Dal Notaio per questioni familiari
- Dal notaio per questioni familiari
- Modificare il regime patrimoniale
- Il fondo patrimoniale
- Contratti di convivenza o tutela coppie di fatto dal notaio
- Questioni relative ai figli
- La convenzione di separazione dei beni
- La pianificazione successoria
Dal Notaio per questioni familiari
Dal Notaio non si va solo per comprare una casa o per costituire una società, ma vi è un ambito molto vasto e delicato che può essere gestito con la competenza e l’aiuto del Notaio ed è quello familiare. L’ambito del diritto di famiglia è piuttosto complicato e spesso è necessario l’intervento di un Notaio per regolamentarne tutti gli aspetti di tipo patrimoniale e personale.
Questo come vedremo riguarda la fase successiva al matrimonio oppure anche i rapporti patrimoniali tra coppie di fatto, che oggi sono sempre più frequenti e richiedono una regolamentazione necessaria. In tutti questi casi è richiesta una consulenza e spesso i rogiti sono preceduti da un colloquio, in quanto non si tratta semplicemente di acquistare una casa, quindi un atto del quale si conoscono bene le conseguenze, bensì di decidere di rapporti patrimoniali con conseguenze previste dalla legge ma non sempre conosciute dai cittadini. Vediamo, quindi, quali sono gli atti che si possono stipulare in questo settore dal Notaio nel dettaglio e quando si può andare dal Notaio per questioni familiari.
Modificare il regime patrimoniale
La prima e probabilmente più nota questione familiare che si può affrontare dal Notaio concerne la modifica del regime patrimoniale. Il regime patrimoniale è il regime che definisce i rapporti patrimoniali tra i coniugi, ovvero quelli inerenti ai propri beni, i propri acquisti e ciò di cui si dispone. I rapporti personali, infatti, sono stabiliti di base dal matrimonio e sottoposti a quanto prevede la legge per questo accordo. Il regime patrimoniale viene scelto al momento del matrimonio e, qualora non si prevede diversamente, corrisponde a quello della comunione legale.
Oggi sempre meno persone lo scelgono in quanto si tratta di un regime che comporta la caduta in un’unica comproprietà di tutti gli acquisti che vengono fatti dopo il matrimonio. Per questo motivo spesso si sceglie la separazione dei beni, un regime secondo il quale gli acquisti fatti singolarmente dai coniugi dopo il matrimonio non cadono in comunione ma rientrano, appunto, nella sfera giuridica personale di ciascuno dei due. Nel corso del rapporto di coniugio tale rapporto può essere codificato proprio con un rogito notarile.
La convenzione di separazione dei beni
La convenzione di separazione è un atto piuttosto semplice, per il quale servono due testimoni richiesti dalla legge data la sacralità che ne deriva. Non si riduce tutto al rogito, ma spesso esso è seguito da una consulenza in quanto occorre spiegare ai coniugi cosa consegue a questo regime in termini di acquisti. Ad esempio, il Notaio spiega che qualora si decida di non mutare il regime, dalla comunione legale sono esclusi i cosiddetti beni personali, tra cui si annoverano i beni ricevuti per successione o donazione, i proventi della propria attività personale, gli stipendi e il denaro di provenienza previdenziale.
Il fondo patrimoniale
Tra le questioni familiari di cui si può occupare il Notaio vi è l’adozione di misure contrattuali che siano finalizzate a tutelare tutti i beni della famiglia, ovvero a vincolarli per evitare che creditori o terzi soggetti possono aggredirli. Questo tipo di contrattazione può essere utile soprattutto quando uno dei due coniugi è un imprenditore. Si tratta del cosiddetto fondo patrimoniale, ovvero un atto assimilabile a una convenzione matrimoniale con il quale si decide di vincolare per i bisogni della famiglia uno o più beni mobili, immobili o partecipazioni sociali. Può essere costituito anche da uno solo dei due coniugi oppure da entrambi o addirittura da un terzo, si pensi ad un familiare dei due.
Contratti di convivenza o tutela coppie di fatto dal Notaio
Dal Notaio le questioni familiari non riguardano soltanto i coniugi, bensì anche le coppie di fatto e i soggetti conviventi. Le convivenze infatti sono molto diffuse e richiedono spesso una regolamentazione dal punto di vista patrimoniale.
Non molti anni fa è stata anche introdotta la Legge Cirinnà che consente di stipulare un contratto di convivenza, con il quale regolamentare tutti gli aspetti del rapporto, non solo dal punto di vista patrimoniale ma anche dal punto di vista personale. In questo modo, si mette nero su bianco con un rogito notarile tutto ciò che riguarda l’aspetto degli acquisti e dei rapporti patrimoniali tra due soggetti che non sono sposati ma che comunque formano una famiglia. Per questo motivo, è utile anche una consulenza da parte di questi contraenti per comprendere quando sia il caso di procedere con un contratto o meno.
Questioni relative ai figli
Quando si parla di questioni familiari da risolvere dal Notaio, ci si riferisce anche ai rapporti con i figli e in questo senso potrebbe essere utile recarsi allo studio notarile per varie ragioni. In primo luogo, per destinare alcuni beni ai figli con modalità diverse, tra cui una donazione oppure un patto di famiglia se riguarda l’azienda.
La tutela dei figli minori può riguardare alcune situazioni nelle quali ad esempio occorre fare un atto che riguardi un figlio minore, come un acquisto. In questo caso il Notaio segue anche la contrattazione dal punto di vista delle autorizzazioni necessarie per il rogito. Egli può infatti anche presentare il ricorso al Giudice tutelare per la nomina di un curatore speciale e tutto ciò che concerne la presenza di minori, interdetti o inabilitati agli atti notarili.
La pianificazione successoria
Le questioni familiari possono essere rappresentate ad esempio dalla volontà di effettuare una pianificazione successoria, che può prevedere diverse strade con l’aiuto e la competenza di un Notaio. In primo luogo, si può fare ricorso al testamento pubblico, che è la modalità principale con la quale disporre delle proprie sostanze per il tempo in cui si avrà cessato di vivere. Il testamento non è l’unica modalità con cui si può pianificare una successione, in quanto anche alcuni atti tra vivi ovvero contratti, come la donazione, possono essere idonei.
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