Come ho modificato la denominazione sociale
- La mia esperienza da socio: modifica del nome della società
- Perché ho deciso di cambiare la denominazione sociale della mia società
- Il primo incontro con il notaio: cosa aspettarsi
- Quanto mi è costato cambiare la denominazione sociale: imposte e onorario
- Adempimenti post-atto: cosa succede dopo la firma
La mia esperienza da socio: modifica del nome della società
Cambiare il nome della propria azienda non è solo una scelta d'immagine, ma un vero e proprio atto giuridico che comporta una serie di passaggi formali. In questo articolo voglio raccontare la mia esperienza personale come socio di una società a responsabilità limitata, alle prese con la modifica della denominazione sociale e con tutto ciò che ne consegue: dal confronto con il notaio, fino al pagamento dell’imposta di registro di 200 euro e dell’onorario professionale.
Perché ho deciso di cambiare la denominazione sociale della mia società
Quando abbiamo fondato la nostra S.r.l., il nome che avevamo scelto ci sembrava adatto alla nostra attività. Ma dopo cinque anni di operato nel settore del commercio digitale e una crescita importante, ci siamo resi conto che la denominazione non rappresentava più la nostra identità.
Con i miei soci abbiamo quindi deciso di rinnovare completamente il nostro brand. Il primo passo concreto è stato proprio cambiare la denominazione sociale per allinearla al nuovo posizionamento e alla nuova comunicazione aziendale. Ci siamo rivolti a un notaio per capire come procedere.
Il primo incontro con il notaio: cosa aspettarsi
Non avevo mai avuto occasione di partecipare direttamente a una modifica statutaria, quindi ero piuttosto curioso e, lo ammetto, un po’ preoccupato. Ma il notaio ci ha accolti con molta disponibilità, spiegandoci con chiarezza ogni passaggio da seguire.
Abbiamo innanzitutto verificato che il nuovo nome non fosse già utilizzato da un’altra società, controllando tramite il Registro Imprese. Poi, con l’aiuto del notaio, abbiamo definito la bozza di verbale dell’assemblea straordinaria in cui sarebbe stata deliberata la modifica.
L’assemblea straordinaria per la modifica della denominazione sociale
Una volta fissata la data, ci siamo riuniti in studio dal notaio per tenere l’assemblea straordinaria dei soci. Eravamo tutti presenti, quindi il quorum era pienamente rispettato.
Il notaio ha letto l’atto, spiegando in parole semplici ogni parte. Dopo un breve confronto, abbiamo votato all’unanimità per approvare la nuova denominazione sociale. Il notaio ha redatto il verbale come atto pubblico e aggiornato contestualmente lo statuto della società. È stato interessante vedere quanto, dietro un cambiamento “di facciata”, ci siano in realtà regole precise e responsabilità formali.
Quanto mi è costato cambiare la denominazione sociale: imposte e onorario
Una cosa che non sapevo, e che ho scoperto grazie al notaio, è che la modifica della denominazione comporta il pagamento di una imposta di registro in misura fissa, pari a 200 euro. Questa è una somma stabilita per legge (DPR 131/1986) e deve essere versata all’Agenzia delle Entrate al momento della registrazione dell’atto.
A questa cifra si è aggiunto l’onorario notarile. Nel nostro caso è stato proporzionato al tipo di atto e alla semplicità dell’operazione. Oltre alla consulenza, era incluso tutto: redazione dell’atto, registrazione, deposito al Registro Imprese, aggiornamento dello statuto. Il costo, per fortuna, è stato sostenibile.
Adempimenti post-atto: cosa succede dopo la firma
Dopo la firma, non abbiamo dovuto preoccuparci di nulla. Il notaio ha pensato a:
- Registrare l’atto presso l’Agenzia delle Entrate;
- Depositare l’atto e il nuovo statuto al Registro delle Imprese della Camera di Commercio;
- Fornirci copia conforme dell’atto aggiornato.
In pochi giorni, la nostra nuova denominazione era ufficiale e visibile nella visura camerale.
Conclusioni: cambiare il nome di una società è un passo importante, ma fattibile
Se mi guardo indietro, posso dire che cambiare la denominazione sociale è stato un passo importante e tutt’altro che banale. Non si tratta solo di un nuovo nome sui biglietti da visita, ma di un vero cambio di rotta che comporta adempimenti fiscali e giuridici specifici.
Senza l’assistenza di un buon notaio, sarebbe stato facile commettere errori o sottovalutare certi aspetti. La sua professionalità è stata determinante: ci ha guidati in modo chiaro, ha gestito tutti i passaggi burocratici, e ci ha dato sicurezza.
Se anche tu stai pensando di modificare la denominazione sociale della tua società, il mio consiglio è di affidarti subito a un professionista esperto. Non solo per adempiere agli obblighi di legge, ma per farlo con serenità e senza intoppi.
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