazione energetica non basta
Se intendiamo vendere la nostra abitazione per trasferirci in un’altra città o anche semplicemente per avere una casa più grande, o ancora perché abbiamo la fortuna di ricevere in eredita un’abitazione che ci è più consona, occorre arrivare preparati al rogito notarile, con i documenti in ordine.
Alcuni documenti richiesti quando dobbiamo procedere con un rogito notarile sono ovvi: è logico ad esempio che ci chiedano i nostri documenti d'identità, il titolo di proprietà della casa ed i dati catastali per individuare con precisione l’immobile oggetto della compravendita. Tuttavia il Notaio ci chiederà nella fase dei controlli preliminari relativi al rogito notarile anche l’attestato di prestazione energetica, e a volte anche il regolamento di condominio. Perché?
Rogito notarile e attestato di prestazione energetica: che cosa c’entrano questi due documenti?
In primo luogo vediamo di cosa parliamo quando citiamo in relazione al rogito notarile l’attestato di prestazione energetica (APE): si tratta di un attestato redatto da un professionista iscritto all’albo che certifica il consumo energetico dell’edificio per il riscaldamento invernale, l’eventuale climatizzazione estiva e per la produzione di acqua calda. Gli edifici in base al dispendio energetico sono suddivisi in classi dal valore decrescente (gli edifici in classe A consumano meno energia degli edifici in classe G). L’attestato di prestazione energetica dura dieci anni purché non siano stati eseguiti lavori di ristrutturazione sugli impianti e siano stati eseguiti i previsti controlli sugli impianti termici.
Ma perché il Notaio ci chiede durante il rogito notarile l’attestato di prestazione energetica?
Perché la legge non consente la compravendita di un’immobile privo di questo documento, così da determinarne l'efficienza con precisione, se non in casi eccezionali.
È possibile stipulare rogiti notarili senza attestato di certificazione energetica per i ruderi, gli edifici al grezzo, purché questa condizione compaia ne rogito, gli edifici isolati con superfice inferiore ai 50 metri, gli edifici agricoli non abitativi, gli edifici che non necessitano di confort abitativi con cantine, box, rimesse.
Rogito notarile: l’attestato di prestazione energetica non basta
Tra i documenti da consegnare in fase di rogito Notarile, oltre all’attestato di prestazione energetica, ve ne sono altri che non ci aspetteremmo, per esempio il regolamento di condominio. In questo caso non si tratta di un obbligo di legge, ma può accadere che il Notaio lo chieda a chi aliena il bene. È opportuno infatti che il nuovo proprietario sia informato degli obblighi e dei divieti che riguardano gli spazi comuni e di eventuali situazioni pregresse con i condomini.
In fase dei controlli preliminari relativi al rogito il Notaio potrà chiedere al venditore di produrre anche altri documenti come la trascrizione della tacita eredità in caso di vendita di una casa proveniente da un’eredità ricevuta meno di venti anni prima della data del rogito. Nel caso il venditore non ne disponga questa trascrizione può essere fatta dal Notaio stesso. In questo caso le spese per la sua redazione saranno imputate al venditore, diversamente dalle altre spese relative alla compravendita che sono invece dirigenza dell’acquirente che al Notaio verserà anche le previste imposte.
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