Il Testamento: il ruolo del Notaio
- Il testamento è l’atto in cui si formalizzano le proprie volontà rispetto alla destinazione dei propri beni dopo il trapasso. è obbligatorio redigerlo presso un notaio?
- Il testamento per atto pubblico: ecco i vantaggi
Il Testamento è l’atto in cui si formalizzano le proprie volontà rispetto alla destinazione dei propri beni dopo il trapasso. È obbligatorio redigerlo presso un Notaio?
Il Testamento è un atto in cui il soggetto decide che cosa ne sarà delle sue sostanze dopo la morte. Può essere fatto e revocato più volte purché la persona che dispone le “ultime volontà” sia in grado di intendere e di volere.
Esistono diversi tipi di Testamento: il Testamento segreto che viene consegnato in un plico chiuso al Notaio a cui è affidato. Il Notaio redige un verbale di consegna o se necessario procede di persona a porre i sigilli. Nessuno oltre al testatore – cioè colui che redige le proprie volontà - o a chi lo ha redatto per lui, conosce il contenuto fino alla sua apertura. Il Testamento segreto non può essere redatto da un testatore cieco o analfabeta. Inoltre, nel caso il Testamento non sia stato redatto dal testatore, ma da un terzo, saranno considerate nulle le disposizioni a favore di questo terzo, a meno che di suo pugno il testatore non le approvi.
Un altro tipo di Testamento per cui non occorre la presenza del Notaio in fase di stesura è il Testamento Olografo. Questo Testamento deve essere scritto di proprio pugno dal testatore, deve essere sottoscritto dal medesimo e deve avere la data di redazione. È di fatto una scrittura privata ed è abbastanza frequente nella prassi. Tuttavia ha alcuni svantaggi: può andare perso o essere distrutto, può contenere errori che ne inficino lo scopo, può essere contestato perché ritenuto falso, può comportare difficoltà d’interpretazione.
Vi è poi il Testamento per atto pubblico: si redige davanti al Notaio con due testimoni.
Il Testamento per atto pubblico: ecco i vantaggi
Il Testamento per atto pubblico riserva al sottoscrittore una serie di garanzie: in primo luogo la certezza che le sue volontà siano riportate correttamente, non può esser smarrito, è un atto pubblico e per tanto fa fede fino a querela di falso. Inoltre chiunque può ricorre a questo tipo di Testamento, anche se analfabeta o con difficoltà di scrittura.
Chi redige un Testamento dispone dei suoi beni all’interno di un preciso quadro normativo che tutela gli eredi cosiddetti legittimari. Che cosa significa? Significa che il legislatore ha previsto che alcune “categorie” di famigliari non possano essere escluse dall’eredità, nemmeno per espressa volontà del defunto.
Sono eredi legittimari ed hanno diritto ad una parte legittima dei beni del defunto, stabilita percentualmente dalla legge, i discendenti, cioè i figli e i nipoti, gli ascendenti e dunque i genitori ed i nonni d il coniuge.
Se per esempio il padre di due figli volesse lasciare l’intera eredità ad uno dei due escludendo l’altro, questo non sarebbe possibile.
In linea teorica stabilire i legittimari è semplice, ma in realtà per l’assegnazione occorre verificare al momento del decesso del testatore quale sia la situazione reale, quanti siano gli eredi effettivi, e verificare se ci siano state eventuali donazioni. Una situazione spesso intricata.
Per evitare contenziosi futuri può essere una buona intuizione rivolgersi ad un Notaio che già in fase di stesura potrà suggerire le soluzioni migliori, nel rispetto della legge, per dare corpo alle volontà del defunto.
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