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Come abbiamo scambiato i terreni

Abbiamo ereditato l’azienda di famiglia

Come abbiamo scambiato i terreniQualche anno fa è venuto a mancare mio nonno, grande appassionato di vino, produttore da più di vent'anni di uno dei più famosi vini della nostra zona. Ha lasciato la sua azienda vinicola a me e mio fratello con un testamento pubblico dal notaio. Oltre all'azienda, nel patrimonio di nostro nonno vi era anche l'appezzamento di terreno su cui vi sono le nostre preziose viti. Fortunatamente abbiamo ereditato anche quello. Sin da piccoli sapevamo che il nostro destino sarebbe stato nell'azienda di famiglia. Ho sempre ammirato mio nonno, la sua cultura era davvero infinita in materia. Da bambino amava raccontarmi, come se fosse una favola, il processo produttivo del vino. Mi spiegava in maniera meticolosa come andavano curate le viti e quando era il momento di intervenire se avessero avuto qualche problema. La sua conoscenza del settore mi affascinava particolarmente. Era davvero in gamba ed è sempre stato il mio punto di riferimento, la nostra fonte di ispirazione. Con il passare degli anni ci inserì nell'azienda, all'inizio passeggiavamo tra quelle grandi botti in legno profumate, quasi come se fossimo dei turisti, poi piano piano cominciammo ad entrare nel vivo dell'azienda accompagnandolo passo dopo passo in ogni fase del ciclo produttivo.

Comprare terreno per coltivare

È solo grazie ai preziosi insegnamenti di mio nonno che siamo riusciti a portare avanti la tradizione. Quando è venuto a mancare eravamo un po' intimoriti: la paura di non essere all'altezza, soprattutto nel primo periodo, faceva da protagonista. Tuttavia riuscimmo a cavarcela e addirittura arrivammo al punto di volere progredire, ingrandendo la nostra produzione. Per poter fare ciò, era necessario avere anche altro terreno su cui coltivare. Naturalmente era preferibile che fosse lo stesso terreno, della medesima qualità e con le stesse caratteristiche, in quanto se fosse cambiata la composizione del terreno, non avremmo avuto lo stesso risultato. Purtroppo esistono tantissimi fattori che influenzano il sapore del vino, uno tra questi è il tipo di terreno.

Dovevamo quindi acquistare il terreno dal nostro vicino. Dopo qualche riflessione decidemmo di parlargli e di esporre la nostra situazione: era un uomo molto anziano che ormai non aveva più la forza di coltivare. Il terreno che avevamo intenzione di acquistare era in uno stato di abbandono in quanto il suo proprietario viveva in una casa di campagna distante molti chilometri.

L’offerta di scambiare i nostri terreni dal notaio

Provammo a fargli un'offerta, ma purtroppo non andò a buon fine. Era molto legato a quella terra, soprattutto da grande contadino qual era, per lui la terra aveva un valore decisamente superiore al denaro. Così ci fece una controfferta che consisteva nello scambiare il suo terreno, con un altro terreno di nostra proprietà molto vicino la sua casa.

Quell’altro terreno di nostra proprietà non era sfruttato per la nostra produzione e non era utilizzato da nessuno. Questa proposta ci lasciò inizialmente un po’ perplessi, innanzitutto perchè non ci aspettavamo una simile proposta e, in secondo luogo, perché forse sarebbe stato un ottimo affare. Quell’ altro terreno lontano dal vitigno, non avremmo mai potuto sfruttarlo per la nostra attività, aveva delle caratteristiche tali da non permettere alle viti di avere un regolare percorso di maturazione. Era, invece, perfettamente in linea con le esigenze del nostro anziano vicino. Sicuramente avrebbe potuto utilizzarlo in maniera più proficua, adibendolo a ciò che desiderasse.

Dopo una riflessione attenta durata un paio di settimane, decidemmo che forse era la soluzione migliore. Entrambi i terreni oggetto di scambio al momento non erano utilizzati, nè noi, nè il nostro anziano vicino sfruttavamo le loro potenzialità in modo ottimale, quale miglior occasione per poter dar loro nuova vita.

Abbiamo scelto di scambiare i terreni dal notaio

Cosi una calda mattina primaverile decidemmo di comunicare al nostro vicino che potevamo procedere per lo scambio dei terreni. Naturalmente per fare ciò era necessario un notaio. Cominciai così una ricerca nella mia zona, non avevamo ancora avuto la possibilità di andare da un notaio e quindi non avevamo un notaio di riferimento. Grazie ai nostri amici però la ricerca non è durata a lungo e in poco tempo abbiamo avuto la possibilità di avere un colloquio con un notaio, il quale ci illustrò tutti i vantaggi della permuta, ossia degli scambi di terreni ed anche i costi che avremmo dovuto affrontare dal notaio.

Perché abbiamo scelto la permuta

La permuta sembrava essere un ottimo compromesso, nessuno dei due avrebbe dovuto cacciare delle somme di denaro come una vendita: semplicemente ci saremmo scambiati i terreni di cui eravamo proprietari. Grazie al colloquio con il notaio scoprimmo che i terreni si equivalevano come valore e per questo non dovemmo ricorre ad alcun conguaglio: nè noi, nè il nostro vicino avremmo dovuto corrispondere una somma di denaro per equiparare i valori dei terreni. Era la scelta ideale per la nostra situazione e soddisfaceva le esigenze di entrambi.

Documenti richiesti per lo scambio di terreni

Prima di procedere alla permuta dei terreni per atto pubblico notarile, abbiamo fornito i certificati di destinazione urbanistica dei terreni. Da quel che abbiamo capito erano delle documentazioni indispensabili ai fini della stipula del rogito notarile. Li abbiamo ottenuti richiedendoli al Comune in cui erano situati.

Il giorno della stipula dal nostro notaio

Il giorno della stipula del rogito notarile fu così importante per noi. Nostro nonno sarebbe stato sicuramente orgoglioso di noi: non solo avevamo rilevato l'azienda di famiglia, ma eravamo arrivati al punto di espanderla. Si è concretizzato un sogno e un traguardo cosi ambizioso tanto ricercato. Insomma portavamo avanti l'azienda di famiglia con grande orgoglio. Era un vero onore per noi.

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