Quanto costa accettare l’eredità dal notaio?
- Cosa comporta accettare l’eredità?
- Il costo dell’accettazione dell’eredità dal notaio
- Chi paga per l’accettazione dell’eredità?
- Quando si deve accettare l’eredità?
- Modi per accettare l’eredità
- Vendita di casa ereditata: chi paga per l’accettazione dell’eredità
Cosa comporta accettare l’eredità?
Quando una persona muore tutto il suo patrimonio viene trasferito ai suoi successori e l’accettazione dell’eredità rappresenta l’atto giuridico con cui tali successori diventano eredi del defunto, vedendosi attribuire una quota del suo patrimonio ereditario.
Chi diventa erede diviene successore a titolo universale del defunto perché non entra in possesso di singoli beni di quest’ultimo, ma di una quota di tutto il suo patrimonio, anche futuro, nel senso che se anche dopo anni dalla morte si scoprissero nuovi beni appartenenti al patrimonio ereditario, gli eredi ne diventerebbero automaticamente proprietari, e ciò vale non solo per i diritti ed i rapporti giuridici attivi, come beni immobili o crediti, ma anche per i debiti del defunto che, quindi, dovranno essere pagati dagli eredi una volta accettata l’eredità.
Quando si deve accettare l’eredità?
I successori ereditari hanno un termine stabilito dalla legge per accettare l’eredità del defunto e cioè dieci anni dal giorno in cui muore la persona a cui si succede, perché il quel preciso momento di apre la successione ereditaria nel luogo del suo ultimo domicilio, questo perché l’accettazione dell’eredità è soggetta ad un termine di prescrizione di decennale.
C’è da aggiungere che, se si dovesse rinunciare all’eredità, il termine di dieci anni non viene meno, potendo sempre decidere di revocare la rinuncia ed accettare, ma sussistono dei limiti per tale fattispecie ed è bene richiedere la consulenza di un notaio che potrà indicare come agire per non danneggiare i diritti di coloro che hanno già accettato l’eredità prima che intervenisse la revoca della rinuncia.
Modi per accettare l’eredità
L’ordinamento offre diverse possibilità per accettare l’eredità ed in primo luogo distingue tra accettazione espressa ed accettazione tacita. La prima consiste in un atto formale e scritto, che può essere ricevuto o dal notaio o dal cancelliere del Tribunale dell’ultimo domicilio del defunto, con cui si accetta espressamente l’eredità e si ottiene il trasferimento dei beni ereditari e può essere di due tipi: pura e semplice, se comporta la confusione del patrimonio ereditario con il patrimonio personale dell’erede e con beneficio di inventario, se permette di mantenere una separazione tra i due patrimoni, limitando l’esposizione ai debiti ereditari per l’erede che ha accettato.
L’accettazione è, invece, tacita quando manca una dichiarazione espressa di voler divenire eredi ma allo stesso tempo si assume un atteggiamento tale da far presumere la volontà di accettare l’eredità, è il caso di un soggetto chiamato all’eredità che vende uno dei beni ereditari ed in tal modo il suo comportamento determina l’accettazione tacita.
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Il costo dell’accettazione dell’eredità dal notaio
Quando si accetta l’eredità dal notaio si pone in essere a procedura che comporta una serie di spese sia in termini di imposte che di onorario, e bisogna distinguere tra i diversi tipi di accettazione. Tendenzialmente, quando l’accettazione è tacita, come abbiamo anticipato, non c’è un vero e proprio atto da cui emerga la volontà del chiamato all’eredità di accettare, ma un semplice comportamento dovuto ad un altro atto che può tanto assumere la forma di una vendita quanto di una donazione dei beni oggetto del patrimonio ereditario.
Tuttavia, nonostante l’assenza dell’atto di accettazione, ci sono dei costi di cui farsi carico perché prima di poter disporre del bene facente parte dell’eredità, qualora si trattasse di bene immobile, bisogna presentare la dichiarazione di successione, pagare l’imposta di successione e richiederne la trascrizione nei registri immobiliari e tutto ciò comporta un esborso di denaro.
Nell’ipotesi diversa di accettazione espressa dell’eredità i costi sono maggiori, perché oltre a dover corrispondere al notaio la parcella per la sua prestazione professionale, che varia in relazione al singolo professionista, c’è da pagare la marca da bollo sia per il verbale che per l’atto di accettazione che va trascritto, nonché bisogna aggiungere il pagamento delle varie imposte come quella ipotecaria ed in più vanno considerate proprio le spese per la trascrizione dell’atto pubblico di accettazione espressa dell’eredità; quando l’accettazione è espressa ma con beneficio di inventario bisogna anche aggiungere i costi dell’inventario alle somme sopra elencate.
In sostanza, da quello che abbiamo detto, le spese sono molte e variano a seconda del tipo di accettazione che si decide di porre in essere per diventare eredi, ma i costi variano anche a seconda della consistenza del patrimonio ereditario del defunto, proprio perché ad un patrimonio molto vasto corrispondono maggiori costi, rispetto ad un patrimonio esiguo a cui conseguiranno costi molto più contenuti.
Chi paga per l’accettazione dell’eredità?
Dopo aver chiarito quali sono i costi per l’accettazione dell’eredità e di tutte le formalità che ne conseguono viene naturale chiedersi chi debba corrispondere queste somme ed in quale misura quando gli eredi sono più di uno. A pagare è l’erede e viene da sé che se è uno solo, sarà lui a sobbarcarsi tutti i costi dell’accettazione dell’eredità e a pagare sia le imposte che l’onorario del notaio, quando invece gli eredi sono di più e scelgono di avvalersi di un unico atto per accettare, allora i costi verranno divisi per quote e tali quote corrispondono a quelle per le quali sono stati chiamati ad ereditare il patrimonio del defunto.
Vendita di casa ereditata: chi paga per l’accettazione dell’eredità
Quando non si è posto in essere alcun precedente atto di accettazione dell’eredità ma si è direttamente disposto di un bene che è parte del patrimonio ereditario mettendolo in vendita, ci si trova davanti al notaio per stipulare l’atto di compravendita dell’immobile ad un terzo, ma prima di fare ciò bisogna corrispondere quanto dovuto per l’accettazione tacita dell’eredità e soprattutto per la sua trascrizione.
Ma chi è che paga? La risposta è molto semplice, a pagare è l’erede, e quindi colui che si sta per disfare del bene attraverso la vendita dello stesso, non potendo pretendersi che tali costi gravino sul compratore dell’immobile. È importante però ricordare che, se anche non si è ancora accettata l’eredità prima del giorno in cui si decide di vendere un bene ereditario, bisogna aver già fatto la dichiarazione di successione, altrimenti bisognerà attendere che tale formalità si sia conclusa prima di liberarsi del bene.