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Il testamento olografo deve essere pubblicato dal Notaio?

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Il testamento olografo è una forma ancora molto utilizzata e deve essere il Notaio a pubblicarlo. Vediamo insieme le sue caratteristiche e diamo risposta alle domande più frequenti su questo tema

Il testamento olografo è forse la forma testamentaria che più popola l'immaginario collettivo: spesso alla base di thriller e film gialli, in cui il protagonista dopo aver vergato a mano le ultime parole del documento va incontro a un assassinio, è un argomento molto caro a scrittori e sceneggiatori. Seppur la finzione letteraria si spinga molto più in là di quella che è spesso (e fortunatamente!) la realtà, rimane vero che il testamento olografo è proprio quello in cui la persona (in termine tecnico, testatore) scrive il documento di proprio pugno, firmandolo in calce e o lo conserva in un posto sicuro o lo consegna a una persona di fiducia che lo renda noto al momento della sua morte. Così come è vero che è il Notaio a dover pubblicare questo documento, su richiesta degli eredi, è il Notaio: per tornare alla finzione letteraria, è di norma quel momento in cui nei film e nei libri gli eredi, raccolti nello studio notarile, ascoltano il contenuto delle ultime volontà del defunto e hanno inizio gli alterchi. Partendo da questi riferimenti artistici, per quanto riguarda l'Italia possiamo stabilire dunque già due principi: la competenza nella pubblicazione del testamento olografo è esclusiva del Notaio, primo. E, secondo, nel nostro Paese la possibilità che un testamento crei grosse disparità tra gli eredi legittimi è limitata, in quanto la legge prevede che ogni persona possa disporre solo in parte dei propri averi, avendo delle responsabilità cui non può sottrarsi nei confronti del coniuge e dei figli. Lasciando ora un po' da parte le suggestioni letterarie da cui siamo partiti, vediamo un po' più da vicino alcune caratteristiche del testamento olografo.

Il testamento olografo deve essere pubblicato dal Notaio e deve essere scritto a mano, salvo eccezioni

La caratteristica che tutti conosciamo del testamento olografo è che deve essere scritto a mano dal testatore: questi, una volta finita la redazione del documento, provvederà anche a firmarlo in calce, mentre sulla prima pagina vi avrà apposto la data. Queste sono le tre condizioni necessarie a far sì che un testamento olografo non possa essere impugnato da eventuali eredi insoddisfatti (a meno che, naturalmente, non leda quote legittime di cui questi potrebbero chiedere ragione indipendentemente dalla volontà del testatore). La mancanza della data non comporta l'immediata nullità del documento, ma ne comporta l'annullabilità: se dunque qualcuno dei coeredi lo contestasse, potrebbe essere annullato. Al contrario, la mancanza del requisito della scrittura a mano da parte del testatore (parliamo dunque di un documento scritto da altri o scritto con mezzi meccanici, quali ad esempio la macchina da scrivere o il computer) comporta la nullità del documento a meno che gli eredi non diano espressa conferma della volontà di attenersi al testamento tramite uno specifico atto di conferma. L'atto di conferma deve coinvolgere tutti coloro che potrebbero beneficiare dell'eredità del defunto se il testamento non esistesse. Il testamento olografo deve infine essere firmato dal testatore. Nel caso in cui non si trovi più l'originale del testamento, è possibile pubblicare una fotocopia dello stesso, ma a seguito dell'atto notarile di pubblicazione sarà necessario rivolgersi all'Autorità Giudiziaria per ricostruire la volontà del testatore, anche servendosi di testimoni. Come detto, sarà il Notaio a dover pubblicare il testamento olografo su richiesta degli eredi.

Eredi e Notaio sono obbligati a pubblicare il testamento olografo?

Si tratta di un'altra questione molto delicata quando si parla di testamento olografo: gli eredi sono obbligati a pubblicarlo? E se fosse stato consegnato dal testatore in via fiduciaria a un Notaio, questi sarebbe obbligato a pubblicarlo? Andiamo con ordine. La risposta alla prima domanda è, in via generale, sì: infatti la legge dispone che chiunque sia in possesso di un testamento olografo debba presentarlo a un Notaio per la pubblicazione alla morte del testatore. Come spesso accade, anche qui vi sono però delle eccezioni: ad esempio tutti i coeredi possono decidere in accordo di non pubblicare il testamento. Questo accordo, nel caso in cui il testamento comprenda anche beni immobili (case, edifici), deve essere redatto per atto scritto, altrimenti sarà nullo. Per quanto riguarda la seconda domanda, il Notaio non è obbligato alla pubblicazione di un testamento olografo, anche se gli è stato affidato in via fiduciaria. Quello che farà invece il Notaio è avvertire le persone che ritiene possano essere interessate alla pubblicazione che esiste detto testamento. Saranno questi, come detto sopra, ad avere a questo punto l'obbligo della pubblicazione tramite Notaio (o, sempre come detto, decidere insieme ai coeredi di non pubblicarlo).


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Editore: Redazione Notaio Facile. Articolo pubblicato dall'editore e scritto personalmente da esperti in ambito notarile. Coperto da copyright ©

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