Consulenza notarile successoria
- La consulenza notarile successoria
- La fase precedente l’apertura della successione
- La consulenza sul testamento: come può intervenire il notaio?
- La fase successiva all’apertura della successione
- La comunione ereditaria e la consulenza del notaio
- Come può essere adeguata la volontà testamentaria?
- La dichiarazione di successione
- Cos’è la collazione?
La consulenza notarile successoria
Il ruolo del Notaio in tema di successione ereditaria è molto importante. La materia successoria è molto complicata e spesso non si riduce alla redazione di una scheda testamentaria, bensì può riguardare molteplici aspetti della intera vicenda successoria che vanno chiariti.
La parte può quindi rivolgersi al Notaio in varie fasi: la prima fase è quella precedente all’apertura della successione per chiedere una consulenza sul testamento da scrivere e alle sue varie ipotesi; la seconda fase può riguardare il momento immediatamente successivo all’apertura della successione, in cui vi sono i vari adempimenti da compiere e gli eredi entrano nel possesso dei beni ereditari; proseguendo, vi è l’adempimento fiscale della dichiarazione di successione; infine, vi è la divisione ereditaria che coinvolge il Notaio e gli eredi in comunione tra loro.
In tutte queste fasi, riveste un ruolo importante il Notaio e la sua consulenza, per potere comprendere i vari aspetti del complesso fenomeno successorio. Ma andiamo con ordine.
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La fase precedente l’apertura della successione
Prima dell’apertura della successione, ci si può recare dal Notaio principalmente per il proprio testamento. L’intervento del Notaio non è solo quello di un mero ricevente della volontà della parte che intende disporre dei propri beni per il tempo in cui avrà cessato di vivere, bensì è proprio quello di consulente legale. Questo in quanto la materia successoria è complicata e solitamente il testatore o potenziale tale non è al corrente di tutte le possibilità che vi sono.
Ad esempio, non sempre si conosce la differenza tra testamento olografo e pubblico; magari la parte si reca dal Notaio convinta di dover fare necessariamente un testamento pubblico, ma confrontandosi con lui può scoprire di essere più interessata a redigere un olografo, quindi un testamento di proprio pugno. Ancora, la consulenza di fronte ad esigenze particolari può necessitare un testamento segreto, che deve essere spiegato dal professionista trattandosi di una scheda testamentaria molto particolare e formale.
La consulenza sul testamento: come può intervenire il Notaio?
Quando parliamo di consulenza sul testamento, ci riferiamo alla possibilità del Notaio di indirizzare la volontà testamentaria adeguandola alle norme di legge. Quando ci si reca dal Notaio per un testamento pubblico è una situazione differente all’ipotesi in cui ci si rechi dallo stesso per depositare un testamento olografo scritto di proprio pugno.
Quando un soggetto vuole fare testamento, deve comunque rispettare le norme poste a tutela dei legittimari, ad esempio coniuge e figli. Per questo motivo, se ad esempio il testatore intende istituire erede solo un terzo, il Notaio dovrà comunicargli le conseguenze di questa scelta, pur dovendo comunque rispettare la sua volontà. Ciò vuol dire che la consulenza notarile non possa spingersi fino a influenzare la volontà del testatore, che deve essere libera, ma deve il Notaio mettere al corrente la parte delle norme che non vanno violate.
Come può essere adeguata la volontà testamentaria?
Mettiamo il caso che il testatore voglia escludere il coniuge dalla propria successione. Il Notaio mediante la sua consulenza glielo sconsiglia in quanto in questo modo andrebbe a redigere un testamento impugnabile, le sue disposizioni sarebbero poi all’apertura della successione potenzialmente oggetto di un’azione di riduzione.
Per questo motivo il Notaio può consigliare il legato in sostituzione di legittima, ovvero di lasciare al coniuge un bene, come una casa, per escludere nel resto dell’eredità. In questo modo si può istituire anche un altro soggetto rispettando la legittima. Per fare questo serve appunto la consulenza notarile.
La fase successiva all’apertura della successione
Anche nella fase successiva all’apertura della successione, è opportuna una consulenza notarile. In primo luogo, se il testamento è pubblico oppure olografo ma depositato presso il Notaio, è opportuno che gli eredi provvedano dopo esserne venuti a conoscenza all’apertura dello stesso.
Dopo l’apertura, sarà il Notaio a spiegare alle parti chiamate all’eredità come gestire la successione, sia dal punto di vista fiscale che giuridico. In primo luogo, occorre stabilire chi abbia il possesso dei beni ereditari, ad esempio un figlio può già trovarsi in possesso della casa genitoriale. In questo caso, questi eredi hanno poteri particolari relativi alla fase di gestione della successione. La prima cosa da fare è provvedere agli adempimenti fiscali.
La dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione oggi si presenta online, quindi questo adempimento può essere effettuato anche presso lo studio notarile, quindi se ne può occupare lo stesso professionista o i suoi collaboratori, magari dove il testamento è stato pubblicato. Con questa dichiarazione occorre comunicare tutti i beni residui dal defunto, nonché tutti gli eredi che risultano tali in base al testamento o in base alla legge se non ce n’è uno. Dopo aver pagato l’imposta, lo studio provvede alla dichiarazione e successivamente si può procedere con gli adempimenti giuridici.
La comunione ereditaria e la consulenza del Notaio
Quando vi sono più eredi che succedono a un defunto, tra di loro si crea una comunione ereditaria. Non immediatamente, ma successivamente anche dopo vari anni, se questi eredi intendono diventare proprietari esclusivi devono chiedere una consulenza notarile. La consulenza in questa fase è molto importante perché, a seconda dei beni residui, si può procedere alla divisione in un modo piuttosto che un altro.
Il Notaio è fondamentale in questa fase in quanto a volta la situazione risulta più complicata e ad esempio insieme alla divisione può sorgere la necessità di stipulare altri atti contemporaneamente, per gestire la massa ereditaria. La divisione non si riduce allo scioglimento della comunione, ma ad esempio è necessario l’intervento del Notaio per spiegare bene alle parti passaggi quali la collazione e l’imputazione dei beni.
Cos’è la collazione?
La collazione è il trasferimento a favore degli eredi dei beni ricevuto in donazione in vita del defunto, successivamente da inserire nella massa ereditaria prima della divisione.
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