Il ruolo del notaio e l’accordo tra le parti: “Tanto più notaio, tanto meno giudice”

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Quando pensiamo al ruolo del notaio nel determinare l’accordo tra le parti, non c’è forse frase più celebre di quella pronunciata dal giurista Carnelutti: “Tanto più notaio, tanto meno giudice”.

Che i tribunali siano ingolfati di pratiche, liti che si protraggono per anni, questioni irrisolte e rabbie assortite, è un dato di fatto. Ma come sarebbe la situazione se non esistessero i notai? Con tutta probabilità, ingestibile. Il ruolo del notaio nell’accordo tra le parti è infatti un aspetto fondamentale nella professione, tanto che un famoso giurista, Carnelutti, riassunse questo concetto nella felice frase “Tanto più notaio, tanto meno giudice”, che viene giustamente citata ogni qualvolta è necessario affrontare questo particolare ruolo del notaio. Si tratta in effetti della sua funzione essenziale, il motivo stesso per cui esiste questa figura professionale: se un notaio riesce infatti a interpretare correttamente la volontà delle parti, quindi delle persone che si rivolgono a lui per un determinato contratto (alla fine un atto notarile è a tutti gli effetti un contratto tra le parti), e a trasporre queste volontà, con tutte le relative clausole, in un preciso atto notarile, allora l’eventualità che nasca una controversia che porti le suddette parti in tribunale diminuisce drasticamente. Ed ecco anche spiegato anche perché il notaio ha l’obbligo da una parte di accertarsi dell’identità delle persone che sottoscrivono l’atto, dall’altra di sincerarsi personalmente della loro volontà, così come vuole la legge notarile. Proprio qui, sull’ufficializzazione di quanto voluto e concordato da chi sottoscrive il contratto davanti al notaio, sta il fulcro della questione e risiede il ruolo del notaio. Per meglio comprendere questo importante aspetto, possiamo rifarci nientedimeno che alle parole pronunciate da Aldo Moro quando rivestiva la carica di Ministro di Grazia e Giustizia: “Là dove il giudice assume una funzione risanatrice e riordinatrice per così dire, della patologia della vita giuridica, il notaio ne assume una efficacemente preventiva dei conflitti, mediante la quale egli contribuisce potentemente alla realizzazione dell’ordine sociale”.

Il ruolo del notaio come consulente delle parti

Così come Moro ha ben espresso la funzione preventiva del notaio, sempre dalle sue parole possiamo anche partire per comprendere il ruolo del notaio in quanto consulente delle parti: “Il notaio è anche l’equilibrato e responsabile consulente delle parti – diceva egli infatti – nella formazione ed espressione della loro volontà giuridicamente rilevante. È qui che la preparazione tecnica, la sensibilità umana, il senso sociale del notaio possono avere la loro esplicazione con effetti benefici di rilevante portata ed è qui che il notaio svolge in concreto un’attività veramente efficace per muovere ed orientare in senso costruttivo la vita sociale”. Se spetta infatti a questo professionista indagare personalmente la volontà delle parti, ne risulta evidente il ruolo del notaio come consulente delle parti stesse, di cui deve provvedere a tradurre il volere in realtà, sempre naturalmente rispettando i termini di legge e consigliando loro le modalità e le clausole più adatte da inserire nel contratto stesso per ottenere il risultato atteso. Come è evidente, nello svolgimento del proprio ruolo il notaio deve mantenere la più assoluta imparzialità e agire nell’interesse di tutte le parti.

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