Diritto oggettivo

Diritto oggettivoL’espressione diritto oggettivo è utilizzata per indicare la regola, la norma giuridica, in particolare sia in relazione a un singolo precetto giuridico che all’insieme delle regole poste in una determinata organizzazione sociale, il cui scopo è quello di disciplinare la condotta degli uomini.

Viene più comunemente utilizzato il concetto di ordinamento giuridico per indicare l’insieme appunto delle norme giuridiche intese come gruppo unitario e organico.

Differenza con i diritti soggettivi

Si parla di diritto soggettivo per indicare i poteri attribuiti ai soggetti, di agire per il soddisfacimento dei propri interessi; poteri riconosciuti e garantiti dall’ordinamento giuridico, cioè dal diritto oggettivo (ad esempio il diritto di proprietà o il diritto di credito).

Caratteristiche del diritto oggettivo

Con riferimento al cosiddetto diritto oggettivo è opportuno sottolinearne le caratteristiche e le peculiarità. In particolare si caratterizza per la generalità e astrattezza: le norme di diritto oggettivo sono generalmente valide per tutti e stabiliscono regole astratte, che non si applicano a singoli casi o specifiche persone, ma più in generale a categorie di soggetti o situazioni.

Altra caratteristica è l’imperatività, in quanto le norme di diritto oggettivo hanno carattere obbligatorio, non essendo facoltative e la loro violazione determina una sanzione.

In sintesi il diritto oggettivo è costituito dalle leggi, dai regolamenti, dalle sentenze e, in alcuni casi, dalle consuetudini. Tali fonti costituiscono un insieme coerente di regole che costituisce l’ordinamento giuridico di una determinata comunità.

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