Chi paga il notaio per le successioni?
- Successione dal notaio
- Non tutte le successioni sono uguali
- Spese notarili legate alla successione
- Divisione delle spese notarili tra eredi: come avviene
- Chi paga il notaio e le spese di successione?
- Divisione spese successive all’apertura della successione
Successione dal Notaio
La morte del soggetto che vantava un certo patrimonio e i momenti immediatamente successivi all’apertura della successione (chiamata degli eredi, accettazione dell’eredità o rinuncia alla stessa ecc.) sono cruciali per stabilire a chi è destinato il patrimonio e per capire come devono essere ripartite le spese.
Ecco perché la figura del Notaio sembra essere imprescindibile: mediante il pubblico ufficiale si seguono tutte le tappe necessarie alla stipula degli atti successori.
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Non tutte le successioni sono uguali
Prima del decesso, è auspicabile che il testatore abbia disposto delle sue sostanze tramite testamento. Se ciò invece non è avvenuto, si aprirà la successione a cui saranno chiamati gli eredi definiti legittimari (cioè coniuge e figli; in assenza di figli, genitori e fratelli del de cuius, se ancora in vita).
In pratica, semplificando, si può dire che, qualora non esista un testamento o esso sia stato dichiarato nullo o inefficace o sia stato revocato, si procederà con la successione legittima. Essa è considerata una forma residuale di disposizione del patrimonio ereditario, ma tutt’altro che infrequente.
Per quanto riguarda le posizioni giuridiche in cui si possono trovare i soggetti chiamati all’eredità, si può parlare di:
a) successione a titolo universale se l’erede subentra (pro quota o per l’intero) nella totalità dei diritti e degli obblighi, che non si estinguono con la morte del de cuius;
b) successione a titolo particolare se il successore, detto legatario, subentra solo in uno o più rapporti patrimoniali ben precisi e definiti del defunto.
Da tale configurazione delle due tipologie deriva un primo fondamentale effetto. Chi è chiamato a subentrare in tutti i rapporti patrimoniali trasmissibili acquisisce anche gli eventuali debiti del de cuius, quindi soltanto accettando in modo espresso l’eredità nella sua totalità assume la posizione di erede; al contrario il legatario diventa automaticamente tale dall’apertura della successione senza che sia necessaria alcuna accettazione del lascito, ricevendo in via generale solo un vantaggio dall’attribuzione patrimoniale. Ne consegue che, almeno generalmente, il legatario non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari, gravanti solo sugli eredi in proporzione alle loro quote, anche se il testatore può prevedere per il legatario il compimento di una determinata prestazione, entro il limite comunque del valore del bene ricevuto.
Spese notarili legate alla successione
Si è già visto in altra sede che le spese notarili relative alla successione attengono sia all’onorario riconosciuto al Notaio rogante sia a oneri, tasse e imposte, il cui importo dipende dall’entità del patrimonio ereditario e dai rapporti di parentela che intercorrono tra de cuius/testatore ed erede.
Chi paga il Notaio e le spese di successione?
La legge prevede che a dover pagare siano tutti gli eredi che hanno accettato l’eredità, comprendendo anche i legatari. Sono tenuti a pagare anche i chiamati all’eredità che ancora non hanno fatto la dichiarazione di accettazione, salvo che abbiano già manifestato la rinuncia all’eredità.
In presenza di più eredi, le imposte si dividono secondo le rispettive percentuali di eredità; tuttavia l’Agenzia delle Entrate non è obbligata a chiedere a ciascun erede la sua parte, ma può chiedere ad uno solo di questi l’integrale pagamento. Ad esempio, in presenza di 4 eredi, di cui ognuno abbia il 25%, le spese dovrebbero essere divise secondo queste percentuali, anche se il fisco può chiedere a uno solo dei tre il 100% delle imposte.
Questo significa che, a dover pagare le spese di successione, sono tutti gli eredi, a prescindere da quanto abbiano ricevuto con l’eredità. Si parla, a riguardo, di responsabilità solidale: l’Agenzia delle Entrate può chiedere l’integrale pagamento a uno degli eredi, anche se questa ha ricevuto una quota minima. Chi viene costretto a pagare per tutti può poi rivalersi nei confronti degli altri in relazione alla rispettiva quota. Ad esempio, se le spese di successione sono pari a mille euro e gli eredi sono quattro, nell’ipotesi in cui l’Agenzia delle Entrate ottenga il pagamento da uno solo degli eredi, questi potrà poi chiedere, a ciascuno degli altri tre eredi, rispettivamente il 25% (250 euro).
I legatari devono pagare l’imposta individualmente, in misura proporzionale al valore del legato, in rapporto alla base imponibile globale della successione.
Il coerede che ha accettato l’eredità con beneficio di inventario è obbligato solidalmente al pagamento, solo nel limite della propria quota ereditaria.
Divisione delle spese notarili tra eredi: come avviene
Le spese notarili vengono divise tra gli eredi pro quota, cioè in base alla rispettiva percentuale di partecipazione all’eredità. Pertanto, chi ha ricevuto di più dovrà contribuire in misura maggiore a pagare la parcella al notaio; chi invece ha ricevuto di meno pagherà tendenzialmente di meno.
Ma attenzione: questa regola vale solo tra gli eredi, non per il notaio. La legge notarile infatti, nell’ottica di agevolare il notaio nel recupero del proprio credito, pone la cosiddetta “responsabilità solidale” a carico di tutte le parti partecipanti all’atto. In pratica tutti gli eredi sono tenuti “in solido” verso il notaio tanto al pagamento degli onorari e diritti accessori quanto al rimborso delle spese. Questo implica che, se uno degli eredi non versa al notaio la sua parte di denaro, il professionista potrà richiederla agli altri eredi o anche a uno solo di essi. Quest’ultimo, nel momento in cui avrà pagato al posto del coerede inadempiente, avrà diritto di regresso nei suoi confronti.
Il notaio può anche rifiutare il rilascio di copie, estratti e certificati finché non avrà ricevuto il pagamento.
Anche per la tassazione da versare allo Stato sussiste la solidarietà tra le parti dell’atto. Infatti, un eventuale accordo tra privati, avente ad oggetto la ripartizione degli oneri fiscali di una compravendita, non può danneggiare l’Erario, che è libero di aggredire il debitore più solvibile. In ogni caso, ricordiamo che l’imposta di registro per la successione viene versata dalle parti direttamente al notaio che poi provvede a girarla allo Stato.
Divisione spese successive all’apertura della successione
Oltre ai debiti lasciati dal defunto, gli eredi sono tenuti a far fronte anche alle spese per le attività svolte dopo l’apertura della successione. Una in particolare riguarda il funerale e la sepoltura. Ma si pensi anche alle spese di inventario, di amministrazione dell’eredità, all’eventuale rinnovo dell’assicurazione (RC) auto o del bollo, alle bollette delle utenze. Anche in questo caso la regola è sempre quella della responsabilità pro quota.
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