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Aprire una cassetta di sicurezza: come fare se il titolare è defunto

Aprire la cassetta di sicurezza di un defunto

Come aprire una cassetta di sicurezza quando il titolare è defunto? Gli eredi possono farlo direttamente? È necessario coinvolgere un Notaio? Quali i documenti da produrre?

È possibile aprire la cassetta di sicurezza di un defunto di cui si è eredi? No, o almeno non è possibile farlo senza seguire una procedura precisa. Vediamola insieme.

In primo luogo occorre ricordare che quando una persona muore i suoi conti bancari o postali, e gli altri beni mobili come depositi, buoni fruttiferi ed altro vengono bloccati fino a quando gli eredi presentano la dichiarazione di successione.

Per questa ragione il primo passo da fare è comunicare agli istituti finanziari che detengono i beni del defunto la sua scomparsa. Gli istituti una volta verificata la documentazione necessaria (atto di morte, documenti degli eredi ed eventuale testamento) rilasciano un certificato che dichiara la consistenza del patrimonio del trapassato, così che questi beni vengano inseriti nella dichiarazione di successione.

Gli eredi, una volta avuta contezza del patrimonio del defunto, procedono alla dichiarazione di successione che può avvenire in assenza o presenza di un testamento. Nel primo caso ci si affiderà al diritto, nel secondo caso si procederà all’apertura del testamento e alla sua verifica di legittimità, sia formale che nel merito, si verificherà cioè che sia valido e che il contenuto non leda quote legittime. La dichiarazione di successione non richiede obbligatoriamente l’intervento di un Notaio, ma la sua consulenza è un’intuizione lungimirante perché possono esservi situazioni complesse in cui il suo intervento può essere dirimente.

Una volta consegnata la dichiarazione di successione, i conti ed i depositi vengono sbloccati e sono a disposizione degli eredi nelle quote definite.

Questo per il patrimonio di cui si conosce la consistenza. Ma il defunto può possedere una cassetta di sicurezza di cui non esiste inventario. Nessuno infatti, nemmeno in banca, è tenuto a conoscere il contenuto delle cassette di sicurezza che può contenere anche valori rilevanti di qualunque genere: tele, gioielli, contanti, francobolli da collezione solo per citarne alcuni

È chiaro che anche questi beni devono essere inseriti nella dichiarazione di successione, ma chi può aprire la cassetta di sicurezza di un defunto?

Aprire la cassetta di sicurezza di un defunto: cosa dice la legge

L’art. 1840 del Codice Civile stabilisce che la cassetta può essere aperta solo con l’accordo i tutti gli aventi diritto.

Non solo: l’apertura può avvenire solo in presenta di un funzionario dell’Agenzia delle Entrate o di un Notaio.

La procedura per aprire la cassetta di sicurezza di un defunto prevede che il concedente (l’istituto bancario) segnali all’ufficio del registro che sarà aperta, indichi su apposito registro data e orario e nome del pubblico ufficiale presente all’aperura.

Il Notaio che procede all’apertura redige un verbale del contenuto, tale verbale sarà allegato alla dichiarazione di successione e i beni vi saranno inseriti.

È necessario che tutti gli eredi e gli aventi diritto partecipino all’apertura delle cassate di sicurezza del defunto? No, non è necessario.

Prima di aprire la cassetta il Notaio (o il pubblico ufficiale) verificano la presenza dei documenti: documento di legittimazione della banca con gli estremi di identificazione della cassetta, dichiarazione sostitutiva di atto notorio con gli eredi dell’intestatario, documenti dei verdi, comunicazione della banca all’Agenzia delle entrate su giorno e ora dell’apertura eventuale testamento.

Aprire la cassetta di sicurezza di un defunto cointestata

E se la cassetta di sicurezza del defunto fosse cointestata? La legge consente, mentre i contestatari sono in vita, l’utilizzo disgiunto della cassetta: ciascuno dei titolari può recarsi in banca e gestirla, ma nel momento in cui uno dei cointestatari scompare l’uso disgiunto termina e l’apertura è consentita solo con la procedura su indicata: con l’accordo di tutti gli aventi diritti che in questo caso sono i contestatari e gli eredi del defunto. In caso di disaccordo e nel caso in cui non fossero reperibili tutti gli aventi diritto è obbligatorio ricorre all’autorità giudiziaria.

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