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Come abbiamo comprato casa proveniente da donazione

Acquisto casa dal notaio

comprare-casa-proveniente-da-donazione-notaioIo e mia sorella stiamo cercando casa, in quanto entrambe dobbiamo trasferirci per lavoro, ed è necessario avere un appoggio stabile. Dato che abbiamo accantonato una considerevole somma di denaro nel tempo, l’intenzione è quella di comprare casa.  Ecco perché due mesi fa ci siamo messe alla ricerca dell’immobile che potesse fare per noi. Dopo tante ricerche, troviamo un trilocale delizioso in una zona comoda della città, vicino al centro storico.   

Non sapendo a chi rivolgerci, dato che non conosciamo quasi nessuno, ci siamo affidate alla piattaforma NotaioFacile, per metterci in contatto direttamente con un professionista e fissare un primo colloquio.  

Il servizio offerto da NotaioFacile ci ha permesso di trovare, nel giro di poco tempo, un Notaio disponibile a offrire chiarimenti sull’acquisto che si doveva porre in essere e quindi per cominciare le trattative.   

La scoperta della provenienza da donazione della casa da acquistare

Il Notaio, a questo punto, contatta il venditore e raccoglie tutta la documentazione necessaria per la nostra pratica. Dopo aver controllato la visura catastale e altri documenti, ci rendiamo conto di un dettaglio non trascurabile: l’immobile proviene da un atto di donazione. Più precisamente, il padre, prima della sua dipartita, aveva deciso di donare la casa, insieme ad una serie di beni accessori, allo stesso figlio che ora ha intenzione di vendere.  

Cosa si rischia se a monte esiste un atto di donazione?

Il Notaio ci ha informato su tutti i rischi collegati alla vendita e all’acquisto di una casa che prima è stata ceduta con atto di donazione. Quel che salta subito all’occhio è la possibilità che altri eredi della persona deceduta possano contestare il passaggio di proprietà, e quindi far valere in giudizio il proprio diritto ad ottenere quanto gli spetterebbe per legge, eventualmente anche rivolgendosi a chi ha comprato il bene in questione.   

La Banca non ci concede il mutuo

Sapendo di questa situazione abbastanza problematica, la nostra banca potrebbe non concedere il mutuo, almeno finché non si accerta che gli eredi non si opporranno a questo acquisto e finché non saranno apportate altre garanzie prodromiche alla stipulazione davanti al Notaio. Che possiamo fare nel frattempo? Rinunciamo definitivamente al mutuo o aspettiamo che si dipani la matassa?  

Come tutelarsi dalle azioni degli eredi

Grazie al Notaio siamo già a conoscenza del fatto che bisogna capire se, al momento della contestazione e ai fini dell’erogazione del mutuo, colui che ha donato è ancora in vita oppure è deceduto e, in quest’ultima ipotesi, quando è deceduto. Se la morte risale a più di 20 anni fa, il problema della possibile rivendicazione dei beni da parte degli eredi non esiste più.  

Come si è detto, il padre del venditore è deceduto, ma quando? Stando ai documenti sembra sia deceduto 7 anni fa, e questo ci fa presupporre che gli eredi possano ancora far valere in giudizio le proprie ragioni.  

A questo punto, le strade prospettateci possono essere tre:  

  • o rinunciamo all’acquisto della casa di cui si sta discutendo;  
  • o ci accolliamo il rischio che tali eredi possano agire per la restituzione dell’immobile (e che quindi il giudice accolga la loro richiesta), oltre che ad agire per ottenere la reintegrazione della quota che gli era stata sottratta e a cui hanno diritto per legge;  
  • oppure i suddetti eredi, interpellati in materia, rinunciano volontariamente ad esercitare i propri diritti in relazione ai beni trasferiti a terzi soggetti.  

Dell’ultima eventualità segnalata, il Notaio farà poi menzione nell’atto pubblico.  

La soluzione che abbiamo scelto

Dopo aver sentito il Notaio, la scelta più saggia ci sembrava quella di attendere che tutti gli eredi coinvolti s’interessassero alle dinamiche collegate alla compravendita del bene immobile in questione. Una volta sottoposta alla loro attenzione il caso, di cui tra l’altro erano già in parte a conoscenza, si è intuito il loro orientamento: la moglie, di origini siciliane, insieme al figlio avevano intenzione di tornare a vivere a Sciacca, di conseguenza volevano già sbarazzarsi di quella casa per cominciare una nuova vita. Pertanto si tratta di una scelta assolutamente condivisa.  

A seguito di ciò, il Notaio chiese a entrambi di dichiarare in modo ufficiale la loro volontà di rinunciare all’opposizione alla donazione, quindi rinunciare alla possibilità di riscattare il bene immobile nei confronti dei terzi acquirenti (che saremmo noi).  

Come siamo riuscite ad acquistare la casa nonostante la donazione

A questo punto, gli unici ostacoli rimanenti riguardavano la richiesta del mutuo alla Banca e il prestare garanzia inerente alle possibili contestazioni future.

Ci siamo dunque rivolti nuovamente alla Banca per la richiesta e abbiamo finalmente ottenuto il mutuo, dopo una perizia dell’immobile. Il Notaio dunque si è subito adoperato per portare a termine la stipula dell’atto con contestuale mutuo ipotecario a garanzia.

Grazie al Notaio online abbiamo finalmente una casa nostra!

È vero, c’è stato un imprevisto, e neanche tanto piccolo considerando i rischi che si corrono con la donazione. Ma siamo comunque riuscite a concludere il contratto e soprattutto ad acquistare validamente e senza gravi ripercussioni sulla proprietà.

Io e mia sorella siamo adesso cointestatarie del mutuo, ci siamo accordate sulle rate, sull’ammontare delle stesse e sulla durata del finanziamento.

Per quanto riguarda l’onorario del Notaio, ci aspettavamo di spendere molto di più perché la pratica è stata molto complessa e il notaio ha avuto molta pazienza, curando ogni singolo aspetto formale e sostanziale relativo all’atto di compravendita. In fin dei conti il costo del Notaio si giustifica per la professionalità e la trasparenza che informa ogni singola operazione, dalla consulenza alla redazione fino a considerare tutti gli adempimenti che rendono pienamente efficace l’atto stesso. 

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