Cosa succede se solo un erede vuole dividere l’eredità?
- Divisione dell’eredità dal notaio
- Passaggi per dividere l’eredità
- Dividere solo alcuni beni dal notaio
- Consulenza notarile divisione dal notaio
- Divisione per testamento
- Divisione affidata agli eredi
- Come assegnare i beni solo a un erede
- Assegnare beni in acconto sulla divisione
Divisione dell’eredità dal notaio
Quando viene a mancare un proprio caro, una delle principali preoccupazioni è come dividere l’eredità senza commettere errori ed evitando litigi con gli altri eredi.
Si tratta di un procedimento molto delicato che in alcuni casi richiede il consenso di tutti coloro che abbiano accettato l’eredità.
Il problema può sorgere nel caso in cui solo un erede voglia procedere alla divisione e conseguentemente all’ assegnazione dei beni, a differenza degli altri eredi non interessati a tale tipo di atto, preferendo avere maggior tempo per riflettere oppure scegliendo ancora la comunione ereditaria.
Come si può evitare questa fase di stallo nel caso in cui uno degli eredi, invece, voglia procedere alla divisione ereditaria e avere in assegnazione dei beni facenti parte del patrimonio? Vediamo come si può procedere e quali sono i passaggi da rispettare.
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Passaggi per dividere l’eredità
Prima della divisione del patrimonio lasciato in eredità è necessario rispettare dei passaggi obbligati: la prima fase è caratterizzata dalla presentazione della dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate, fornendo tutte le informazioni necessarie, relative alla composizione del patrimonio ereditario del defunto e alle quote spettanti a ciascun erede.
Successivamente l’Agenzia delle Entrate, a seguito di un’attenta valutazione, comunicherà l’importo da pagare come imposta sulla successione e solo dopo tali adempimenti, a seguito dell’accettazione dell’eredità, potrà procedersi alla divisione ereditaria dei beni del defunto con atto pubblico notarile, in base alle quote di diritto previste dalla legge o dal testamento, qualora presente.
Divisione per testamento
Nel caso in cui il testatore abbia provveduto a dividere i beni con il testamento prevedendo non solo le quote da assegnare a ciascun beneficiario, ma anche assegnando i beni proporzionalmente al valore delle quote, il problema non si pone.
In tal caso non sarà necessario l’atto di divisone dal notaio, proprio perché è il testatore che a monte, nell’atto di ultima volontà, si è occupato di dividere il patrimonio e di assegnare i beni a ciascun erede. In tal caso naturalmente bisognerà ugualmente pagare l’imposta di successione e accettare l’eredità, ma non bisognerà recarsi dal notaio per l’atto di divisone, ma solo per la pubblicazione del testamento.
Divisione affidata agli eredi
Non è escluso che il testatore abbia affidato agli eredi l’obbligo di dividere i beni secondo determinate regole che possono essere dirette o indirette, implicite o esplicite, così come attenere ad un ambito procedimentale.
Queste norme previste nel testamento sono vincolanti per gli eredi e quindi al momento dell’apertura della successione dovranno essere eseguite da questi ultimi.
Dividere solo alcuni beni dal notaio
Coloro che sono chiamati all’eredità divengono eredi solo al momento dell’accettazione dell’eredità e potranno procedere alla divisione sia dell’intero asse ereditario, sia solo di parte di esso, in quest’ultimo caso attraverso il cosiddetto stralcio divisionale, solo a seguito di tale atto.
Infatti, è possibile che solo uno dei condividenti voglia porre fine allo stato di comunione e chiedere l’assegnazione di beni in proporzione alla sua quota, mentre gli altri preferiscano rimanere in comunione oppure rimandare la suddivisione degli altri beni. Ma è possibile?
Come assegnare i beni solo a un erede
Per avere il cosiddetto stralcio divisionale, ossia per far sì che solo alcuni beni siano assegnati in esclusiva proprietà a un condividente occorre ugualmente che tutti i gli eredi prestino il consenso. Pertanto l’atto di stralcio divisionale prevede la partecipazione e la firma di tutti, anche se alcuni dei condividenti permarranno in comunione per i restanti beni, come vedremo adesso.
Tale tipologia di atto produce diversi effetti: in primo luogo, il soggetto che riceve dei beni viene tacitato e soddisfatto nei suoi diritti e gli vengono assegnati dei beni che siano pari alla quota di diritto a lui spettanti. Ad esempio, se vi sono tre fratelli, ciascuno titolare della quota di 1/3 sul patrimonio ereditario e il patrimonio ereditario ha un valore complessivo di euro trecentomila euro, in questo caso gli saranno assegnati dei beni ereditari pari a 100 mila euro (ossia pari a 1/3 su novecento mila). Il soggetto assegnatario fuoriesce, quindi, dalla comunione ereditaria e dovrà rilasciare quietanza e ritenersi tacitato nei suoi diritti spettanti sulla comunione. Gli altri eredi condividenti rimarranno titolari nella quota di ½ ciascuno sul restante patrimonio ereditario.
Assegnare beni in acconto sulla divisione
Altro atto differente rispetto allo stralcio divisionale è l'acconto sulla futura divisione partecipano tutti i soggetti che siano stati chiamati all’eredità, abbiano accettato la stessa e siano quindi considerati come eredi. Il patrimonio del defunto è in comunione, ma i condividenti possono anche prevedere per una molteplicità di ragioni differenti, da verificare caso per caso, che siano assegnati dei beni come acconto sulla futura divisione.
L’effetto principale è che il soggetto assegnatario dei beni non fuoriesce dalla comunione ereditaria, continuando a farne parte. Infatti, non vengono modificate le quote di diritto spettanti a ciascun coerede. Per tali ragioni l’assetto ereditario rimane in piedi. Al momento della futura divisione però, l’assegnatario del bene dovrà sedersi al tavolo della divisione e far presente che ha già ricevuto un bene a composizione della quota che gli spetta, a titolo di acconto.
L’effetto traslativo quindi si realizza solo nei confronti del bene che viene dato in acconto ma non riguarda nessun altro bene facente parte della comunione ereditaria.
Consulenza notarile divisione dal notaio
Gli atti che determinano la divisione del patrimonio vengono effettuati dinanzi al notaio e pertanto comportano delle spese che esulano dal pagamento dell’imposta di successione. La consulenza notarile rappresenta una preziosa e utile fase per comprendere al meglio quale sia la soluzione più confacente alle proprie esigenze.
Spesso non si hanno le giuste competenze, anche dal punto di vista fiscale, per capire quale sia la migliore strada percorribile.
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