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Affitto d’azienda: il ruolo del Notaio

Affitto d’azienda: il ruolo del Notaio

Che cos’è e cosa comporta il contratto d’affitto d’azienda. Quali sono i vantaggi e qual è il ruolo del Notaio. Vediamo insieme quali sono gli obblighi del locatore e del locatario.

Che cosa si intende quando si parla di affitto d’azienda? In primo luogo definiamo il concetto di azienda: l’art. 2555 del Codice Civile definisce l’azienda come “il complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. Le aziende possono essere cedute o affittate. Il contratto d’affitto d’azienda è previsto dall’articolo 2562 del Codice Civile. L’affitto d’azienda prevede che il proprietario conceda a terzi la gestione della sua impresa, mantenendone però la proprietà, in cambio della corresponsione di un canone d’affitto. Vediamo quali sono gli obblighi di locatore e locatario. Colui che affitta ha l’obbligo di consegnare l’azienda funzionante e secondo quanto previsto dal contratto, ha inoltre l’obbligo di accollarsi le manutenzioni straordinarie per tutti il periodo del contratto d’affitto. Chi invece riceve i beni in affitto, oltre alla corresponsione del canone, deve provvedere a manutenzioni ordinarie degli impianti ed è obbligato a non cambiare la destinazione dell’impresa e a gestirla la meglio delle sue possibilità. I profitti dell’azienda in affitto spettano a chi l’ha in gestione. Normalmente al contratto d’affitto è allegato un inventario dei beni, in modo che se vi è una differenza significativa tra i beni affittati e quelli restituiti sia possibile quantificare un’eventuale cifra a conguaglio ed indennizzo.

Il contratto d’affitto d’azienda: serve il Notaio? E quali sono le imposte previste?

Sia in caso di cessione che di contratto d’affitto d’azienda è necessario rivolgersi ad un Notaio che si occupa di stipulare l’atto, registrarlo e di pagare per conto del cliente le imposte previste. Per stabile quali sono le imposte da applicare occorre verificare la natura del “concedente”. Se infatti il concedente possiede solo l’azienda che decide di dare in affitto la sua qualifica di imprenditore, cioè soggetto passivo Iva, viene meno ed in questo caso l’imposta prevista è l’imposta di registro, pari al 3% del canone d’affitto. Se invece il concedente ha altre attività e mantiene la sua qualifica di soggetto Iva il canone deve essere fatturato e su tale cifra si pagherà l’Iva al 22% mentre l’imposta di registro andrà corrisposta nella misura fissa di 200 euro. Quanto all’onorario del Notaio, come sappiamo, non esiste un listino prezzi e sono quindi possibili forbici anche molto ampie in conseguenza dalla scelta del notaio, della sua esperienza, dell’urgenza dell’atto. Ma perché decidere di ricorre all’affitto d’azienda piuttosto che alla sua cessione? Le ragioni sono molte, in caso di imprenditore con più attività la decisione di sottoscrivere un contratto d’affitto d’azienda può essere motivata dalla necessità di concentrarsi temporaneamente in settori diversi da quello dell’azienda data in affitto. La condizione che connota l’affitto d’azienda è la sua temporaneità. Si tratta di un contratto che individua una scadenza precisa e possibili modalità di recesso, una soluzione che può essere utilizzata in situazioni in cui la decisione definitiva non è ancora matura, come per esempio un passaggio generazionale, o per sperimentare soluzioni differenti alla gestione ordinaria. Non di rado il contratto d’affitto d’azienda è utilizzato come “laboratorio” per valutare una successiva cessione, ma si tratta di un’opzione e non di un obbligo. Anche in questo caso il ricorso ad un Notaio consentirà di individuare la soluzione ed il contratto migliore in base alle esigenze dei clienti.

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Autore: Notai Online articolo realizzato personalmente dall'autore e coperto da copyright ©
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