Agevolazioni fiscali e unità collabenti

QUALE ATTO NOTARILE DEVI FARE?
Che tipo di atto notarile devi fare?
Preventivo notaio, trova il notaio online e contattalo direttamente

Qui Rispondono Solo i Notai
GRATIS E SENZA IMPEGNO

QUI RISPONDONO SOLO I NOTAI ! GRATIS E SENZA IMPEGNO

Agevolazioni fiscali prima casa per immobili non finiti

L’acquisto della prima casa gode di importanti agevolazioni fiscali, che permettono di ridurre le imposte dovute al momento del trasferimento dell’immobile. Tuttavia, non sempre è stato chiaro se queste agevolazioni possano essere applicate anche a edifici in condizioni di rovina, come quelli classificati catastalmente in categoria F/2 (unità collabenti). Una recente pronuncia della Corte di Cassazione ha offerto una lettura più ampia della normativa, aprendo nuove possibilità per chi acquista immobili da ristrutturare. Vediamo in cosa consiste e cosa c’è da sapere.

Cosa sono le agevolazioni fiscali per la prima casa?

Le agevolazioni fiscali per l’acquisto della prima casa consistono nella riduzione dell’imposta di registro al 2% (anziché al 9%) se il venditore è un privato, o dell’IVA al 4% (anziché al 10%) se il venditore è un’impresa di costruzioni. Inoltre, sono ridotte anche le imposte ipotecaria e catastale, fissate a 50 euro ciascuna.

Per poter usufruire di questi benefici, l’acquirente deve rispettare alcuni requisiti:

  • Residenza o impegno a trasferirla: l’acquirente deve risiedere nel Comune in cui si trova l’immobile o trasferire la propria residenza entro 18 mesi dall’acquisto.
  • Assenza di altre abitazioni acquistate con agevolazioni: non si deve essere proprietari di altri immobili su cui si è già usufruito delle agevolazioni fiscali prima casa.
  • Ubicazione dell’immobile: l’abitazione non deve appartenere a categorie catastali di lusso (A/1, A/8 e A/9).

Fino a poco tempo fa, questi benefici erano riconosciuti solo per immobili abitabili o in costruzione, mentre gli edifici in rovina rimanevano esclusi. Tuttavia, una recente decisione della Corte di Cassazione ha cambiato questo approccio.

SERVE LA CONSULENZA DEL NOTAIO?
richiedi il preventivo al notaio

Contatta il Notaio Gratis

Fai un PREVENTIVO

Scopri tutti i costi per stipulare l'atto

Le unità collabenti e il riconoscimento delle agevolazioni fiscali

Le unità collabenti, classificate in categoria catastale F/2, sono immobili in stato di degrado tali da non essere idonei all’uso abitativo. Nonostante ciò, non sono considerate terreni, ma fabbricati a tutti gli effetti. Questo dettaglio è stato fondamentale per la sentenza della Corte di Cassazione n. 3913 del 16 febbraio 2025.

Nel caso esaminato, l’Agenzia delle Entrate aveva negato le agevolazioni prima casa a un contribuente che aveva acquistato un rudere, sostenendo che solo gli immobili abitabili o in costruzione potevano beneficiare degli sconti fiscali. Tuttavia, sia i giudici di primo grado che quelli di appello hanno accolto il ricorso del contribuente, ritenendo che l’immobile potesse essere assimilato a quelli in costruzione e, quindi, rientrare nelle agevolazioni.

Agevolazioni fiscali e unità collabenti

Orientamento della Cassazione: l’importanza della finalità abitativa

La Corte di Cassazione ha stabilito che un’unità collabente può usufruire delle agevolazioni prima casa se l’acquirente dimostra l’intenzione e la capacità di renderla abitabile entro tre anni dall’acquisto. Questa interpretazione allarga il concetto di abitazione ai fini fiscali, includendo anche edifici attualmente inagibili, purché esista un concreto progetto di ristrutturazione.

Secondo la Cassazione, negare il beneficio a chi acquista un rudere con l’intenzione di trasformarlo in abitazione contrasterebbe con la finalità della normativa, che mira a favorire l’accesso alla casa e il recupero del patrimonio edilizio esistente. La sentenza ha quindi sancito che la categoria catastale F/2 non è un ostacolo al riconoscimento dell’agevolazione, purché vi sia un piano chiaro per il ripristino dell’abitabilità.

Requisiti per ottenere le agevolazioni su immobili collabenti

Per poter beneficiare delle agevolazioni prima casa anche su un immobile collabente, è necessario soddisfare alcuni requisiti specifici: in primis acquisto da parte di un privato o impresa, così come avviene per le abitazioni tradizionali, il venditore può essere un privato o un’impresa.

In secondo luogo, è necessario che vi sia impegno alla ristrutturazione: il contribuente deve dimostrare l’intenzione di rendere l’immobile abitabile entro tre anni dall’acquisto.

Inoltre è necessario che l’acquirente rispetti le condizioni generali previste per ottenere gli sconti fiscali, come la residenza nel Comune e l’assenza di altre case acquistate con agevolazioni.

Implicazioni pratiche e vantaggi della sentenza

Questa decisione ha un impatto significativo sul mercato immobiliare e fiscale determinando diversi vantaggi. Infatti da un lato, permette a chi acquista immobili in stato di rovina di accedere a importanti benefici economici, riducendo il costo dell’acquisto e dall’altro, allo stesso tempo, incentiva il recupero di edifici abbandonati, contribuendo alla riqualificazione urbana.

Per il mondo immobiliare, questa pronuncia rappresenta un punto di riferimento importante nella consulenza ai clienti. Chi desidera acquistare un rudere per trasformarlo in abitazione può ora contare su una maggiore certezza giuridica e fiscale, sapendo che, rispettando i requisiti previsti, potrà ottenere le agevolazioni prima casa.

Preventivo notarile per acquisto unità collabenti

La sentenza della Corte di Cassazione n. 3913/2025 rappresenta un passo avanti nell’interpretazione delle norme sulle agevolazioni fiscali prima casa. Il riconoscimento della categoria catastale F/2 come potenzialmente idonea all’agevolazione apre nuove opportunità per chi investe nel recupero di edifici in rovina.

Questa evoluzione normativa favorisce non solo gli acquirenti, ma anche il patrimonio edilizio nazionale, incoraggiando la ristrutturazione e il riuso di immobili altrimenti destinati al degrado. Un’ottima notizia per chi sogna di trasformare un rudere nella propria casa, con il supporto di un quadro normativo sempre più inclusivo e orientato alla valorizzazione del territorio.

Nel caso in cui si voglia acquistare un’unità collabente dal notaio e si intenda avere un’idea delle spese da sostenere è possibile richiedere un preventivo gratuito notarile mediante la piattaforma di NotaioFacile in pochi semplici passaggi, inserendo le informazioni necessarie per poter consentire al notaio di preparare un prospetto dei costi.


Condividi questo articolo

Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©

NF è l'unico Originale
Diffidate dalle imitazioni

NO Mediatori, NO Intermediari,
NO Dottori di chissà quale Studio

Potrebbe interessarti:
richiesta al notaio