Dal Notaio per risolvere controversie
- Transigere una lite dal notaio
- Il contratto di transazione
- La rinuncia di una parte
- Le reciproche attribuzioni: l’ipotesi classica per risolvere controversie dal notaio
- Cosa è una lite?
- Come rivolgersi al notaio per risolvere una lite?
Dal Notaio non si va solo per comprare una casa in quanto questo pubblico ufficiale offre ulteriori servizi e ha molteplici competenze che gli consentono di spaziare anche in altri ambiti. Non tutti sanno però che dal Notaio si può andare anche per risolvere controversie. Si dice infatti più Notaio, meno Giudice. Questo perché di base dal Notaio si stipula il più delle volte un contratto, quindi un accordo tra due o più parti per costituire, regolare o estinguere una situazione patrimoniale.
Il compito del Notaio è anche quello di inserire tutte le clausole che sono necessarie per evitare qualsiasi tipo di controversia, per questo motivo in molti casi non è sufficiente redigere una scrittura privata anche qualora sia possibile: questo perché con il rogito pubblico si prevedono tutti i possibili esiti di un rapporto contrattuale e se ne stabiliscono fin dal principio le regole, anche appunto in caso di controversie di qualsivoglia tipo.
Transigere una lite dal Notaio
Quando parliamo di liti o controversie da risolvere dal Notaio ci riferiamo ovviamente a questioni sorte da un contratto, quindi sempre questioni di diritto civile. Spesso da un contratto non rispettato può nascere una questione che le persone sono portare generalmente a risolvere con l’intervento di un Giudice. In molti casi questa non è l’unica strada, in quanto potrebbe raggiungersi un accordo bonario tra le parti, trovando quindi una forma di mediazione. La legge prevede in alcuni ambiti, come quello delle successioni e delle locazioni, un tentativo obbligatorio di conciliazione.
Occorre cercare di trovare un accordo con un mediatore, che può essere anche un Notaio, prima di rivolgersi al giudice. Tuttavia, il modo più idoneo del quale si può occupare direttamente il Notaio per risolvere una controversia è sicuramente stipulare un contratto di transazione. La transazione è quel contratto con il quale le parti facendosi reciproche concessioni risolvono una lite intercorsa tra loro. Vediamo nel dettaglio.
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Il contratto di transazione
La transazione è un contratto che trova una specifica disciplina nell’art. 1965 c.c., e riguarda la possibilità di risolvere una lite o prevenirla mediante l’attribuzione di “reciproche concessioni”, ovvero delle dazioni concordate tra le parti e finalizzate e mettere a tacere le rispettive aspettative. È un vero e proprio contratto, quindi un nuovo accordo, non una prosecuzione di quello precedente. Esso può riguardare vari aspetti del rapporto delle parti: ovvero la creazione o modifica del rapporto iniziale, o la sua estinzione di comune accordo.
Le parti, inoltre, possono decidere di risolvere la lite anche rinunciando alle proprie pretese e quindi questa può rappresentare una delle due cosiddette reciproche concessioni. Sono due quindi le strade: da una parte le parti possono entrambe avanzare delle reciproche concessioni (ora vedremo come), dall’altra una delle due può dalla sua rinunciare a ciò che le spetta a fronte di altro. Alla base ci deve essere sempre una lite, ovvero una questione non risolta sorta da un precedente rapporto giuridico.
Cosa è una lite?
Per lite si intende una questione controversa già sorta in relazione a un contratto o un diverso rapporto giuridico, per la quale le parti intendono trovare un accordo. Si pensi, ad esempio, a un contratto preliminare di compravendita il quale abbia previsto un acconto pagato di 20.000 euro. Il venditore intende non vendere più e non vuole nemmeno restituire questo acconto: le parti possono accordarsi diversamente ad esempio attraverso la cessione di un altro bene, come vedremo nel dettaglio. Si può anche intendere una lite da prevenire, per cui le parti prima che la stessa insorga prevedono dal Notaio le regole per risolverla.
Come rivolgersi al Notaio per risolvere una lite?
Quando due o più persone hanno concluso un contratto da cui è derivata una lite oppure per prevenirla devono recarsi in primo luogo per un colloquio. Non è necessario che il contratto in questione sia stato stipulato dallo stesso Notaio anche se molto spesso è così. Occorre riferire tutti i dati di riferimento di questo accordo e dichiarare al Notaio quali sono le proprie intenzioni. Il pubblico ufficiale potrà quindi trovare una soluzione che secondo la legge riporti le parti e risolvere la propria lite in vari modi, che adesso andremo a esaminare.
La rinuncia di una parte
Una delle modalità per risolvere una lite può essere diversa rispetto alle semplici reciproche concessioni. Ad esempio, se una parte deve a un’altra una somma di denaro per un rapporto contrattuale passato, è possibile che una delle parti nella transazione decida di rinunciare ad agire in giudizio e questa rinuncia già è una reciproca concessione. Deve essere ovviamente messo tutto nero su bianco dal Notaio, il quale redigerà la transazione che nel caso di specie prevede una rinuncia avverso una attribuzione ben precisa.
Ad esempio, se una parte deve dare 20.000 euro per aver acquistato un bene a rate ma non paga, la parte creditrice può rinunciare a questa somma di denaro mentre la parte debitrice può impegnarsi a cedere altro, ad esempio un bene immobile. Quindi una parte rinuncia e un’altra attribuisce un bene differente. Con queste attribuzioni entrambe le parti si impegnano a non avere null’altro a pretendere relativamente a quella controversia.
Le reciproche attribuzioni: l’ipotesi classica per risolvere controversie dal Notaio
Quando si vuole risolvere una lite ed evitare di agire in giudizio occorre che entrambe le parti siano disposte a dare qualcosa. Questo perché se è sorta una lite il presupposto è proprio la discussione tra le parti, le quale entrambe credono di avere ragione. Ovviamente il Notaio non può essere un mediatore o un giudice, non può decidere per le parti, le quali devono recarsi da lui con le idee chiare. L’ipotesi classica è che entrambe decidano di attribuire qualcosa all’altra parte, pur di concludere la questione. Ad esempio una parte può attribuire una somma di denaro, un’altra offrire una prestazione di tipo personale piuttosto che un bene immobile.
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