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Donazione e successione: costi e differenze

Donazione e successione: costi e differenze

Donazione e successione, quali sono i costi e le differenze tra le due? Qual è il ruolo del Notaio e quali sono le spese che occorre sostenere? Un breve vademecum per orientarsi.

Donazione e successione, vediamo insieme i costi e le differenze tra questi due istituti. La donazione è un atto attraverso cui, ancora in vita, il donatore si spoglia di un bene ed arricchisce il patrimonio del donatario, cioè di colui che riceve il bene.

La successione è invece l’atto attraverso cui gli eredi entrano in possesso del patrimonio di una persona scomparsa.

La donazione è un atto volontario, la successione può, oppure no, prevedere l’espressione delle ultime volontà del defunto attraverso alla redazione di un testamento. Il testamento non è tuttavia obbligatorio, se la persona scompare senza aver redatto le sue ultime volontà, i suoi beni saranno distribuiti agli eredi secondo quanto previsto dalla legge.

La legge sulla successione prevede comunque sempre una “riserva” che viene definita “legittima” e che spetta agli eredi legittimari, anche nel caso in cui il defunto abbia fatto un testamento.

 Facciamo un esempio: se il signor Rossi, coniugato e con due figli, redige un testamento in cui esclude uno dei due figli, ugualmente al figlio escluso dovrà essere destinata una quota legittima di eredità, pari ad un quarto.  In questa situazione il signor Rossi può disporre liberamente solo di un quarto del suo patrimonio.

Abbiamo detto che la donazione invece avviene in vita ed è un atto irrevocabile, ma può essere impugnata entro 10 anni dalla sua stipula ed andare incontro ad una “riduzione” nel caso in cui leda la “quota legittima” degli eredi legittimari.  Tornando all’esempio di prima il signor Rossi, in vita, può decidere di donare la sua casa solo ad uno dei figli, ma l’altro figlio ha diritto di impugnare la donazione.

La donazione è un atto pubblico e deve essere redatto da un Notaio alla presenza di due testimoni, l’intervento del Notaio nella successione riguarda invece la “dichiarazione di successione” che deve avvenire entro un anno dalla scomparsa del defunto ed è il documento su cui saranno calcolate le imposte di successione.

Donazione e successione: verificate le differenze vediamo i costi

Donazione e successione hanno un costo che si riferisce da un lato all’onorario del Notaio che si occupa della stipula degli atti, delle verifiche e della loro pubblicazione e conservazione, dall’altro alle imposte da versare. Le imposte di donazione e successione tengono conto di due variabili: la consistenza del patrimonio e la relazione tra i soggetti coinvolti.

Le imposte di donazione sono al 4% in caso di coniuge e parenti diretti, solo sui beni eccedenti la franchigia fissata in un milione di euro; al 6% per fratelli e sorelle per i beni che superano la franchigia di 100.000 euro a testa; al 6 % senza franchigia per parenti fino al 4°, affini e collaterali fino al 3°; all’8% senza franchigia per le altre persone.

Se la donazione è rivolta ad una persona portatrice di handicap la franchigia sale e 1.500.000 euro.

Se la donazione riguarda beni immobili occorre versare anche imposta ipotecaria (2% del valore) ed imposta catastale (1% del valore). Se la donazione riguarda un bene immobile che può usufruire dei benefici prima casa le imposte ipotecaria e catastale sono fissate nella misura di 200 euro ciascuna.

Le imposte di successione prevedono le medesime aliquote e le stesse franchigie. Devono essere pagate entro 60 giorni dall’atto di liquidazione emesso dall’Agenzia delle Entrate sulla base della dichiarazione di successione. Possono essere rateizzate se superiori a 1.000 euro. 

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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