Successione e autoliquidazione: cosa fare

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Nuove modalità di pagamento dell’imposta di successione dal 2025

Con la Risoluzione n. 2/E del 10 gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le nuove disposizioni relative al pagamento dell’imposta di successione. Questa novità, introdotta a seguito della recente Riforma contenuta nel Decreto Legislativo n. 139/2024, segna un cambiamento significativo: il contribuente sarà tenuto a effettuare il pagamento dell’imposta in autoliquidazione, senza dover attendere l’avviso di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Vediamo nel dettaglio come cambieranno le procedure a partire dal 1° gennaio 2025, a chi si applicano le nuove norme, e quali sono i principali aspetti da considerare.

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Cos’è l’autoliquidazione dell’imposta di successione e come funziona

Dal 1° gennaio 2025, i contribuenti che devono versare l’imposta di successione non riceveranno più l’avviso di liquidazione dall’Agenzia delle Entrate. Saranno invece direttamente responsabili del calcolo e del pagamento della somma dovuta, utilizzando il modello F24 e il codice tributo 1539 denominato “Successioni - Imposta sulle successioni - autoliquidazione”.

Il pagamento deve avvenire entro 90 giorni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione di successione. È quindi fondamentale che gli eredi abbiano una chiara comprensione delle somme da versare e dei relativi termini.

Scadenze: entro quando pagare l’imposta di successione?

Il termine per il pagamento dell’imposta è fissato a 90 giorni dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione di successione. Ad esempio, se la dichiarazione di successione viene presentata entro il termine previsto dalla normativa, il pagamento deve essere completato entro i successivi tre mesi.

Nel caso di rateizzazione, almeno il 20% dell’importo totale deve essere versato entro i suddetti 90 giorni, mentre la parte restante potrà essere dilazionata in otto rate trimestrali. Per importi superiori ai 20.000 euro, è possibile suddividere il pagamento in dodici rate trimestrali.

successione e autoliquidazione: cosa fare

Cosa succede in caso di errori o pagamenti insufficienti?

Se il contribuente versa un importo inferiore rispetto a quanto effettivamente dovuto, l’Agenzia delle Entrate effettuerà i necessari controlli e, qualora rilevi una discrepanza, invierà un avviso di liquidazione. Questo avviso deve essere notificato entro due anni dalla presentazione della dichiarazione di successione e conterrà l’importo aggiuntivo da versare. L’erede avrà poi 60 giorni per regolarizzare la posizione.

È possibile rateizzare l’imposta di successione?

La risposta è positiva, è possibile rateizzare il pagamento dell’imposta di successione, ma con alcune condizioni ben precise. Questa opzione, infatti, è accessibile solo per importi superiori a 1.000 euro. La procedura prevede innanzitutto un pagamento iniziale, che deve essere pari almeno al 20% dell’importo totale dovuto, da effettuarsi entro i primi 90 giorni dal termine previsto per la dichiarazione di successione.

Successivamente, il saldo può essere dilazionato in rate trimestrali: fino a un massimo di 8 rate se l’importo complessivo è inferiore a 20.000 euro, oppure fino a 12 rate se la cifra supera questa soglia. È importante, però, che il contribuente comunichi la sua intenzione di avvalersi della rateizzazione direttamente nella dichiarazione di successione. Questo passaggio è essenziale per attivare la possibilità di pagamento dilazionato.

A quali successioni si applicano le nuove regole

Le disposizioni introdotte dal Decreto Legislativo n. 139/2024 si applicano esclusivamente alle successioni aperte a partire dal 1° gennaio 2025. La data di riferimento è quella del decesso, non quella di presentazione della dichiarazione di successione. Pertanto, se il decesso è avvenuto nel 2024, anche se la dichiarazione viene presentata nel 2025, si applicheranno le vecchie regole.

Nuovi codici tributo per l’autoliquidazione imposta di successione

Per facilitare i pagamenti, la risoluzione istituisce specifici codici tributo da utilizzare nel modello F24:

  1. 1539: “Successioni - Imposta sulle successioni - autoliquidazione”.
  2. 1635: “Successioni - Imposta sulle successioni - interessi pagamento rateale”.

Durante la compilazione del modello F24, questi codici devono essere inseriti nella sezione “Erario”. È inoltre necessario indicare:

  • L’anno del decesso nel campo “anno di riferimento” (formato AAAA).
  • Il codice fiscale e i dati anagrafici dell’erede nella sezione “Contribuente”.
  • Il codice fiscale del defunto nel campo “Codice fiscale del coobbligato, erede, genitore, tutore o curatore fallimentare”, accompagnato dal codice identificativo “08”.

Ravvedimento operoso: sanzioni e interessi

In caso di ritardi nei pagamenti, è possibile regolarizzare la posizione tramite il ravvedimento operoso. A tal fine, è stato istituito il codice tributo 1549 per il versamento delle sanzioni legate alla tardiva presentazione della dichiarazione di successione.

Anche gli interessi dovuti in caso di ravvedimento possono essere versati utilizzando il codice tributo 1537, già esistente e aggiornato con la nuova normativa.

Versamenti a seguito di avvisi di liquidazione

Quando l’Agenzia delle Entrate emette un avviso di liquidazione, il pagamento delle somme dovute deve essere effettuato utilizzando il codice tributo A139, istituito per questa specifica finalità. Per le spese di notifica degli atti emessi dall’Ufficio, si continua a utilizzare il codice tributo già vigente 9400.

Preventivo notarile dichiarazione di successione

Le nuove modalità di pagamento dell’imposta di successione rappresentano un importante passo verso una gestione più autonoma e consapevole da parte dei contribuenti. Tuttavia, richiedono una maggiore attenzione e precisione nel calcolo e nella gestione dei versamenti. Per evitare errori e sanzioni, è fondamentale comprendere appieno i nuovi obblighi e utilizzare correttamente i codici tributo indicati e pertanto il notaio, esperto del settore potrà essere d’aiuto ai fini dell’operazione.

Grazie alla possibilità di rateizzare gli importi dovuti e al supporto fornito dalla normativa sul ravvedimento operoso, i contribuenti hanno a disposizione strumenti utili per rispettare le scadenze e regolarizzare eventuali ritardi.

Conoscere e applicare correttamente queste nuove regole è il primo passo per una gestione serena delle pratiche di successione; mediante il sito di NotaioFacile è possibile richiedere gratuitamente un preventivo, senza alcun impegno in pochi semplici passaggi, per qualsiasi atto si intenda stipulare sia di natura immobiliare, societaria che successoria.


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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©

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